San Giustino risorge e fa suo il derby altotiberino

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Aprile 6, 2014 19:06 Updated

San Giustino risorge e fa suo il derby altotiberino

Polimanti Noemi (attacco)

la sangiustinese Noemi Polimanti in attacco e le tifernati Silvia Giorgi e Linda Tarducci a muro

Dopo un primo set nel quale la Gherardi Cartoedit Città di Castello aveva messo a nudo tutte le debolezze avversarie, in pochi forse avrebbero immaginato quella metamorfosi di carattere e determinazione che ha portato il San Giustino Volley a far suo con pieno merito il derby dell’Alta Valle del Tevere nel campionato di serie C femminile e a rosicchiare un punto in classifica al Chiusi, riportandosi ad una lunghezza dalla piazza d’onore. Il digiuno delle biancoazzurre, durato tre turni, è dunque terminato nella partita più attesa (quasi 400 spettatori sui gradini del palasport con la Fossa Lupi & Bufali incessante nel suo tifo) e nella circostanza più difficile, se si pensa che il tecnico Brighigna ha dovuto rinunciare a ben cinque pedine infortunate. Alle assenze di lunga data, ossia quelle della schiacciatrice Greta Ottaviani e della centrale Angelica Nuti, si sono aggiunte le indisponibilità dell’altra laterale Giada Leminci, della preziosa Maddalena Rosi (schiacciatrice e libero) e della centrale Chiara Moretti. Brighigna ha allora giocato la carta coraggiosa, schierando alla banda la giovanissima Anastasia Fabbri, poco più che quindicenne essendo nata nel dicembre del 1998, che nel primo set è stata il bersaglio preferito in ricezione delle tifernati. Ma la giovane, dimostrando una eccezionale tenuta mentale, ha avuto il grande merito di non scomporsi, di scrollarsi di dosso la comprensibile tensione iniziale, di resistere alle pressioni e, una volta acquisita la giusta disinvoltura, di diventare protagonista del match, non sbagliando più in ricezione e rendendosi autrice di battute insidiose. La ‘parabola’ di Anastasia Fabbri è stata alla resa dei conti quella della squadra intera, dal secondo set in poi, è infatti iniziata un’altra partita, quella che ha restituito la vera veste delle padrone di casa ammirate fino a qualche settimana fa. Tutte le atlete si sono espresse al meglio: dalla regista Lucrezia Brunetti, che ha gestito bene i rifornimenti al centro, alla ritrovata Kseniya Ihnatsiuk; dalla devastante Noemi Polimanti alla capitano Valentina Morelli, che ha messo in mostra la sua stoffa di giocatrice; dalla positiva Arianna Luciani, che ha garantito il suo standard fino al libero Giada Carrai, determinante in più di una circostanza. Sul fronte biancorosso, coach Madau Diaz schiera la diagonale con la regista Manuela Di Crescenzo (sempre lucida e imprevedibile nelle scelte) e l’opposta Linda Tarducci; a lato ci sono Caterina Gradassi e Francesca Mancini, al centro Silvia Giorgi ed Elisabetta Budassi e libero Giada Cesari. L’inizio è un monologo tifernate con due ace (3-0), San Giustino mette la testa avanti sul 7-6 con Polimanti e Morelli, ma le tifernati innescano il turbo e approfittano anche di una Polimanti ancora in rodaggio. Avanti 9-13, aggiungono un break di sei punti consecutivi speculando sulle ricezioni delle locali e chiudono in breve tempo con ben otto ace e anche qualche muro al momento giusto. Il prologo della seconda frazione è ancora di marca tifernate, fino a quando la Ihnatsiuk non comincia a piazzare qualche colpo risolutore, ma un’ottima Tarducci e un attacco vincente della Giorgi costringono Brighigna al time-out (7-10). La rimonta del San Giustino si materializza sul 15-15 e allora è Madau Diaz a chiedere la sospensione, anche se non sortirà effetto. L’ace di Polimanti firma il +3 ma Brighigna deve interrompere di nuovo il gioco sul 18-17, sospensione provvidenziale perché da quel momento sale in cattedra la Polimanti (diciannove punti in totale per lei), che trascina le compagne alla parità. Sulle ali dell’entusiasmo le locali hanno il merito di non adagiarsi e partire nel terzo periodo con un 5-0 al quale contribuisce anche la difesa della Carrai. Solo sull’8-2 il Città di Castello si risveglia con l’ace della Gradassi, cui seguiranno quelli della Tarducci e della Mancini e una reazione che aggiorna la situazione sull’11-9. Le padrone di casa mantengono il break di vantaggio fino al 14-14, quando la Ihnatsiuk lavora con freddezza e riporta avanti San Giustino. L’errore di impostazione della Di Crescenzo (uno dei pochi commessi) e il muro della Polimanti sulla Maracchia danno il via all’allungo biancoazzurro, con due ace consecutivi della Luciani, un primo tempo della Morelli, la solita Polimanti e una invasione della Giorgi che producono il due ad uno. L’avvio del quarto set ricalca la falsariga di quello precedente, una Ihnatsiuk incontenibile è l’artefice del fulmineo quattro a zero, poi sul 6-2 ci sono dubbi su una schiacciata delle tifernati, ma per l’arbitro è tutto regolare e questo favorisce il recupero di Città di Castello, che sfrutta il turno in battuta della Tarducci per agguantare la parità e passare a condurre per 9-11 con l’ennesimo ace firmato dalla stessa giocatrice. Dopo il pareggio sul 12-12, le ospiti aggiustano la difesa, ripartono e tengono il 16-19. Qui si perfeziona il capolavoro del San Giustino con la Polimanti grande mattatrice, che in attacco passa anche con il muro a due; muro che diventa decisivo per il pareggio del San Giustino e per andare subito avanti sul 22-21 con la Morelli e la Ihnatsiuk che chiudono la visuale alle tifernati. Un attacco fuori e un altro muro della Morelli portano la situazione sul 24-22. Città di Castello c’è ancora ma si deve arrendere al primo tempo della Luciani, che scatena la gioia della tifoseria locale. È ancora molto elevato il tasso adrenalinico quando coach Francesco Brighigna viene avvicinato per il commento alla gara: «Nel primo set ci hanno aggredito con il servizio e con i tanti ace che ci hanno messo kappao a dimostrazione di quanto eravamo contratti. Non dimentichiamo che mi sono ritrovato a dover dare fiducia a una ragazza di 15 anni, Anastasia Fabbri, alla quale riconosco il grandissimo merito di essere stata sempre in partita, anche in condizioni difficili. Non era facile resistere e temprarsi alla battaglia come lei ha saputo poi fare. Detto questo, mi è piaciuto molto l’atteggiamento della squadra, tatticamente molto attenta e con il coraggio di osare più del solito in attacco. Non mi esprimo sulle singole, perché dovrei elogiarle tutte: pur avendo sofferto nei cambi palla, sono state brave nella fase muro-difesa-contrattacco». Nel momento più delicato della stagione, Brighigna ha ritrovato la squadra. «La ritroverò realmente solo quando avrò recuperato tutte le infortunate. Certamente, questa sera ho avuto la certezza di poter contare anche su coloro che hanno sostituito le assenti e non mi sembra cosa di poco conto. Siccome tutto non viene per caso, tengo a sottolineare il mio apprezzamento al comportamento della società, che durante la settimana è stata particolarmente vicina alla squadra e alle sue esigenze. E noi abbiamo ringraziato nella maniera più gradita sia la dirigenza che i nostri straordinari sostenitori».
SAN GIUSTINO VOLLEY – GHERARDI CARTOEDIT CITTÀ DI CASTELLO = 3-1
(13-25, 25-19, 25-17, 25-23)
SAN GIUSTINO: Polimanti 19, Luciani 13, Ihnatsiuk 13, Morelli 11, Brunetti 3, Fabbri, Carrai (L), Gobbi, Morgia. N.E. – Ottaviani, Garofalo, Moretti. All. Francesco Brighigna.
CITTÀ DI CASTELLO: Gradassi 17, Tarducci 14, Mancini 10, Giorgi 9, Budassi 8, Di Crescenzo 7, Cesari (L), Maracchia 1, Bracchini. N.E. – Gambino, Vagnuzzi, Caselli. All. Andrea Madau Diaz.
Arbitri: Luca Tomassoni ed Andrea Galteri.
(fonte San Giustino Volley)

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