Capitini chiusa, la Libertas Perugia in esilio

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Ottobre 2, 2012 14:00 Updated

Capitini chiusa, la Libertas Perugia in esilio

Valiani Aldo

Aldo Valiani

La situazione degli impianti sportivi torna a far discutere. Nel capoluogo regionale è sempre più difficile trovare degli spazi per praticare una qualsivoglia attività ma stavolta la colpa non è della cronica carenza d’impianti, bensì della impossibilità d’uso di alcuni di essi. Già, perché ormai da qualche settimana la palestra dell’Itc Capitini è stata chiusa e le società che la utilizzavano sono a spasso. Monta la rabbia e scoppiano le polemiche. La faccenda è molto delicata perché sino a fine agosto la palestra era in affidamento al Basket Club Perugia che ha lasciato e la Provincia di Perugia si è trovata a doverla riassegnare. Non essendo scaduto il termine del contratto e non esistendo un bando di gara, la fattispecie prevede l’assegnazione diretta della gestione a chi ne fa richiesta. Le istanze giunte agli uffici tecnici competenti sono state due, quella del San Sisto Volley e quella della School Volley Perugia e ciò ha complicato la procedura. Perciò, giovedì scorso è stata organizzata una riunione alla sede della Provincia di Perugia, un incontro con i referenti dei due club che però è stata solo interlocutoria dato che gli uffici stanno cercando di mettere d’accordo le parti. Una delle squadre penalizzate da questa vicenda è la Libertas Perugia il cui presidente Aldo Valiani è su tutte le furie: «Mi pare assurdo che dai primi giorni di settembre ancora non si sia trovata una soluzione, qualcuno ci sta dormendo sopra. Tra meno di due settimane inizierà il nostro campionato di pallavolo e noi ancora non sappiamo dove potremo giocare». Intanto sembra che mercoledì prossimo sia stata indetta una nuova riunione con le parti in causa ma non è un problema di facile risoluzione. Se un accordo non sarà trovato l’iter burocratico rischia di far slittare il rientro in palestra delle atlete. Sono sei le società che usufruiscono dell’impianto sportivo di Pian di Massiano ma, se alcune come le arti marziali possono trovare più facilmente alternative, la pallavolo e la pallacanestro che utilizzano la sala grande sono le più in difficoltà. In realtà la squadra delle cestiste pare essersi già trasferita alla Don Bosco mentre le pallavoliste sono ancora senza fissa dimora. La storia delle strutture provinciali è molto lunga e non è facile spiegarla in poche parole. Sino a due anni fa l’assegnazione era nominale (un classico modo di agire all’italiana, ndr), poi una legge regionale ha stabilito che in presenza di più richieste si andasse alla formulazione di un bando di gara che però la Provincia di Perugia non ha recepito sino allo scorso anno. Perciò gli uffici competenti hanno deciso di assegnare le palestre per la stagione 2012/2013 alle società sportive che già le gestivano a patto che queste fossero state in regola con i pagamenti e che non avessero avuto altri impianti provinciali in gestione. Le voci dei ben informati dicono che sono pochissimi i soldi incassati e le società che hanno onorato gli impegni economici verso la Provincia e pare che sia per questo motivo che il vecchio gestore è stato sollevato dall’incarico. Nel frattempo anche la palestra del Geometri è stata chiusa, mentre quelle dei licei Alessi e Galilei sarebbero forte in difficoltà. La crisi ha sicuramente acuito una situazione di malcostume che si trascina da diversi anni e da ogni angolazione la si guardi non è facile trovare un colpevole. Di certo la Provincia doveva essere più solerte nel risolvere ed entro giugno avrebbe dovuto dirimere le questioni finanziarie, anche perché le convenzioni che stipula hanno tutte scadenza al 30 giugno. L’ente provinciale ha imposto un tariffario che la società gestrice deve imporre agli utilizzatori, una convenzione che tiene conto di più voci per la composizione del prezzo finale da applicare per l’affitto. Nella fattispecie bisogna dire che la Capitini costa 21 euro all’ora, più 4 euro per l’elettricità, più 1 euro per l’acqua calda, più 3 euro circa per ognuna delle altre due sale disponibili nell’impianto sportivo. Un totale di poco meno di 35 euro per ogni ora di utilizzo durante l’inverno. Oggi come oggi l’interesse a gestire gli impianti non è più, come lo era un tempo, per un ritorno economico. Anni fa le amministrazioni elargivano lauti contributi per governare le proprie strutture, ora invece si limitano ad imporre dei tariffari e ad incassare i corrispettivi stipulati negli accordi di concessione. Ma attenzione, dovendo agevolare l’attività della promozione sportiva, ai gruppi giovanili sono riservate delle tariffe che non riescono nemmeno a coprire i costi vivi dell’impianto (si può quantificare il costo attorno ai 15 euro l’ora). Al di là di tutte queste considerazioni, emerge chiaro che la mancanza della stesura di una convenzione appropriata e qualche lungaggine burocratica hanno fatto sì che oggi si sia creato un ritardo nell’assegnazione. Nel frattempo le squadre sono a spasso ma con situazioni provvisorie che non possono essere prolungate ad oltranza. Le ragazze della Libertas Perugia non possono allenarsi alla Capitini, tra poco inizia il campionato e non si sa nemmeno dove giocheranno la prima partita. Alle ragazze del tecnico Simone Picchio non resta che attendere ed incrociare le dita.

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