Michela Pascolini: «A Gubbio fila via tutto bene»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Gennaio 10, 2013 12:00
Pascolini Michela

Michela Pascolini

Continua la sua marcia imperturbabile la New Font Prep Mori Gubbio che ha infilato la sua quattordicesima vittoria consecutiva mantenendo saldamente nelle sue mani la prima posizione della classifica. Una leadership quella della serie C femminile, che è tanto solida adesso quanto inaspettata alla vigilia, così come il ritorno in campo di una delle atlete storiche, quella Michela Pascolini che sta facendo parlare un gran bene di sé e che racconta la sua storia: «Ho giocato sempre a Gubbio e sono arrivata a calcare i parquet della serie B1. Nel 1994, dopo aver conquistato la serie A2, ho smesso per motivi di studio e ho ripreso nel campionato 2000/2001, quando ottenemmo la promozione in serie B2 e nella stagione successiva festeggiammo la promozione in serie B1 ai play-off. Poi ho di nuovo interrotto l’attività, questa volta per motivi di lavoro e anche perché aspettavo la mia primogenita. Nel 2006 è nato il secondo figlio e dal 2008 ho partecipato al torneo misto Csi. Quest’anno per i miei 40 anni ho pensato bene di regalarmi qualche partita in serie C piuttosto che un viaggio o un lifting». Scherza la portacolori rossoblu, un’autentica bandiera nella città dei Ceri che può voltarsi alle spalle e tentare un parallelo tra due generazioni. «E’ difficile fare paragoni col passato, noi eravamo professioniste ben pagate nei primi anni ‘90, ci allenavamo tutti i giorni, a volte anche due volte al giorno. Forse avevamo più passione, più voglia, più spirito di sacrificio, non ci pesava rinunciare alla gita scolastica o alla festa di un amico. Forse questo è anche il motivo per cui una quarantenne con marito, lavoro e figli si rimette le ginocchiere e scende in campo e si allena e si sveglia la domenica mattina piena di dolori. Devo dire che nella mia squadra ho trovato un po’ di questo spirito di sacrificio e di voglia di condividere gioie e dolori. In più non esistono primedonne, camminiamo tutte sullo stesso piano con età, esperienze e caratteri diversi, ma stiamo proprio bene insieme. Un plauso particolare al nostro allenatore che ci chiede di fare bene poche cose dandoci precise e giuste indicazioni, senza dilungarsi troppo». Essendo la veterana della squadra il giudizio della giocatrice di altezza 180 cm. che veste la maglia numero 1 sul torneo è senza dubbio attendibile. «Il campionato umbro quest’anno non è di gran livello, la nostra squadra e, soprattutto, i risultati sono sorprendenti nonché inattesi e così le mie prestazioni. Poter contare sull’apporto di due centrali come me e Federica Cerbella in questo tipo di campionato fa sicuramente la differenza, sinceramente due centri ben assortiti come noi non li ha nessuno e se a questi aggiungi tutto il resto della squadra, il segreto è presto svelato». «A me piacerebbe allenare ma non ne sono capace perché non ho pazienza e non so ‘comandare’ per cui preferisco scendere in campo insieme alle ragazze calzando scarpette e ginocchiere e dargli consigli da giocatrice come loro, in un rapporto che viaggia sullo stesso piano e non dall’alto in basso. Spero così di trasmettergli non solo nozioni di pallavolo, ma passione e amore per questo sport. Non vorrei mai sentire qualcuno a dire: “ma perché quella a 40 non sta a casa a fare la maglia”. Il mio desiderio più grande sarebbe quello di sentire le giovani che mi vedono giocare dire: “anch’io”».

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