Sfuma il sogno della Bosico Terni

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 6, 2013 10:30 Updated
Bosico Terni (team) under 16 femminile

il team della Bosico Terni di under 16 femminile

Quando si perde una partita, è da ipocriti dire che la sconfitta non bruci ed è facile e usanza attribuire la colpa al direttore di gara. Oggi, a distanza di giorni, la Bosico Terni non vuole fare questo ma solo raccontare gli eventi avvenuti domenica 3 marzo 2013 al Pala-Gandhi di Narni Scalo dove si giocava la finale provinciale under 16 femminile contro la formazione e della Angolo di Venere Orvieto. Due formazioni che si rispettano, si stimano, si onorano sia in campo sia fuori, dove è nata un’amicizia reciproca; basti pensare che è dalla categoria under 12 che queste atlete disputano le finali provinciali l’una di fronte l’altra, sono state sempre la testa di serie nei loro rispettivi gironi, molte di loro, per due anni di seguito, hanno partecipato e una volta vinto, insieme, il provinciale contro le pari età perugine, l’unica giusta rivalità che c’è tra loro è quella agonistica in mezzo al campo di volley. Premesso questo, in un palazzetto gremito di tifosi, rumorosissimi, accorsi per vedere un evento sportivo dove le protagoniste sarebbero dovute essere le due formazioni in campo, si è visto solo lo show del direttore di gara. Sin dalle prime fasi di gioco si è subito intuita la voglia di protagonismo, infatti, ha subito coniato un nuovo fallo (quando a prendere la palla in palleggio non è l’alzatrice è ‘fallo di palleggio’) e questo è avvenuto per tutte e due le formazioni a prescindere se la palla usciva ‘pulita’ o meno dalle mani dell’atleta. Altro fatto gravissimo è accaduto al quarto set quando un fallo di palla trattenuta è stato immediatamente rilevato e fischiato dall’arbitro ma, udite-udite, il punto lo ha assegnato proprio a chi il fallo lo ha commesso. Se è permessa una similitudine, è come se un direttore di gara di calcio fischia un rigore a una squadra ma lo fa battere all’altra. A nulla sono valse le proteste e le ‘occhiate’ del secondo arbitro. Ma non è finita qui, sul punteggio di 21-21 una schiacciata è finita direttamente sull’asta, il fallo è stato rilevato ma il punto assegnato per la seconda volta a chi il fallo lo aveva commesso, il secondo arbitro ha dovuto discuterci non poco per fargli capire l’errore fatto. Non si contano poi i falli in palleggio, molti dei quali inesistenti, due attacchi finiti a metà rete fischiati come invasioni di piede al muro dell’altra formazione. Ora mi chiedo se è possibile fare arbitrare una finale e sottolineo ‘finale’ a un arbitro così, pur sapendo, perché la sua fama lo precede, è conosciuto da tutte le società del ternano per le sue proverbiali ‘sviste’. A fine partita ho sentito, mentre si dirigevano negli spogliatoi, delle ragazze orvietane parlare tra di loro dicendo di essere imbarazzate di aver vinto una finale in questo contesto. E no care ragazze non siete né voi né le orvietane che devono vergognarsi, ma quel personaggio che ha rovinato un giorno di festa e che dovrebbe fare un esame di coscienza ed appendere definitivamente il fischietto al chiodo, domenica dovevate essere voi le protagoniste in campo e festeggiare insieme vittoriosi e vinti. A fine di tutto ciò la società sportiva Bosico intende scusarsi con gli amici orvietani per non aver preso parte alle premiazioni, non è stata una forma per denigrare la vostra meritatissima vittoria perché, diciamocelo francamente, per due set hanno dominato e non c’è stata storia, ma è stata una forma impulsiva di protesta verso la federazione per la designazione arbitrale.
(fonte Bosico Terni)

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