La Narni Volley si trasforma e annienta Marsciano

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 6, 2012 09:45 Updated

La Narni Volley si trasforma e annienta Marsciano

Narni Volley (gruppo)

le ragazze della Narni Volley esultano

E adesso è necessario anche riscrivere i proverbi. Si dovrà rivedere quella che tutti chiamano saggezza popolare. Insomma, non è più vero che chi ben comincia è a metà dell’opera. Sì, proprio così. Almeno stando alla gara che la serie D femminile della Narni Volley ha giocato e vinto domenica pomeriggio in casa di una Samer Marsciano che, in classifica, la sovrastava. Diciamo piuttosto che chi mal comincia ha il successo in tasca. Ma solo se decide di combattere. Perché è proprio vero, come disse un ‘signore’ delle panchine della pallavolo, che le donne non sono fatte per combattere, ma quando lo fanno sono imbattibili. Le ragazze di Pierluigi Pepponi, domenica a Marsciano, hanno deciso di farlo. Avevano un set di svantaggio perso con l’umiliante risultato di 25-7 e la sensazione era che quel magnifico teatro pallavolistico stava per crollargli addosso. In quel momento e in quel luogo è scattato qualcosa. Cosa? Non lo sapremo mai vista l’imperscrutabilità della mente umana. Sappiamo però cosa accade quando le donne decidono di combattere, quelle che un attimo prima erano pecorelle smarrite si sono trasformate in belve e chi non riusciva nemmeno a saltare (leggi Serena Fantini) ha scoperto di saper volare, chi aveva il braccio bloccato (leggi Priscilla Petagna) ha cominciato ad alzarlo e ha respingere attacchi, chi tremava in attesa di ricevere (leggi Emanuela Ferranti) ha iniziato una sorta di balletto virtuoso. Mettici le giovanissime del vivaio narnese (leggi Clarissa Ajazi e Valentina Binnella) con una insospettata capacità di mordere. Con loro una veterana della pallavolo (leggi Cristina Bussetti) un po’ mamma, un po’ amica, un po’ sorella ma anche molto ‘carabiniere’ sia in campo che in panchina. Un sestetto delle meraviglie con una bacchetta (leggi Greta Bisello, la palleggiatrice) da opera lirica. Un sestetto delle meraviglie sorretto da una panchina tanto generosa quanto calda composta dalle sorelle Malafoglia (Ilary e Marybeth), dalla giovanissima Eleonora Trippa (15 anni), da quella Giulia Cenci che un anno fa trionfava in prima divisione e da Valentina Pacifici che, pur con un ginocchio impazzito, non ha resistito al richiamo del parquet. Di Pierluigi Pepponi, il coach, c’è poco da dire, si conferma un allenatore coraggioso fino alla spregiudicatezza, capace di ‘vedere’ la gara come pochi e ora anche in grado di trasferire alle atlete la sua carica di ex giocatore. Nessuno avrebbe mai pensato di vincere a Marsciano. Nemmeno dopo che il secondo set si era chiuso sul punteggio di 22 a 25. E mentre si valutava come un buon segnale questa capacità reattiva, è arrivato il finale del terzo: 20 a 25. Roba da stropicciarsi gli occhi. Il quarto ha avuto una sua particolare delicatezza, in vantaggio di sei lunghezze sul 6-12, si è arrivati al 24 pari dopo una serie di otto punti delle avversarie. Il rischio del tie-break ha evocato l’ombra della gara di Todi e ha fatto uscire fuori l’ultima goccia di sudore possibile: il 24-25 è stato sottolineato da un urlo incredibile di Clarissa Ajazi che ha tacitato un pubblico tanto appassionato quanto deluso. Il 24 a 26 è stato una naturale conseguenza vista l’incapacità di reazione delle avversarie. Domenica era il 4 marzo; una bella data, una data da ricordare. Ora, anche una data che unisce una grande gioia della Narni Volley alla vita di un grande artista come Lucio Dalla.
(fonte Narni Volley)

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