Giovi e Zaytsev, il sogno azzurro a cinque cerchi

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 23, 2012 00:01 Updated

Giovi e Zaytsev, il sogno azzurro a cinque cerchi

Giovi-Zaytsev (Italia)

Andrea Giovi ed Ivan Zaytsev

Riuscire laddove nessun altro ce l’ha mai fatta con la maglia azzurra. Inseguire un sogno che ai più può sembrare audace e conquistare l’unico titolo che manca nella bacheca della Federazione italiana Pallavolo. Un’impresa che potrebbe riuscire a due pallavolisti umbri, Ivan Zaytsev e Andrea Giovi. Il primo, nato a Spoleto città dove giocava suo padre, è uno dei punti di forza della squadra di Berruto. Il perugino è in ballottaggio con Bari per il ruolo di libero. Come otto anni fa, alle Olimpiadi di Atene, fra i dodici azzurri che comporranno la nazionale italiana di pallavolo maschile potrebbero esserci due pallavolisti umbri. Allora furono Andrea Sartoretti e Damiano Pippi a prendere il volo per la Grecia da dove tornarono con una medaglia d’argento. Di quella trasferta poteva far parte anche l’opposto ternano Francesco Biribanti che invece fu l’ultimo a ‘scendere dall’areo’ visto che alla vigilia della partenza il c.t. Montali gli preferì il ‘fresco italiano’ Simeonov. Questa volta è un umbro che spera di salire all’ultimo sulla scaletta dell’aereo che porterà a Londra. Andrea Giovi è infatti in ballottaggio con Andrea Bari per il ruolo di libero. «Sarà una sfida fino all’ultimo ma io mi giocherò tutte le mie chance – spiega il perugino, che non ha giocato il torneo di qualificazione –. Sarà ‘guerra’ aperta fino alla fine perché purtroppo nel ruolo c’è un solo posto a disposizione. Fra noi comunque c’è un bel rapporto, una sana rivalità che ha fatto bene al gruppo perché chiunque ha giocato ha sempre dato un buon apporto». Già perché se Bari è stato protagonista nella fase finale dell’Europeo dello scorso anno, chiuso con un argento, e nella qualificazione olimpica, Giovi aveva dato il suo contributo in Coppa del Mondo, dove era stato fra i migliori, nella prima fase dell’Europeo e nelle prime gare di World League. Insomma il libero del San Giustino sta cercando di rinverdire i fasti dell’era Pippi… «Sarebbe bello riuscire a prendere quell’aereo ed essere in due come otto anni fa. Sarebbe proprio un bello spot per la nostra regione». Chi quel biglietto lo ha già in tasca ed è già pronto alla sfida è Ivan Zaytsev. Figlio di Viacheslav, è cresciuto a pane e pallavolo. E lo ha fatto in Umbria. «Sono nato a Spoleto perché mio padre giocava lì, ma l’Umbria ce l’ho nel cuore e appena posso ci torno – spiega lo schiacciatore –. Ho vissuto anche a Foligno e poi a Perugia dove ho studiato e lì ho giocato per alcune stagioni facendo in prima squadra il secondo di Tofoli nel ruolo di alzatore». Ruolo che ha poi lasciato dopo l’esperienza negativa di Latina. «Avevo iniziato in quel ruolo un po’ per volontà di mio padre ma poi, fortunatamente, ho capito che ero più adatto a fare lo schiacciatore. Dopo aver passato la stagione in panchina a Latina ho passato l’estate a giocare a beach-volley. Ho vinto lo scudetto, ma soprattutto ho capito che ero uno schiacciatore. E le tre stagioni a Roma lo hanno confermato». Beach volley che poteva anche essere il suo futuro «ma a 20 anni avrei dovuto lasciare l’indoor e dedicarmi a pieno alla spiaggia, sarebbe stato un rischio…» e che gli ha lasciato in dote una velocità straordinaria. Basti vedere il punto del 4-4 nel tie-break di venerdì scorso con la Corea del Sud: ricezione a terra, scatto felino e schiacciata fulminea… roba da fenomeni… roba da Karch Kiraly (l’unico campione olimpico sia nella pallavolo che nel beach-volley). «Ma io credo solo di saper fare bene più cose senza eccellere in nessuna – dice con un pizzico, e forse qualcosa di più, di modestia –. Sabato con la Francia ho giocato da opposto, mi piace sperimentare…». Sperimentarsi sì, ma per farlo bisogna essere Ivan Zaytsev, mica uno qualsiasi. Uno che vuole sempre il massimo da se stesso e dalla squadra. «La nostra è una nazionale giovane, che sta insieme da poco ma che sta crescendo di torneo in torneo. Siamo arrivati secondi agli Europei, abbiamo fatto una buona Coppa del Mondo e ci siamo qualificati subito per le Olimpiadi. Ora a Londra dobbiamo completare la crescita». A buon intenditore poche parole… Il torneo olimpico si chiude il 12 agosto con le due finali. Obiettivo arrivare fino in fondo, a quel 12 agosto che significherebbe giocarsi un posto sul podio (9,30 locali la finale per il terzo posto, alle 13 quella per l’oro). Il torneo olimpico maschile di pallavolo si apre due settimane prima, domenica 29 luglio con le sei gare dei gironi eliminatori. Il girone di qualificazione si chiude lunedì 6 agosto, mercoledì 8 sono in programma i quarti di finale dalle 15,30 locali). Semifinali venerdì 10. Il torneo è a 12 squadre. Oltre alla Gran Bretagna, in campo come paese organizzatore dei giochi e probabilmente ‘anello debole’ del torneo, saranno in campo le prime tre della Coppa del Mondo 2011 (Russia, Polonia e Brasile, con quest’ultima che beffò l’Italia pur finendo a pari punti). A queste si sono già aggiunte Italia, vincitrice del torneo di qualificazione europeo di Sofia, Stati Uniti, Tunisia e Argentina, vincitrici a loro volta dei rispettivi tornei continentali. Completeranno il quadro la vincitrice del preolimpico in Asia e poi le squadre che chiuderanno al primo posto nei tre tornei preolimpici mondiali.
(fonte Giornale dell’Umbria)

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