Matteo Piano saluta Città di Castello

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 26, 2014 17:39

Matteo Piano saluta Città di Castello

Piano-Cardellini-Massari

Matteo Piano, Antonello Cardellini e jacopo Massari

Tre anni nella stessa squadra non si dimenticano facilmente, se poi questi tre anni sono coincisi con la propria maturazione tecnica e fisica, con successi di ogni genere e con legami forti ed indissolubili con le persone è ancora più difficile gettare tutto nell’oblio e farsi scivolare addosso le emozioni. Matteo Piano, dopo tre anni di prestito a Città di Castello, lascia la società biancorosso per approdare a Modena, in una squadra di grandissime ambizioni. E lui, uno dei giocatori più mediatici dell’Italvolley, al termine del trionfale week-end brasiliano in cui s’è distinto particolarmente in gara-due per gli otto muri punto messi a segno, ha affidato al suo blog  ‘Piano revolution’un lungo saluto e un lungo ringraziamento a chi lo ha apprezzato e coccolato in questi tre anni. Pubblichiamo degli stralci di quello che ha scritto lo stesso giocatore: «Partire da Città di Castello è come partire una seconda volta da Asti. Ad Asti sono nato e cresciuto, a Città di Castello ho vissuto e sono maturato, io sarò anche particolarmente matto ma sento che nel mio dna c’è e ci sarà una parte di quell’Alta Valle del Tevere che tanto amo. Questo passaggio che va contro scienza, chimica, biologia e fisica (fa sempre figo dire fisica perché ha quel non so che di complesso) è stato merito del cuore, di quel cuore che tantissime persone mi hanno riempito. Ricordo ogni attimo, ogni momento ed ogni emozione e ricordo pure tutte le ‘magnate’ in compagnia che ho fatto. Devo ringraziare Piacenza e Leonardo Caponi che mi hanno permesso di stare in Umbria. Magnifico fu vincere una stagione di A2 con un gruppo di amici, ah, ah, ah, lo ripeto alla faccia di tutti quelli che continuano a prendermi in giro per questa mia frase, magnifico vincere al Pala-Ioan con il nostro pubblico. Magnifico è stato essere parte di un progetto che aveva come obiettivo ‘costruire un castello meraviglioso’ (grazie a quelli della tribuna per la meravigliosa trovata e il tifo sempre presente) unendo una bellissima valle, eh beh non è stato affatto facile, ci siamo spostati nella cara San Giustino e abbiamo iniziato tutti assieme mattonella dopo mattonella a mettere in piedi il nostro anno. Col cuore ringrazio il mio immenso coach, Andrea Radici, che mi ha seguito passo dopo passo e dopo passo e per chi non avesse capito e dopo passo, il mitico ‘Barto’ che si è sempre preoccupato di farmi stare al meglio in palestra e non, cercando di farmi capire qualcosa anche quando ero in campo, il ‘Lillo’ che, nonostante questi mille giorni non ha mai perso la pazienza di dirmi di tirare su il braccio destro, ‘Bob’ che è stato sempre pronto ad ascoltare la mia lezione pre partita e al mitico ‘Big Fausto’ che mi ha reso il più famoso Don Lurio della palestra Elite . Sono stato fortunato che ho avuto a disposizione uno staff medico e fisioterapico formato da gran professionisti e soprattutto da ottime persone, grazie a tutta la parte di manager e dirigenti che ci hanno accompagnato. Grazie al mio ‘nonno’ Antonello che mi ha ‘badato’ e continuerà farlo; grazie ad Arveno per aver mostrato sempre tanto affetto e grazie alla mia ‘Ciri’ che mi ha preso come un figliolo e che con i baci portafortuna ci ha portato bene veramente… Ovviamente non riuscirò a nominare tutti anche perché ne avrei tanti quindi non offendevi tanto sapete che non l’ho fatto in cattiva fede, era per fare capire che la ‘figata’ del progetto è stata creare una cosa bella per tutti, ovvero questa Altotevere Città di Castello e io sono felice, orgoglioso, e lusingato di averne fatto parte e batto le mani come ho fatto la seconda gara play-off quando, caduta l’ultima palla con gli occhi lucidi ho visto un mare di gente alzarsi e applaudire ma forse tutte queste persone non sanno che anche noi applaudivamo per loro, per chi ha creduto in questo progetto, per chi lo ha sostenuto e per chi insieme a noi ha lottato con la presenza, il sorriso e la voce… Ho lasciato per ultimi i miei compagni di squadra, beh in questi tre anni ho creato amicizie molto forti, sono contento di essere entrato in palestra con voi, grazie alla vecchia guardia, grazie agli irriducibili fiorentini, grazie alla mia spalla Jappi, un fratello, un amico insomma uno molto paziente che ha sempre dovuto vedersela con i miei due metri e spingi di ‘colore’ per non chiamarlo testardaggine o follia; ce lo siamo sempre detti ma è vero ci siamo fatti un grande anno. Alla base di tutto c’è la mia famiglia e i miei migliori amici che sono sempre con me e hanno avuto anche loro il piacere di condividere questa ‘castellanità’. E poi un mio grande allenatore mi ha insegnato che “quello che costruisci non lo perdi” e tutto quello che abbiamo costruito non lo perderemo nonostante la distanza. Vi abbraccio forte». Il dirigente Antonello Cardellini, da sempre più vicino alla squadra, saluta così uno dei suoi pupilli: «Ha fatto la scelta migliore, dispiace a tutti, a me in particolare modo, che un bravo ragazzo e un giocatore così vada via dalla nostra società. La sua è stata una scelta di vita e andrà a giocare in una piazza importante e storica. Ci sono tanti bei ricordi che mi legano a lui in questi tre anni». Così il d.s. Valdemaro Gustinelli: «Sembra ieri quando quel lungagnone dalle movenze un po’ sgraziate ma dal sorriso gentile varcò la soglia del Pala-Ioan per il primo allenamento! Tra di noi c’era una grande curiosità nel capire cosa e come Matteo avrebbe potuto segnare la sua permanenza a Città di Castello… bene, da quel giorno sono passate tre stagioni nelle quali tutti hanno potuto constatare la crescita esponenziale dell’atleta. Mi preme oggi, nel momento dei saluti, sottolineare non tanto le qualità tecniche evidenziate anche l’altro giorno contro il Brasile, quanto quelle umane e intellettive. Matteo, da ragazzino qual era è diventato uomo. Uomo e atleta serio, irreprensibile professionista, con un carisma magnetico nei confronti dei compagni ma più che altro di tutto il pubblico, dei suoi tifosi ma anche del vicino di casa, del panettiere e del custode del palazzetto. Ovviamente non stiamo avviando un processo di beatificazione, Matteo ha, come tutti, i suoi difetti ma a noi piaceva da morire così. Città di Castello saluta ed augura tutte le migliori fortune sportive a Matteo Piano, io saluto un amico con grande rammarico ma la prossima volta che l’incontrerò saluterò un campione». Intanto Matteo Piano, dopo il week end brasiliano, è stato convocato anche per la doppia sfida all’Iran del 30 maggio e del 1 giugno.
(fonte Altotevere Città di Castello)

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