Despar Perugia, c’è da trovare in fretta gli equilibri

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Gennaio 12, 2011 03:00 Updated

Despar Perugia, c’è da trovare in fretta gli equilibri

Rondon Giulia (alzata)

alzata in salto della regista Giulia Rondon

Il nuovo anno per la Despar Perugia si è aperto con tanti interrogativi da risolvere. La sconfitta patita nell’ultima gara del 2010 in quel di Piacenza ha aperto una crisi che sino ad allora non era stata sospettata nemmeno per un attimo. A farne le spese è stato l’allenatore Cuello che ha fatto le valigie ed ha lasciato il posto al serbo Zoran Terzic. Un’operazione che ha lasciato di sorpresa in molti, soprattutto quelli che conoscevano gli ottimi rapporti intercorrenti tra il tecnico argentino e il presidente Orabona. La decisione sembra dunque che sia stata dettata dal nuovo socio della Sirio, ossia Stav Jacobi, sempre più padre e padrone del club biancorosso. Di certo tra le domande che si pongono i tifosi c’è quella di capire quale sia la strategia seguita dalla dirigenza. Cuello non era il fenomeno che si voleva far credere un anno fa ma nemmeno Terzic ha un curriculum tale da poter essere considerato un mago. Inoltre, non era emerso nessun segnale (o quasi) di intolleranza all’interno del gruppo perugino per cui dovesse essere presa una decisione drastica di questo tipo. Resta evidente che la sconfitta di Piacenza rimane un risultato difficile da digerire, un risultato su cui era indispensabile riflettere. L’organico a disposizione era ritenuto discreto per la massima categoria e tale resta, ma non è certamente col cambio in panchina che si può pensare di invertire la rotta. A dimostrarlo è la sconfitta con una Bergamo che non è nemmeno lontana parente di quella che faceva man bassa di trofei sino a tre anni fa. Ci vuole innanzitutto di trovare maggior intesa con la nuova regista Giulia Rondon e ci vuole anche di capire quale atleta possa rendere in misura maggiore su determinati ruoli chiave come quello di opposta e quello di schiacciatrice. La croata Sanja Popovic aveva cominciato bene ma poi ha accusato un calo di condizione post mondiali. Discorso differente per la russa Olga Fateeva che non è mai sembrata in grado di dare un contributo accettabile per un’atleta del suo calibro. L’ucraina Olesia Rykhliuk invece si è messa in evidenza ogni volta che ne ha avuto l’opportunità e si merita sicuramente maggiore spazio. A scalpitare c’è anche Veronica Angeloni che proprio nell’ultimo turno ha meritato la maglia da titolare. Insomma, senza fossilizzarsi sui nomi e sul curriculum delle atlete a disposizione, c’è da fare un’attenta analisi di chi sia più degna di scendere in campo per garantire gli equilibri migliori. Un lavoro senza dubbio complicato… ma è il mestiere di allenatore.

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