Sir Perugia sovrana a Piacenza, è finale

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Aprile 21, 2014 20:25 Updated

Sir Perugia sovrana a Piacenza, è finale

Barone Rocco (mura)

il centrale perugino Rocco Barone mura il piacentino Robertlandy Simòn

In un Pala-Banca dove la tensione ha raggiunto livelli elevati già prima dell’ingresso al palasport con le porte aperte solo un’ora prima del fischio d’inizio, è la Sir Safety Perugia a staccare il biglietto per continuare a vivere l’avventura scudetto. Un duello molto sentito che ha visto uscire di scena la Copra Elior Piacenza, rivelatasi formazione di rango, nonostante gli acciacchi che l’hanno penalizzata in questo finale di stagione. Gli apprezzamenti però lasciano il campo alla delusione per la fine della corsa, gli emiliani non saranno in finale e sono costretti a rispettare la legge dei block-devils. La chiave della gara è da ricercarsi nell’attacco, fondamentale che ha messo in evidenza le superiori qualità degli umbri con un Aleksandar Atanasijevic assoluto padrone della rete ed un Nemanja Petric monumentale (miglior giocatore del match).

Pala-Banca (tifo)

i tifosi della Sir Safety Perugia al Pala-Banca

In avvio c’è Paolucci in regia, preferito da Kovac rispetto a Mitic. La gara comincia nel segno dei block-devils con Petric imprendibile a rete ed Atanasijevic letale dalla battuta (1-6). Vettori prova il tutto per tutto dal servizio (raccoglierà tre ace) e, nel giro di due rotazioni, riduce le distanze (12-14). Con il ficcante Atanasijevic gli ospiti restano avanti e con la battuta creano problemi a Marra che subisce a ripetizione (8% di perfezione), l’ace di Barone vale il 14-18. Zlatanov tiene su la baracca dei padroni di casa mettendo giù palloni pesanti ma il margine rimane sempre di due lunghezze (20-22). Sul finale Simòn liscia una palla in attacco e procura quattro set-point, due sono annullati ma il terzo è un attacco incontenibile di Petric, il sesto punto personale che vale il vantaggio. Dopo l’inversione dei campi è Papi a dare il primo impulso seguito da Zlatanov (8-5). A ridare coraggio ai tifosi locali sono le ingenuità perugine che causano lo scollamento (12-7). La sensazione è che basti poco per capovolgere ma i bianconeri ospiti s’innervosiscono con gli arbitri e Atanasijevic (sette palle a terra) si becca un cartellino rosso che peggiora la situazione (19-14). La ricezione dei piacentini non è proprio precisa ma De Cecco gestisce al meglio servendo Simòn da posizioni impossibili e non lasciando spazio a repliche (22-17). Ci prova Petric a ridurre ma i padroni di casa non mollano di un centimetro e con il muro di Fei pareggiano. Nel terzo frangente di gioco Piacenza va subito avanti di tre lunghezze ma poi subisce il ritorno di Atanasijevic che rimette in asse (5-5). La Sir non si scompone, capitan Vujevic riconquista il comando e porta al time-out, subito dopo il muro di Petric scrive il 9-13. Piacenza arriva di rabbia sul 19-17, non senza l’aiuto della coppia di fischietti che assegna un punto inesistente. Petric rimane vigile e risolve palloni complicati affondando senza pietà i colpi con l’attacco (18-21). Piacenza subisce il ritmo degli umbri, il solo Vettori non basta per competere e De Cecco si trova a dover forzare, prima coglie un ace poi spara in rete consegnando il due ad uno alla Sir. La quarta frazione si avvia con un ottimo Giovi ed un’aggressivo Petric che mura Vettori e costringe Monti al tempo discrezionale (1-4). Smerilli sostituisce Marra in seconda linea e crea scombussolamento al referto di gara causando tre minuti di sospensione. Alla ripresa Smerilli è perfetto e favorisce il gioco di primo tempo con Fei e Simòn che sono implacabili ma il gap permane (9-12). Il margine poi cresce con Atanasijevic che fa la voce grossa dalla battuta ingaggiando una personale battaglia col pubblico di casa che lo può fischiare, ma non lo può fermare (10-16). Si arriva sul 13-19 e Monti gioca la carta Le Roux, ma Perugia cresce a muro, prima Buti e poi Petric tolgono l’iniziativa ai locali allargando la forbice (14-21). Paolucci amministra al meglio ed Atanasijevic pone fine all’incontro con un ace, scatenando il parapiglia generale sugli spalti dove gli oltre settecento tifosi umbri danno sfogo ad una gioia incontenibile. A distanza di nove anni una squadra di Perugia torna a disputare una finale scudetto. La squadra del presidente Gino Sirci può fieramente recitare il suo slogan “la storia siamo noi”.
COPRA ELIOR PIACENZA – SIR SAFETY PERUGIA = 1-3
(22-25, 25-18, 22-25, 19-25)
PIACENZA: Zlatanov 20, Vettori 17, Simòn 11, Fei 8, Papi 7, De Cecco 3, Marra (L), Le Roux, Tencati, Smerilli. N.E. – Husaj, Partenio. All. Luca Monti e Davide Alessandro Delmati.
PERUGIA: Atanasijevic 23, Petric 18, Vujevic 7, Buti 7, Barone 4, Paolucci 3, Giovi (L1), Mitic, Della Lunga, Cupkovic. N.E. – Semenzato, Della Corte, Fanuli (L2). All. Slobodan Kovac e Carmine Fontana.
Note – Spettatori 4’235.
Durata dei set: 29’, 24’, 31’, 32’.
Arbitri – Roberto Boris (PV) e Sandro La Micela (TN).
COPRA ELIOR (b.s. 21, v. 8, muri 4, errori 10).
SIR SAFETY (b.s. 14, v. 9, muri 7, errori 8).





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