Giammarco Bisogno: «Chiusi ha raccolto i suoi frutti»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 28, 2013 18:50

Giammarco Bisogno: «Chiusi ha raccolto i suoi frutti»

Bisogno Giammarco (panchina)

Giammarco Bisogno sulla panchina della Emma Villas Chiusi

E’ rimasto in silenzio tutto l’anno predicando umiltà e rispetto per gli avversari, ma ora che la sua Emma Villas Chiusi ha raggiunto il traguardo più importante è un fiume in piena. Ed ha certamente tutte le ragioni del mondo il presidente Giammarco Bisogno che era entrato in punta dei piedi circa due anni fa nel mondo della pallavolo: «Tutto è partito dalla grande amicizia con il tecnico Massimo Marchettini, quando lui nel 2011 è tornato a Chiusi mi sono offerto di dare una piccola sponsorizzazione per cercare di migliorare la squadra. Siamo arrivati ottavi ed è stato già un passo in avanti. L’anno successivo i rinforzi sono stati maggiori ed il terzo posto con raggiungimento delle semifinali ha dato le conferme di essere sulla strada giusta. Quest’anno poi la ‘tigna’ ha voluto che allestissimo una squadra per vincere». Non un capriccio, però, bensì una pianificazione intelligente di un progetto sportivo con basi solide e con grande ambizione di una vetrina a più ampio respiro. «La società Vitt Chiusi ha ben sessantuno anni di storia, abbinare l’attività ad un club così glorioso è positivo, ma la squadra è anche una forma di comunicazione con un importante messaggio sociale. Il grande supporto del pubblico che ci aveva seguito dodici mesi fa nelle sfide entusiasmanti dei play-off contro Spoleto mi aveva fatto pensare che la città aveva voglia di pallavolo, vincere è importante perché la gente si appassiona e si avvicina quando ci sono i risultati, i riscontri sono molto positivi e si notano anche nel territorio circostante». Durante la scorsa estate il massimo dirigente aveva pianificato nei minimi dettagli il suo gioiello per vincere la serie C maschile umbra. «Ogni cosa che faccio la voglio fare bene per raggiungere gli obiettivi. La promozione era il traguardo da inseguire, non avevo il minimo dubbio su questo. La stagione è stata lunga ma non ho mai pensato di non farcela, nemmeno dopo la sconfitta di Selci, l’unica del campionato». Adesso che la serie B2 è arrivata è tempo di festeggiare degnamente l’evento e cominciare a riflettere sul futuro, non prima però di aver fatto dei doverosi ringraziamenti. «In primis alla Vitt che ci ha delegato a gestire tutta la parte finanziaria e logistica della prima squadra maschile, una delle tante presenti nel sodalizio biancoblu, poi il presidente Massimiliano Barbanera ed i consiglieri Francesco Politini, Stefano Peruzzi e Fabio Falluomini responsabili del settore. Ci siamo caricati di un impegno ma la società ha messo a disposizione la sua struttura e la sua esperienza». Una stagione memorabile che ha lasciato tanti buoni ricordi e scegliere quale sia il più bello non è facile. «Le immagini della stagione scolpite nella mia mente sono tante, dagli allenamenti alle partite. Senza dubbio la gara casalinga di fine andata con Terni mi fece capire che eravamo sulla strada giusta e che avevamo un grande gruppo. Il momento più emozionante però è stato quando tutto il pubblico sabato scorso si è alzato in piedi per l’ultimo punto, una confusione di urla e di trombe che era il preludio alla festa. Mi piace sottolineare la professionalità e la serietà di questi ragazzi, l’attaccamento alla maglia credo abbia potuto essere quel qualcosa in più per prevalere sulla concorrenza, ma i complimenti vanno anche allo staff tecnico». Adesso c’è un campionato di serie B2 da preparare e ci si prepara ad una nuova estate intensa di lavoro per un debutto storico nel palcoscenico nazionale. «Per ora si festeggia, poi penseremo al futuro. Confermeremo in larga parte l’ossatura del team, ma gioco forza dovremo ringiovanire date le limitazioni di età presenti in serie B2 e dunque qualcuno ci lascerà sicuramente. Mi piacerebbe fare una squadra di prospettiva che possa effettuare un campionato tranquillo per poi cercare di effettuare un ulteriore crescita. Se sarà un punto di arrivo o di passaggio dipenderà da molti fattori ma l’ambizione c’è sempre».
(fonte Vitt Chiusi)

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