Livia Manuali: «Sigillo non vuole fermarsi»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 7, 2013 10:30 Updated

Livia Manuali: «Sigillo non vuole fermarsi»

Manuali Livia

Livia Manuali

La Pizzeria Villa Anita Sigillo ha messo a segno la sorpresa della giornata in serie D femminile ed ha superato nel derby dell’Appenino il Nocera Umbra, un risultato sensazionale per le magliette gialle che hanno fermato la seconda della classe tra le proprie mura. Le neopromosse ragazze di coach Aramini hanno così consolidato la loro posizione in zona play-off, ed ora guardano avanti con maggior fiducia. Ad inquadrare il momento è la palleggiatrice Livia Manuali che in questa gara è stata costretta a restare in panchina: «La nostra stagione procede discretamente, tra i classici alti e bassi che hanno anche la maggior parte delle altre squadre. La fine del girone di andata è stata una dura prova per noi da superare, soprattutto a livello emotivo, perché abbiamo incanalato una serie di sconfitte che, sinceramente, non ci aspettavamo, ma tanto di cappello alle avversarie. Adesso ci stiamo pian piano riprendendo, da tutti i punti di vista, un grosso aiuto è arrivato con l’inserimento del nostro attuale capitano Edenise de Araujo, una sicurezza in campo sia per il morale che per il gioco di squadra perché sta mettendo a nostra disposizione tutta la sua esperienza e da una come lei c’è solo da imparare. Tutto ciò è risultato molto evidente nell’ultima partita che abbiamo disputato contro Nocera Umbra, con loro all’andata avevamo perso al tie-break, una gara nella quale avevamo dovuto rinunciare per infortunio ad una pedina fondamentale come Ester Bellucci nel momento topico. Eravamo quindi agguerrite e decise a ribaltare il risultato dell’andata e così è stato. E’ stata una delle migliori partite che abbiamo giocato, con pochi errori e freddezza e lucidità nei momenti decisivi. Questo match io l’ho vissuto da fuori campo, ma ho cercato lo stesso di dare il mio contributo con dei suggerimenti tattici. Sono stata comunque sostituita egregiamente dalla mia compagna di reparto Sara Baldelli che ha disputato veramente una buona partita, sia in seconda linea che in prima, smistando molto bene il gioco». Proveniente da Fossato di Vico dove disputava la massima categoria regionale, l’atleta alta 175 cm. esprime un giudizio sul campionato minore. «Benché alcuni pensano che sia un campionato di basso livello, la serie D è tutt’altro, ti porta a confrontarti con ogni tipo di giocatrice, dalla giovane di buon livello, che farà poi strada nelle serie maggiori, a quella con più esperienza che conosce già le tue mosse ancor prima che tu le faccia. Tutto ciò rende il campionato molto bello ed avvincente e ogni partita è una storia a sé, come si può poi vedere dai risultati ogni settimana c’è qualche risultato inatteso. L’unica eccezione quest’anno è Acquasparta, hanno impostato la squadra per vincere il campionato e ci stanno riuscendo alla grande. Per il resto, ribadisco che tutto può succedere, la classifica non è molto lunga e la distanza tra una squadra e l’altra è veramente poca quindi una partita ti può permettere di salire o scendere anche di due o tre posizioni. I play-off poi, si sa sono un campionato a parte e sono sicura che ne vedremo delle belle». La giocatrice nata il 31 marzo 1987 si sofferma poi a parlare della scelta di indossare la maglia gialla. «Non potevo capitare in una squadra migliore, sia in campo che fuori siamo veramente unite, ci aiutiamo nel momento del bisogno, senza distinzione di ruolo o anzianità. Io sono arrivata solo quest’anno, ma è come se giocassi con loro da tanto tempo, perché è così che mi sono sentita, è stato subito ‘gruppo’, anche se ho dovuto passare il rito di iniziazione di Fuffy». Le sigillane non si accontentano però e confidano sui loro punti di forza per centrare un traguardo importante. «Nel girone di ritorno speriamo di riprendere quei punti che ci siamo perse all’andata, con l’obiettivo di arrivare almeno ai play-off. Possiamo contare su un buon muro e, spesso, anche su una buona battuta. Se siamo in giornata non siamo male nemmeno negli altri reparti, anche se dobbiamo migliorare un po’ la fase break perché a volte riusciamo con fatica a mettere giù la palla. Siamo abbastanza soddisfatte dei risultati ottenuti, anche perché abbiamo una rosa abbastanza scarna e gli allenamenti ne risentono un po’. Del mio personale rendimento sono discretamente contenta, ma io sono una perfezionista quindi punto sempre al miglioramento. L’ostacolo più grande, facendo il palleggiatore, era quello di trovare intesa con le compagne, ma è stato un ostacolo più basso del previsto dato che posso contare su bande e centrali che schiacciano qualsiasi tipo di pallone, a volte magari con qualche smorfia, quindi è stato abbastanza facile trovare il feeling giusto con loro».

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