Le esperienze pugliesi di Serena Ubertini

Serena Ubertini

Tra le atlete umbre impegnate fuori dai confini regionali c’è la schiacciatrice Serena Ubertini, castiglionese che da due stagioni si è trasferita in Puglia e che ora gioca con la Aspav Olimpic Valenzano. Serena ci racconta la sua avventura: “L’idea di andare fuori dall’Umbria per provare un’esperienza pallavolistica diversa l’avevo in testa da un po’, la decisione è arrivata quando mi sono voluta avvicinare al mio attuale ragazzo di origine pugliese. Cosi sono due anni che vivo in questa splendida regione calda ed accogliente”. L’anno scorso aveva militato tra le file del Trani, società storica che durante la scorsa estate ha chiuso i battenti e venduto il titolo a causa di problemi economici. “Nel complesso è stata una bella stagione e Trani è uno dei paesi di mare più belli che io abbia mai visto”. Attualmente gioca in serie B1 femminile a Valenzano, circa 10 km da Bari ma i risultati stentano ad arrivare. “I propositi iniziali di quest’anno erano diversi rispetto alla situazione in cui ci troviamo adesso. L’idea infatti era quella di creare una squadra giovane con due o tre elementi più esperte ed arrivare alla salvezza il prima possibile. Purtroppo non è stato cosi, alla quarta giornata di campionato una ragazza ha smesso ed un’altra si è rotta il legamento crociato del ginocchio, entrambe pedine fondamentali per il sestetto. Cosi il nostro obbiettivo è venuto a mancare, e giocare una serie B1 con quattro elementi under 18 non è affatto semplice”. Adesso Valenzano è nella zona rossa e difficilmente ne potrà uscire. “La matematica non ci condanna ma sarà molto dura salvarsi”. Il rammarico è tanto ma da professionista quale è si prende la sua parte di responsabilità. “Personalmente non penso di aver giocato uno dei miei migliori campionati anche perché la pallavolo è un gioco di squadra e se le cose girano male nessuno è escluso”. In conclusione il bilancio da lei tracciato non è negativo. “Posso dire che le difficoltà, economiche e non, sono state tante, però questa esperienza mi ha fortificato molto. Non posso dimenticare che ho conosciuto moltissime persone stupende a cui sono legata e che il calore del sud non si trova da nessuna altra parte”.

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