Penna in Teverina condanna la Narni Volley

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Gennaio 25, 2012 10:29

Penna in Teverina condanna la Narni Volley

Rinaldi Martina

Martina Rinaldi

La classifica parla chiaro, l’ultima della classe nella serie D femminile è la Narni Volley. Già, il potere dei numeri sembra incontestabile e così la sconfitta contro il Penna Volley ricolloca i colori rossoblu nell’ultima posizione della graduatoria. Ma attenti perché anche i numeri, a volte, sbagliano e in questo caso se non sbagliano sono perlomeno ingenerosi. Perché nel gruppetto delle ultime quattro non c’è quella differenza che la classifica indica. E non c’è nemmeno, tanto per dirla tutta, tra le ultime quattro e quelle di centro classifica; alla vigilia dell’ultima gara prima del giro di boa è possibile dare una valutazione di questo tipo. Fermo restando che se i colori rossoblu sono in fondo certamente c’è una ragione ma non è certo una ragione tecnica. Le atlete che vestono la maglia della narnese hanno capacità e caratura tecnica analoghe a molte delle avversarie che hanno incontrato ma, purtroppo, non hanno la stessa voglia di vincere, la stessa concentrazione nelle gare che contano. La partita di Penna in Teverina, sotto questo profilo, è parsa eloquente. Un avvio superbo che ha messo le avversarie in condizione di non giocare e un set messo in tasca senza nemmeno soffrire più di tanto. E soprattutto senza una titolare in campo. Un set che ha rincuorato dirigenti e allenatore, affranti subito dopo dalla delusione più cocente. Via via che si sviluppava la gara prendevano forza e coraggio le avversarie pennesi e la paura bloccava le atlete ospiti. Fino ad un tre ad uno che ha il sapore della cicuta. Peccato. Davvero peccato perché Narni non merita queste figuracce. Che sono frutto anche, per un certo verso, della incontrollata voglia di vincere delle atlete. Una voglia che, al centro del parquet,  diventa a volte mucchio selvaggio e a volte deserto. A questo punto il rischio più grosso è quello di farsi prendere dalla disperazione. Un rischio che società e allenatore cercheranno in tutti i modi di esorcizzare. Come? Uno dei modi  più semplice, per esempio, è quello di trovare luoghi diversi dalla palestra dove ‘fare squadra’. Ma non solo: vi ricordate cosa accadde nella scorsa stagione con queste stesse ragazze? Nei freddi mesi invernali dominava l’anonimato delle rossoblu ma poi, quando arrivò la primavera, non ci fu partita per nessuna e finì in un crescendo di successi. E se avesse ragione Giovan Battista Vico?
(fonte Narni Volley)

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