Riccardo Provvedi: «Il grande volley di ritorno a Spoleto»

Andrea Sacco
By Andrea Sacco Giugno 20, 2014 10:00 Updated

Riccardo Provvedi: «Il grande volley di ritorno a Spoleto»

Provvedi Riccardo

Riccardo Provvedi

La Monini Spoleto di serie B2 maschile traccia un  bilancio della stagione andata in archivio con il direttore tecnico Riccardo Provvedi: «La stagione è stata sicuramente positiva, i nostri obiettivi iniziali erano di fare una stagione di vertice entrare nei play-off e cercare di ottenere l’accesso in B1, mantenendo un organico fortemente radicato sul territorio: la  squadra ha centrato il primo e mancato il secondo obiettivo per un punto con un gruppo composto per da nove atleti (di cui tre titolari) su tredici e tre componenti lo staff tecnico su quattro di Spoleto e dintorni.Il nostro girone era estremamente competitivo con almeno sei squadre in lotta  per i tre posti utili,  i pronostici di tutti gli addetti ai lavori alla vigilia di campionato sono stati in parte rispettati con Chiusi che partiva strafavorita per la vittoria finale, Grottazzolina,  Grosseto, noi e le due squadre romane a lottare per l’ingresso nei play-off. La nostra squadra ha coronato una rincorsa durata un’intera stagione all’ultima giornata in casa della prima in classifica. Il campionato ha premiato come sempre la costanza di rendimento,  Grottazzolina  con sole tre sconfitte (di cui due contro di noi) ha meritato la vittoria finale, la Monini Spoleto ha chiuso con 61 punti e sei sconfitte, mostrando di essere sicuramente all’altezza delle migliori negli scontri diretti, ma peccando di continuità fuori casa dove ha lasciato qualche punto di troppo contro le squadre di seconda fascia. Analizzando le ragioni credo che negli scontri diretti la squadra abbia saputo sfruttare molto bene la propria fisicità e le qualità nei fondamentali di servizio in salto, attacco e muro, mentre nel rendimento generale di squadra, rispetto alle migliori ha evidenziato il minor equilibrio nei fondamentali di ricezione e difesa. Il pubblico spoletino ha risposto alla grande,  la nostra squadra è stata una di quelle con più presenze di  pubblico in assoluto in tutta la B2 italiana, con numeri altissimi di bambini e famiglie presenti. Pubblico appassionato e competente come sempre». Come valuti l’appendice dei play-off? «I play-off sono un campionato a sé stante giocato su equilibri delicati, noi ci siamo presentati con l’ingrato compito di ribaltare i favori del pronostico visto che la gara decisiva era comunque da vincere fuori casa. La semifinale contro Arvalia Roma è stata molto dura, un avversario fortissimo in difesa, molto tecnico, anche se con poca qualità fisica. Su gara uno persa a Roma penso abbia pesato anche il carico di stress accumulato per la rincorsa ai play-off, gara due è stata gestita bene dalla squadra a livello psicologico, perché nonostante fosse un match da ultima spiaggia, peraltro costretti a giocarlo comunque fuori casa (a Trevi) per indisponibilità del Pala Rota, la squadra è stata lucidissima nel gestire i momenti decisivi. Gara tre a Roma è stato un piccolo capolavoro di tecnica e agonismo con un match giocato molto bene da tutto il team. La finale con Chiusi è iniziata con grandissime difficoltà prima fra tutte l’aver avuto solo due giorni per recuperare le fatiche di Roma e con l’indisponibilità per gli allenamenti del Pala Rota. Gara uno è stata giocata in maniera magistrale dal punto di vista tattico e di lucidità tecnica vincendo 3 a 0. Gara due in un Pala Rota pieno come non mai è stata il punto di svolta della finale: Chiusi globalmente ha giocato meglio dal punto di vista tecnico, la Monini ha giocato un grande match dal punto di vista caratteriale riaprendo una partita che sembrava morta sul terzo set. Il quinto set si è deciso per un pallone, penso non ci sia nulla da rimproverare ai ragazzi. A gara tre ci siamo presentati con convinzione e squadra molto compatta, ma a livello nervoso le energie dopo tante battaglie erano esaurite ed ha prevalso Chiusi in maniera netta. Al termine del torneo prevale la soddisfazione per ciò che abbiamo raggiunto, Chiusi era una squadra costruita per vincere a mani basse, non dimentichiamoci che dopo l’arrivo del nuovo alzatore ha vinto tutte le gare sia in campionato, coppa e play-off perdendo solo contro di noi (e contro Chieti gara ininfluente). È motivo di orgoglio aver gradualmente rosicchiato il gap iniziale ed essere giunti  ad un punto dal successo finale. Soddisfazione ancora maggiore viene dall’aver visto la risposta della nostra città  e il calore con cui ci ha accolto anche dopo la finale. Agli atleti e allo staff tecnico sono giunti moltissimi messaggi di ringraziamento e di complimenti anche al termine della finale persa (cosa che capita molto di rado nel mondo sportivo) a riprova che si è ormai creato un legame molto forte tra squadra e città su cui costruire il futuro pallavolistico spoletino». E per il futuro? «Io credo che le basi per il ritorno del grande volley a Spoleto siano gettate ci sono ormai tutti gli ingredienti: squadra già molto competitiva con larga base di spoletini, società  solida, settore giovanile in espansione con più di cento atleti e tanti gruppi di minivolley, pubblico e città che sono tutt’uno con la squadra. Personalmente penso che se si presenti l’occasione di fare una categoria in più vada colta al volo».
(fonte Marconi Spoleto)
della Monini Spoleto

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