Il duello della neve, si doveva giocare oppure no?

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Febbraio 5, 2012 08:48

Il duello della neve, si doveva giocare oppure no?

Perugia Fontana Maggiore (neve)

la neve a Perugia sulla Fontana Maggiore

Alla fine si gioca in pochissimi campi, quello della serie A con Perugia protagonista, dovrebbe essere tra i pochi eventi da seguire oggi, oltre a qualche divisione provinciale. Rinviati tutti gli altri incontri: la morsa del ghiaccio, del freddo e della neve è stata superiore a qualsiasi altra cosa. Che la Fipav Umbria avesse deciso di chiudere le porte si sapeva già da venerdì mattina, nel pomeriggio di sabato sono state altrettanto numerose le rinunce. Niente da fare, per esempio, per il volley di B1 e B2, con alcuni club che, dopo aver dato il loro assenso a giocare, hanno dovuto arrendersi al maltempo. In pratico solo gli uomini di orvieto sono scesi in campo. Niente da fare nemmeno per le altre protagoniste della pallavolo di casa nostra: i match saranno recuperati entro il mese di febbraio. La serrata invece era già stata proclamata tanto per la serie C quanto per la serie D. Una interruzione forzata che mette a confronto le due opinioni degli sportivi, due facce della medaglia che trovano sostegno nelle tesi di illustri giornalisti che vi proponiamo nei loro articoli.
PRO
Troppa neve: andare avanti è un esempio positivo (Doriano Rabotti)
Nello sport italiano, oggi gli eroi sono quelli che fanno ‘semplicemente’ il proprio dovere, come il difensore del Gubbio Farina che denuncia la tentata corruzione. A maggior ragione, in giorni come questi dallo sport può venire un esempio positivo per tutti. Stavolta non c’è bisogno di gesta memorabili, di abbattere record, di migliorare un albo d’oro. Basta il piccolo eroismo quotidiano che molti italiani, in questi giorni, hanno messo in pratica anche solo raggiungendo il proprio posto di lavoro. Senza retorica populista: perché a un campione, già privilegiato, dovrebbe essere risparmiato il senso del dovere che ha spinto un netturbino romagnolo, una postina veneta o un impiegato marchigiano a raggiungere il posto di lavoro, sfidando la tormenta? I campionati di volley e di basket hanno mantenuto quasi intatti gli impegni. Ieri la squadra di volley di Trento, dove la neve la conoscono, ha raggiunto San Giustino dove giocherà oggi. Si è organizzata, come abbiamo fatto tutti. Qualcuno oggi faticherà a crederlo, ma una volta non c’era bisogno di appelli continui: ognuno spalava la neve davanti a casa propria. Si chiamava, semplicemente, senso di responsabilità.
CONTRO
Troppa neve: lo sport doveva fermarsi ad aiutare (Franco Caniato)
Faccio una domanda semplice, semplice: vista la bufera di neve che si sta abbattendo su buona parte dell’Italia, perché il Coni non ha pensato di fermare tutto lo sport in questo weekend? Neve, gelo, ghiaccio: tutti con il naso all’insù a sperare in un raggio di sole che dia un po’ di tregua. Ecco, di fronte a questa insolita ‘cattiveria’ del cielo, avrei preferito ascoltare dai nostri grandi capi dello sport una parolina: fermiamoci. Perché non venga messa a repentaglio la vita di nessun atleta che tra sabato e domenica si è sobbarcato una trasferta insidiosa in una zona a disagio. E non mi riferisco solo ai ‘coccolati’ calciatori della serie A, no, penso anche ai ragazzi che si cimentano a buoni livelli in sport meno protetti del calcio. Sia chiaro, alla fine, i rinvii delle gare e dei campionati sono stati tantissimi. Rinvii forzati, alcuni arrivati per tempo, altri all’ultimo momento da parte delle federazioni interessate. Sarebbe stata invece una bella lezione se il Coni avesse «chiuso» lo sport per questo fine settimana e avesse invitato gli sportivi delle zone più colpite dalla neve a rendersi utili per sgomberare le città in difficoltà. Sì, «chiudere» lo sport per qualche giorno sarebbe stata una bella lezione di civiltà.
(fonte La Nazione)

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