Niente serie A femminile a Perugia, la Fipav nega il consenso

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Giugno 28, 2012 15:00 Updated

Niente serie A femminile a Perugia, la Fipav nega il consenso

Orabona-Lomurno

Alfonso Orabona e Giuseppe Lomurno

Sfuma il sogno di rivedere la serie A femminile a Perugia. Domani a mezzogiorno scade il termine per presentare le iscrizioni al campionato ma la questione che interessa gli sportivi umbri è ormai archiviata. Ieri sera si sono riuniuti i consigli provinciale e regionale della Fipav per esaminare la richiesta del Loreto di giocare le partite interne a Perugia. Il parere del comitato provinciale di Perugia è stato positivo mentre quello dei comitati regionali di Marche ed Umbria è stato negativo, dato che il nulla osta è vincolante l’operazione si blocca qui. Scaduti i termini per il trasferimento dei titoli, era questa l’unica strada da percorrere per cercare di riportare la grande pallavolo femminile sotto la Fontana Maggiore. Una richiesta che aggirava anche l’ostacolo del pagamento di una cifra che si aggira sui 40mila euro per la cessione del titolo e che avrebbe risolto parte dei problemi del club loretano che fatica a reperire risorse economiche. Posto che ormai da tempo vanno avanti le trattative e che sino ad ora questo passaggio non si era concretizzato, appare evidente che la cordata imprenditoriale perugina non parta con basi di eccezionale solidità come richiederebbe il particolare momento in cui ci troviamo. Ma è altrettanto certo che la scelta operata dai dirigenti federali è quanto meno discutibile. Che la Fipav Marche possa essere contraria ad un trasferimento fuori regione di una sua squadra ci può stare, ma che la Fipav Umbria la rifiuti proprio no. Certo è che dietro all’operazione ci sono personaggi ‘sgraditi’ con dei trascorsi che sono stati assai discussi e discutibili, e proprio per questo la situazione assume connotati di trasparenza criticabili.  Ci sono conti in sospeso che attendono di essere regolati da mesi ed i creditori non vedono di buon occhio questa iniziativa. Negare la possibilità di far nascere un progetto di questo tipo però significa giocare contro se stessi e l’istituzione che si rappresenta. Le garanzie ci vogliono, questo è fuori dubbio, ma chi le deve richiedere non è la Fipav. Anche perché sulla pelle della ormai sbiadita stella della Sirio Perugia erano tutti pronti un tempo a farsi belli cavalcando le tante vittorie, ma la memoria si sa… talvolta è corta.

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