Saroretti: «La coppa è un pensiero di Modena»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Dicembre 7, 2012 07:00 Updated
Sartoretti Andrea

Andrea Sartoretti

«Se potessi togliere qualcuno a Modena, beh, toglierei l’opposto. Senza dubbio». Come dare torto ad Andrea Sartoretti, che sceglie il suo omologo di ruolo Gundars Celitans come punto di forza e uomo da marcare di una Modena double face che sabato farà visita alla sua Altotevere e cercherà proprio in Umbria di strappare la qualificazione per i quarti della coppa nazionale. «Mi lasciava più tranquillo la Modena che avevo visto nelle prime giornate – scherza il ‘Sarto’, indimenticato capitano gialloblu ora direttore sportivo di San Giustino –. Quella che invece ho visto nell’ultima settimana è una squadra ordinata, che sbaglia poco e punta sulla sue caratteristiche migliori. Sarà anche vero che Cuneo o Macerata non hanno giocato la loro miglior pallavolo, ma hanno trovato dall’altra parte della rete una squadra che non ha concesso loro di esprimersi». San Giustino giocherà il match di sabato come una finale, consapevole che solo con un successo pieno potrà rimanere in corsa per la coppa Italia e giocarsi tutte le sue chances nell’ultima di andata. «Per provare a entrare nelle otto dobbiamo vincere – conferma Sartoretti –, ma non era nei nostri obiettivi iniziali disputare le finali di Coppa Italia, quindi non sarà un pensiero assillante quello della coppa. Vogliamo fare bene e crescere ogni partita, se siamo onesti con noi stessi sappiamo che ci sono molte formazioni con roster migliori del nostro. D’altro canto stiamo giocando abbastanza bene, e tutti i ragazzi, giovani e meno giovani, si stanno facendo le ossa in una serie A1 che generalmente conoscono ancora poco». Un torneo, quello tricolore, messo in serio pericolo da una crisi economica che non lascia scampo, nemmeno a piazze ‘intoccabili’ come Modena. «La crisi non coinvolge solo l’Italia – chiude l’ex azzurro –. E ora che la vivo dall’altra parte della scrivania, mi rendo conto di come la passione e l’impegno da soli non bastino. Purtroppo al giorno d’oggi gli stessi sponsor che decidono di appoggiarti non sanno, nel momento dell’accordo, se potranno farlo fino in fondo. Senza queste certezze, programmare e progettare è molto difficile. Lo è per una realtà piccola come la nostra, ma anche per piazze storiche come Modena, che non si possono pensare fuori dal volley».
(fonte Resto del Carlino)

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