Alfonso Orabona: «Perugia avrà la serie A1 femminile»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Novembre 15, 2011 00:01 Updated
Orabona Alfonso

Alfonso Orabona

Schiaccia e perfora il muro a tre Alfonso Orabona, ufficialmente ultimo presidente della Sirio che tremare il mondo fa (meglio, ha fatto ndr), pensionato ma per nulla deciso ad appendere i guantoni al chiodo. Non è riuscito per il classico rotto della cuffia ad iscrivere la sua creatura al massimo campionato femminile, ma lo stop forzato se possibile lo ha gasato ancora di più. «Rinasceremo l’anno prossimo. Con un gruppo di amici siamo a buon punto. A febbraio-marzo renderemo noti i dettagli del programma, ma fin da ora posso assicurare che la massima serie di volley femminile tornerà a Perugia. A ottobre saremo regolarmente al via». Schiaccia con naturalezza il match ball che vale una stagione. Lo fa con il sorriso sulle labbra. Finalmente ritrovato dopo i sudori freddi di giugno «quando per 200mila euro non riuscimmo a salvare la società nell’indifferenza di tutti, istituzioni in primis. Ci siamo trovati male non per cattiva gestione, ma perché abbiamo avuto delle promesse da vari imprenditori, che avevano garantito il loro appoggio e invece non si sa bene perché questo appoggio non è mai arrivato». Pochi mesi ma di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta. Almeno a Perugia, versante volley in rosa. Ma è sul progetto in gestazione che bisogna concentrare l’attenzione. «Compreremo il titolo sportivo e ripartiremo dall’Ai. E ripartiremo alla grande. Di più non le dico nemmeno sotto tortura. Metta giù quella piuma d’oca per farmi solletico. Le aggiungo solo che riporteremo a Perugia il volley vero, che è quello femminile. Quei marcantoni che giocano a pallavolo hanno sbagliato sport, per loro andrebbe bene la boxe o il rugby dove lo scontro fisico fa la differenza. La pallavolo è uno sport che si deve declinare solo al femminile». L’ultimo telegramma lo mandiamo alle istituzioni cittadine, ripescando le parole di Orabona furioso all’indomani della non iscrizione della Sirio al campionato di Al. «Le istituzioni hanno bisogno di persone serie. Sono tutti bravi a salire sul carro dei vincitori quando c’è da sfruttare i successi e andare davanti alle telecamere e sulla stampa a fare dichiarazioni. Ora che c’era bisogno di aiuto non s’è visto nessuno. Ho ricevuto (era giugno, ndr) telefonate da persone di tutta Italia che volevano manifestare la propria solidarietà per la decisione di chiudere, da Perugia non è arrivata nemmeno questa solidarietà». Istituzioni avvisate, mezze salvate. Astenersi dal salire sul carro del vincitore. Oggi, dopo febbraio e anche a ottobre dell’anno prossimo.
(fonte Corriere dell’Umbria)

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