Gino Sirci: «Volley in crisi anche per colpa dei media»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Luglio 22, 2013 02:00

Gino Sirci: «Volley in crisi anche per colpa dei media»

Sirci Gino (testina)

Gino Sirci

La Sir Safety Perugia, dopo il sesto posto della passata stagione, cerca di ripetersi in serie A1 maschile. Il club bianconero può davvero recitare un ruolo da protagonista, magari puntando ad un posto in Europa. Nessuno lo dice apertamente ma si respira un certo ottimismo dopo la campagna acquisti mirata che hanno condotto i ‘block-devils’. Come sua abitudine il presidente Gino Sirci non si nasconde: «Siamo soddisfatti perché abbiamo centrato quasi tutti gli obiettivi di mercato che ci eravamo proposti. L’allenatore Kovac è contento ed è convinto di fare bene, ma come sempre sarà solo il campo a dire se abbiamo fatto bene. Quest’anno si punta come obiettivo primario e minimo a confermare la posizione dello scorso campionato, il sesto posto. L’anno scorso ci è andata bene e le condizioni sono state favorevoli, teniamo la testa sulle spalle e cerchiamo di ripeterci. Proveremo a divertirci in campionato ma vogliamo fare bella figura anche in coppa Italia. Abbiamo cercato di costruire un team intorno al nocciolo duro della passata stagione, è logico che nelle scelte non sempre si ha fortuna, qualche pedina può risultare meno valida ed utile rispetto alle previsioni». L’ulteriore anno nel blocco delle retrocessioni ed il passo indietro che molte società sportive stanno facendo non hanno fermato la dirigenza che ha cercato di portare in maglia grifona alcune pedine interessanti. In un momento difficile come quello attuale il numero uno perugino espone il suo pensiero personale. «Castellana Grotte, Vibo Valentia e ora Trento fanno passi indietro, i club arrancano e la sensazione è che non si sta facendo bene nella pallavolo. Forse ci vorrebbe un po’ più qualità nelle promozioni di questo sport. Il volley, al di là delle partite in tv, meriterebbe più spazio nella carta stampata e su internet, i media non si occupano troppo della nostra disciplina. Non c’è una buona comunicazione del prodotto pallavolo, andrebbe fatto qualcosa di più. Se anche le grandi squadre soffrono è per questo motivo, la crisi c’è ma nella pallavolo sembra che sia molto peggiore che negli altri sport e le difficoltà sono figlie di un disinteresse per il movimento. Quando si va a parlare con gli sponsor si ricevono risposte negative perché l’opinione pubblica è informata quasi esclusivamente di calcio, i giornalisti e gli editori sono i primi responsabili del crollo nella pallavolo. Sono fermamente convinto che le disgrazie non avvengono in maniera casuale, se non si trovano energie economiche c’è un male profondo. Se i giornalisti continuano a fare questo tipo di informazione, parlando delle notizie futili e del gossip nel calcio, di notizie fritte e rifritte, è logico che tutti conoscono solo quelle. Nello sport si dovrebbero fare delle interviste ai personaggi, ai campioni che hanno dato lustro a questo sport e al nostro paese, si dovrebbe parlare dei giovani talenti e delle future promesse, invece ci ostiniamo a parlare di calcio anche senza avere notizie. Questa nostra situazione è paragonabile ad un animale in via d’estinzione, a vedere le partite ci vengono quasi esclusivamente ex giocatori ed ex dirigenti, non si allarga l’interesse alla opinione pubblica. La crisi c’è ma è più forte che nel calcio e nel basket, c’è una colpa dei media e poi del movimento che vivacchia e non fa interventi mirati». Per quanto riguarda il settore giovanile i perugini hanno fatto una sterzata.  «Il campionato di serie D non lo facciamo più, su quello di serie C siamo incerti se continuare. Siamo invece interessati a collaborare con altre realtà sportive, come ad esempio Spoleto e Chiusi con cui ci sono buoni rapporti giù da qualche tempo».

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