Il cartellino ovvero il vincolo sportivo e dintorni

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By Pianeta Volley Gennaio 19, 2010 02:22 Updated

Il cartellino ovvero il vincolo sportivo e dintorni

Allegria Roberto

Roberto Allegria

Un interessante contributo del consigliere provinciale Roberto Allegria sulla questione tesseramento. Quante volte ove vi siano degli atleti pallavolisti sentiamo ricorrere la frase: “il cartellino è mio”, oppure tra dirigenti “quel giocatore ha il suo cartellino”, e ancora più spesso nelle diatribe tra società ed atleti “non ti diamo il cartellino”? E’ la terminologia più frequentemente usata ma impropriamente. Questo modo di dire nasce probabilmente dal fatto che fino ad alcuni anni fa vi era un cartellino cartaceo stampato con logo Fipav in azzurro che doveva essere mostrato agli arbitri prima della gare e molti atleti ritenevano che entrando in possesso di quel rettangolo colorato ognuno fosse poi libero di trasferirsi dove e come volesse. In realtà quel cartellino mostrato fisicamente serviva per il solo riconoscimento alle gare e terminava la sua validità al 30 giugno di ogni anno come per tutti gli atti della stagione agonistica Fipav. Molti dirigenti di società così come il fiorente mondo dei procuratori sportivi sapevano da sempre quale fosse in realtà la materia di cui trattavano ma spesso traevano vantaggio dalla mancata conoscenza dei regolamenti federali da parte del maggior numero degli atleti. Per molti anni i regolamenti erano in pratica oscurati dal fatto che c’erano solo poche copie cartacee in circolazione e quasi esclusivamente presso le sedi federali. Con l’avvento di internet e la pubblicazione sul sito federale dei regolamenti (in questo caso ci interessano Affiliazione e Tesseramento – Giurisdizionale) oltre che delle varie sentenze espresse dalla Commissione Tesseramento Atleti è cresciuta la consapevolezza da parte degli atleti su come regolare i loro rapporti con le società sportive dilettantistiche. Il vincolo sportivo è quel legame immateriale che viene a stabilirsi tra l’atleta e l’associazione sportiva mediante la sottoscrizione di un modulo di primo o nuovo tesseramento (modelli F-F1). Oppure tramite la sottoscrizione di prestito (L-L1) o trasferimento qualora già tesserati ed in procinto di passare ad altro sodalizio. Qualora l’atleta sia minorenne questi moduli deve essere firmati anche da uno di coloro che esercitano la patria potestà. Attualmente il sistema di tesseramento sta ancora viaggiando su un doppio binario che fa distinzione tra prima/dopo il 30 giugno 2006 data in cui è entrata in vigore l’ultima variazione nel regolamento di Affiliazione e Tesseramento. Il vincolo sportivo inizialmente ha valore annuale fino al 14 anno di età; poi valore decennale fino al 24° anno di età; quinquennale fino al  29° e poi 34° anno di età ridiventando successivamente di valore annuale. La durata può essere anche minore del decennale/quinquennale nel caso che  si sottoscriva un modello F ad età intermedie (ad esempio un modello F firmato a 22 anni conclude comunque la sua massima validità al 24° anno di età). Anche se a 24, 29, 34 anni i tesseramenti decadono automaticamente ma, in caso di nuovo tesseramento, le precedenti società potrebbero chiedere un indennizzo calcolabile in base agli stessi regolamenti o circolari di attuazione. Il vincolo sportivo può però decadere automaticamente o artificialmente in alcuni casi: a) mancata riaffiliazione della società; b) mancato rinnovo del vincolo; c) mancata iscrizione a campionati; d) giusta causa. All’interno delle società sportive è poi indispensabile provvedere ai tesseramenti quanto prima possibile in quanto nella pratica burocratica che si ad assolvere si ottiene anche la copertura assicurativa automatica per il tesserato (se un non tesserato si allena per la società e causa eventuali danni a persone o cose per responsabilità civile gli effetti ricadono poi sulla società stessa e sul presidente che la rappresenta). Generalmente per regolare gli accordi società/atleta si ricorre a scritture private da registrare in caso d’uso (ciò che a volte viene garantito semplicemente a voce può rimanere una mera espressione di intenti) tra il rappresentante dell’associazione sportiva e l’atleta. Ma anch’esse sono una garanzia minima. Questo in quanto per la giurisprudenza sportiva pallavolistica il vincolo a titolo personale non è previsto dai regolamenti federali che, anzi, prevedono l’esclusivo rapporto tra Fipav e società e tra società/società. Per questo motivo, in caso mancato rispetto di accordi, è sempre bene inserire alcune clausole: 1) sanzione pecuniaria a risarcimento dell’atleta; 2) garanzia in proprio del presidente o altro sottoscrittore dell’accordo; 3) autorizzazione della controparte allo scioglimento dalla clausola compromissoria Fipav; 4) autorizzazione della controparte al risarcimento danni in sede civile. In caso di controversia per mancata concessione del nulla osta pur in presenza di accordo scritto potrebbe anche verificarsi la necessità di risalire la scala dei giudizi Fipav passando per il parere della Commissione Tesseramento Atleti, della Commissione Giudicante Nazionale, la Procura Federale fino al definitivo parere del Consiglio Federale per l’autorizzazione alla eventuale causa per danni in sede civilistica senza escludere prima anche il ricorso a lodi arbitrali. Altro aspetto che ha implicazioni nel vincolo sportivo: le associazioni sportive dilettantistiche semplici (con distinzione da srl spa e coop) dovrebbero delineare annualmente la loro azione/posizione nei confronti dei tesserati secondo le linee dettate dall’assemblea societaria (di cui dovrebbero far parte dirigenti tecnici ed atleti maggiorenni) e riportate nel libro dei verbali per poi essere messe in atto dal consiglio direttivo mentre troppo spesso questi organi non vengono convocati e così non espletano le loro funzioni statutarie e di fatto si verifica che invece di un’associazione ci si può trovare di fronte alla gestione di una proprietà. Per fortuna la maggior parte delle società opera seriamente e serenamente per cui ogni buon accordo viene alla fine rispettato se anche da parte degli atleti viene posto in atto un corretto comportamento nel corso della stagione.

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