Le considerazioni di Scappaticcio sul settore giovanile

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Luglio 23, 2013 00:07

Le considerazioni di Scappaticcio sul settore giovanile

Giardini-Piumi-Scappaticcio

Giulio Giardini, Francesco Piumi ed Antonio

Caro Giulio ti  faccio i complimenti perché accettando la proposta del Consorzio Vero Volley Monza (A2) ti stai mettendo in gioco come atleta e come uomo. Stai cogliendo un’occasione. Specie dopo l’ultimo anno agonistico passato, invece che in campo, tra aule giudiziarie, speranze e drammi. Non voglio scrivere dei fatti ma dei sentimenti che i fatti producono e per questo ti auguro ogni bene. Noi, come Inter Volley Foligno, ti abbiamo aiutato a livello emotivo a sentirti meno solo. Addirittura con il torneo a Sinalunga ed il camp a Bevagna (dopo il Trofeo delle Regioni) abbiamo creato un luogo fisico dove ti sei potuto riconciliare con il volley e viverlo più intensamente. Il diritto di scelta è saper scegliere quello che si pensa sia il meglio per sé e, ricorda, che il nostro sport è pieno di cose magiche in paziente attesa che le tue abilità, e quelle di altri ragazzi, si affinino. Ho visto giocare Giulio Giardini (24 marzo 1997) la prima volta in under 14 nel 2009 col Castiglione del Lago. E già dal 23 agosto 2010, anche grazie alla comprensione della società lacustre (leggasi gratis), viene ad allenarsi e giocare a Bastia Umbra fino al 29 giugno 2012. Grandi e quotidiani sacrifici familiari nel percorrere il tragitto stradale da Castiglione del Lago per 320 sedute tecniche, 70 sedute fisiche e oltre 90 gare, senza contare le amichevoli, le analisi video, l’assistenza al campo in serie A. Intanto cresce anche fisicamente, passando da 179 a 192 cm.  (reach 249 – 244) con il peso da 62,1 a 76,3 kg. con la massa grassa scendere da 16 a 11%. Sul campo, per quanto valgano le vittorie nel giovanile, diventa nel 2010-2011 campione provinciale e regionale under 14 con decimo posto alla finali nazionali ad Abano Terme. Partecipa alla boy league dove la squadra vince il proprio girone, conclude sesto nella classifica assoluta nazionale per poi passare al secondo turno ed essere eliminata dalla Sisley Treviso. Nel 2011-2012 esordisce in serie C, in under 18 di Lega e, con la squadra, diventa campione provinciale e regionale under 16 ed under 18. In under 16 siamo eliminati da Chieti. Partecipa alle ultime due edizioni del Trofeo delle Regioni (il più alto della squadra quest’anno) e con il 2012-2013 si chiude la sua avventura pallavolistica in Umbria. Infatti, come detto, fortemente voluto, va a giocare a Monza, dove parteciperà all’under 17 ed alla serie C regionale. La regione vincitrice del Trofeo delle Regioni 2013 viene, dunque, a reclutare un giocatore in Umbria. Allora, parafrasando l’alto livello, in una polemica degli ultimi giorni, qualcuno sbaglia: o i tecnici umbri (intendendo anche quelli che, come me, lavorano in Umbria) che si lamentano del livello tecnico e antropometrico del giovanile maschile o in Lombardia non sono così bravi come i risultati ci indicano. Mi limito a questo perché c’è un altro giocatore umbro richiesto, addirittura dalla Fipav come Club Italia, ma essendo la situazione in stand-by, non entro in merito. Quando torno in Campania, da dove scrivo, i miei colleghi mi invidiano perché lavorando in Umbria dicono che sono in una regione ad alta cultura pallavolistica, addirittura con tre, poi due, società in serie A1 maschile. Credo che, invece, il fiore all’occhiello di ogni società sportiva, come per la famiglia i figli, sia il settore giovanile e per questo bisogna sacrificarsi, come fanno i genitori, per farli stare sempre meglio. Allora quanto è importante la cultura pallavolistica giovanile? Credo, così come ai miei colleghi campani, di non saper rispondere. Potrei, forse, scrivere di quanto è importante l’ignoranza. Quello che vedo intorno a me dal 2008 è il risultato della vittoria dell’ ignoranza. Anche in me ci sono questi effetti. Provo a combatterli, spesso vengo sconfitto. Naturalmente ci sono anche realtà regionali dove storicamente il giovanile è sinergico alla serie A, mi riferisco a Città di Castello dove anche quest’anno nel roster ci sono due ragazzi del 1995. La stessa Città di Castello che farà un ulteriore campionato di serie B2 con un mix tra giovani e anziani. Oppure, ma in quegli anni non ero in Umbria, nel Perugia Volley militavano, da giovani, Giovi e Bucaioni. Quindi posso solo immaginare che sarebbe bello che il desiderio di conoscere e la curiosità vincessero, purtroppo però nessuno vuole sentire parlare dei dolori del parto, tutti vogliono vedere il bambino. Qui, ora e subito questa è la cultura pallavolistica umbra. Quando, invece,  per raggiungere certi livelli ci vuole pazienza e applicazione. Infatti il talento è sopravvalutato: quello che conta è l’impegno consapevole, intenzionale, costante e prolungato per raggiungere un determinato obiettivo.  Ci siamo scandalizzati per cose che abbiamo lasciato succedere. Infatti c’è una forma nostrana di oligarchia di giro che agisce nascondendosi, quando persone dalle competenze e dai meriti incerti, o dai demeriti certi, vanno ad occupare posti difficilmente concepibili per loro tanto che ci domandiamo a che giro appartengono? Questo distrugge le basi culturali ed avremo, Hegel docet, il signore e il servo, dove il signore desidera riconoscimento ma ottiene solo obbedienza. Per uscire dalla criticità però non bisogna fermarsi alla lamentela ma è importante agire e fare cose concrete ricordando che la cultura pallavolistica è come un giardino di una casa, bello e ben curato (Lombardia). Allora i vicini, oltre ad ammirarlo, sperano di essere invitati a trascorrerci del tempo, per arricchirsi e goderne. Il giardino trascurato dà agli altri l’impressione di essere senza idee e stimoli, che, invece, insieme all’onestà operativa, devono far parte del bagaglio del tecnico che è bravo quando riesce a trattenere i ragazzi validi in palestra: i giovani al momento di fare una scelta vanno verso la cosa più semplice, allegra e comoda da fare, che non è andare a sacrificarsi in palestra. P.S. – la ciliegina sulla torta è anche l’affermazione “L’Umbria dunque si conferma anche nel 2013 migliore nel Beach Volley rispetto alla Pallavolo, confermando questa tendenza che ormai si è consolidata nel tempo” (fonte Pianeta Volley 21 luglio 2013).
Antonio Scappaticcio

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