Alessandro Franceschini, a Cortona sognando il derby

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 8, 2012 16:30 Updated

Alessandro Franceschini, a Cortona sognando il derby

Franceschini Alessandro

Alessandro Franceschini

Pianeta Volley continua ad aprire delle finestre su squadre extra-regionali dove ci sono giocatori umbri. Stavolta i riflettori sono puntati sulla vicina Cortona nella cui compagine che partecipa alla serie B1 maschile gioca il centrale tifernate Alessandro Franceschini che ripercorre la sua esperienza toscana: «Arrivare a Cortona tre anni fa è stato un po’ come chiudere un ciclo. Sono passato dal ragazzo del posto che è cresciuto con la squadra di casa (il Città di Castello con cui è passato dalla serie B2 alla serie A2, ndr), ad un’esperienza nuova dove mi era richiesto un ruolo diverso, un ruolo da esperto e di aiuto per la società e per i compagni più giovani. Ero sicuro di trovare un altro clima, di lasciare una realtà radicata nel tempo, e di iniziare una nuova avventura in una società ambiziosa, in crescita e che doveva affrontare il secondo anno di serie B1 con tanto entusiasmo. In poco tempo mi sono sentito di nuovo a casa. Si è creato un rapporto di amicizia che fin da subito è andato oltre l’ambiente sportivo e così ora mi trovo ad affrontare il terzo anno a Cortona». Un connubio che non si è diviso neppure dopo la rinuncia del club cortonese alla serie A2 guadagnata sul campo. «E’ ancora fresco il pensiero all’anno scorso, un anno perfetto fatto di vittorie continue fino alla promozione. A dire il vero l’anno non era iniziato nel migliore dei modi con una sconfitta la prima partita di campionato in Sardegna a Sant’Antioco, ma è stato forse proprio quella la chiave di volta dell’anno. Fu quella trasferta a creare il gruppo che poi giorno per giorno ci ha permesso di lavorare e, partita per partita, risalire la classifica. Abbiamo capito l’importanza del gruppo per lavorare in maniera serena e costruttiva e il merito và molto all’allenatore Enzo Sideri (altro umbro espatriato, ndr) e al suo modo di concepire la pallavolo mantenendo un rapporto fatto di ruoli nel momento dell’impegno, ma paritario nel momento del dialogo fuori e dentro lo spogliatoio. Personalmente è stato un anno magico e un anno di rivalsa personale visto che è il mio secondo campionato di serie B1 vinto, ma quello vissuto a Città di Castello era stato in parte ‘macchiato’ da un infortunio in corso e quindi non l’ho sentito mio al 100%». Dimenticare la scelta di non prendere parte alla seconda categoria nazionale non è facile, specie per uno come lui. «Ad oggi, in me c’è ancora un po’ di dispiacere ed incredulità perché avevo pregustato l’idea di giocare un’altra volta in serie A2 con la squadra con cui ero stato promosso, e giocare il derby contro Bastia Umbra e soprattutto il mio derby personale contro Città di Castello una squadra e degli amici che porto sempre con me. La notte che appresi la decisione obbligata della società di non partecipare a causa di una struttura non adeguata per tale campionato, mi ritrovai a sognare il derby al palasport Andrea Ioan e Dio solo sa quanto avrei voluto tornare a giocare lì, ed onorare per la prima volta quel palazzetto che ha il nome di un amico nonché primo vero ultrà che porto nel cuore». Prima di salutare Alessandro rientra nei panni dell’atleta che per non essendo professionista vive la sua attività con professionalità. «Attendo che cominci un nuovo allenamento. Come accade per tutti gli sportivi, sembra di non vivere la giornata se non ci si allena… è come perdere un po’ la bussola e non sappiamo riconoscere quale giorno della settimana sia. Questa è la pallavolo per me, uno sport che mi dà più del tempo che mi prende».

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