Arianna Gentili: «Ad Orvieto un’esperienza fantastica»

Arianna Gentili

Continua a recuperare posizioni importanti la Zambelli Orvieto che in serie C femminile è tornata ad incalzare la vetta detenuta da Gubbio, che però ha una partita in meno. Il secondo posto attuale, nonché la lunga striscia di successi infilata (al momento sono dodici, ndr), sembrano confermare il raggiungimento di un assetto ottimale e sotto la Rupe è tornata quell’euforia che all’inizio della stagione si era un po’ affievolita. Le ultime prestazioni delle biancoverdi sono state di ottimo livello ma tra le protagoniste in campo ce n’è una che ha particolarmente impressionato i propri tifosi, si tratta del libero Arianna Gentili che parla della sua scelta: «Due anni ad Orvieto preziosi e stimolanti. Un team nuovo ma oramai familiare, è questo quello che mi ha spinto ancora una volta a muovermi da Perugia. E’ un sacrificio senza dubbio, ma le soddisfazioni sono tante. L’aria che si respira è quella del vero sport. Passione, grinta, determinazione, voglia di fare, mettersi in gioco per raggiungere gli obiettivi. Una società presente dentro e fuori dal campo in ogni occasione, dirigenti disponibili e professionali, un pubblico di tifosi sempre in prima fila. E quest’anno ho avuto la possibilità di condividere tutto questo con un gruppo nuovo e valido sotto ogni punto di vista». Il lavoro da fare è ancora tanto e la specialista della seconda linea sa che non bisogna accontentarsi. «Oltre che migliorare la tecnica, la squadra mira a crescere come gruppo, per raggiungere l’amalgama, l’equilibrio giusto per scendere in campo al massimo delle proprie possibilità inseguendo un preciso obiettivo, vincere e portarsi a casa la posta in palio, con le unghie e con i denti se necessario, avendo sempre ben presente il traguardo che la società sportiva si è posta. Le aspettative sono tante e siamo consapevoli dell’investimento che è stato fatto all’inizio della stagione, è per questo che noi come squadra stiamo lavorando, mattoncino su mattoncino, le capacità ci sono, la voglia pure».

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