Caso Ars Perugia, parla Valentina Hromis

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 3, 2012 10:31 Updated

Caso Ars Perugia, parla Valentina Hromis

Hromis Valentina

Valentina Hromis

Approfitto di Pianeta Volley per esprimere, come capitano e portavoce della mia squadra, il nostro dispiacere e la nostra posizione riguardo a ciò che è successo. Non mi piace far parte di discussioni e questa non vuole essere una polemica, la mia volontà è semplicemente quella di esternare in maniera rispettosa la posizione e lo stato d’animo di un gruppo che nonostante tante difficoltà, ha fatto il possibile e l’impossibile perseguendo, con passione ed impegno, l’obiettivo prefissato. Come giocatrice vorrei dire che una delle forze di questa squadra è stata la collaborazione. Nonostante il nostro ruolo di giocatrici, ci siamo prodigate fin dall’inizio a sopperire a mancanze economiche e tecniche mettendoci a disposizione di allenatori e presidente sempre e comunque, cercando soluzioni concrete e dando il nostro contributo pallavolistico ed umano, abbiamo fatto quello che era necessario fare, mettendo al primo posto la squadra, il gruppo, l’obiettivo e la passione per questo sport, con pazienza, nonostante le nostre domande e la nostra voglia di chiarezza e di risposte non venisse appagata. In questi mesi in cui di disavventure ce ne sono state molte, noi abbiamo scelto di non nasconderci dietro ad esse e nemmeno di usarle come alibi o giustificazioni ma abbiamo deciso di affrontarle, non abbiamo mollato al primo rimborso mancato, al secondo, al terzo che non arrivava, non abbiamo rinunciato alla prima difficoltà, le mercenarie lo fanno e noi non lo siamo, abbiamo continuato a perseguire il nostro obiettivo cercando ed offrendo alternative valide e non sempre prese in considerazione, con l’intenzione, il desiderio e la volontà di finire il campionato. Come individuo invece, vorrei dire che ognuno di noi prima di ricoprire un qualsiasi ruolo all’interno di una società, è prima una persona, con idee, principi e caratteristiche diverse, ed è importante che si rispetti innanzitutto l’essere umano per quello che è a prescindere dal ruolo che ricopre, ma questo ormai è una cosa ‘anormale’, secondaria, fuori moda, ma soprattutto non conveniente. Nonostante ci fossero problemi economici da mesi, abbiamo continuato ad allenarci con costanza e determinazione e come abbiamo detto ad una riunione con la società, l’avremmo fatto fino alla fine dell’anno e quando il palleggiatore ha lasciato la squadra abbiamo comunque cercato di tamponare quella mancanza adattandoci e provando ad uscirne nel migliore dei modi. In ogni difficoltà che si è presentata, ognuna a modo suo, si è messa in gioco; ma si sa, all’interno di una società sono tanti i meccanismi che si creano e quando ‘il gioco’ diventa più grande di te, si verificano imprevisti durante il cammino e diventa troppo difficile gestire tutte le conseguenze delle proprie scelte fatte e non fatte, allora succede che tu, presidente, ‘perdi la pazienza’ e prendi la tua decisione, perché sei tu che hai il potere decisionale e sei tu che alla fine, indipendentemente dal resto e dagli altri, la prendi; e allora da giocatrice arrivi ad un punto in cui, consapevole di aver fatto tutto ciò che era in tuo potere, ti guardi intorno e per quanto sia triste ed inaccettabile la realtà e per quanto alcuni comportamenti facciano rimanere attoniti e sconcertati, con tanto dispiacere, dici ok, forse è ora di non andare anche oltre i miei limiti morali perché prima sono una persona e poi una pedina tra dodici.
(lettera firmata Valentina Hromis)

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