La Cm Studio Terni recita bene contro Spoleto

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Gennaio 25, 2015 12:30 Updated

La Cm Studio Terni recita bene contro Spoleto

Varazi Monia (attacca)

Cm Studio Terni in attacco con la schiacciatrice Monia Varazi attacca

Tirare la volata e osannare il campione, tutti bravi e capaci di festeggiare insieme, senza rancori e con la gioia nel cuore. Gridare al campione e chiamarlo tale, quando tutto va a gonfie vele, in tanti siamo pronti e capaci di gridare. Nella buona e nella cattiva sorte, è facile dire, tutti sul carro dei vincitori. Ma non funziona sempre così e, a volte, spesso, la vera capacità è tentare di tenere duro, magari riuscire, nei momenti di nuvole che coprono il sole. Semplice e neppure tanto banale. Fatto è che la Cm Studio Terni, l’ultima volta e qualche altra pure, ha dovuto vedere la medaglia d’argento su due a partecipare. E per qualcuno sono scese anche lacrime amare. Se poi, nell’ultimo atto recitato male, il regista ha guardato storto attori e controfigure, allora arriva proprio il momento di cambiare abito e costume. Il banco di prova è in casa e la Monini Granfruttato Spoleto la rivale da affrontare; senza paura e con ben altra convinzione rispetto al passo del gambero che, si sa, cammina a ritroso. Via i se, i ma e avanti l’unione e la forza che ne consegue; e non è frase fatta ma realtà da non smentire. Gambe in spalla e braccia dure, la testa, in primis, di nuovo sulle spalle senza vacillare. Bando alle ciance che, a più di qualcuno, danno fastidio pure. Inizio quasi come la fine, poco movimento e attonito modo di gestire. Infatti si procede a braccetto senza guizzi e giochi di prestigio. Nessuno prende la decisione di staccare e il punteggio la dice lunga e parla chiaro: blando vantaggio di tre punti sul 16-13 per la Bosico; poi il pareggio sul filo di lana (23-23), sembra un film dell’orrore. Fiato sospeso e attesa disattesa del mostro che ha il compito di far scollare le terga dal sedile o dagli spalti, per l’occasione. Piccolo scatto di reni e le padrone di casa chiudono. Nel percorso del secondo set il campo è ancora piuttosto scivoloso e manca sempre chi afferra il volante con convinzione. Si vacilla, oscilla e, comunque, è gran fatica guidare. Le fisionomie sono ancora poco nette e il pittore non definisce i contorni. Solo sagome e punteggio che si guarda allo specchio, dal 9-9 fino al 27-27. Fatica la fantasia a risalire anche se, in qualche breve tratto, torna a farsi vedere. Allora è proprio qui, nell’istante, che le battute prendono, finalmente, il campo e gli attacchi tornano al loro scopo naturale: scendere a terra con convinzione. Con il guizzo finale, ci voleva, Terni torna a trasformare l’assenza in un ritrovato senso di appartenenza. Nel terzo e ultimo parziale, era ora, il navigatore torna a fare il suo mestiere. Trova la traccia, il percorso e il modo giusto di giocare. A ben guardare, ora, si vede anche il mare. Sulla spiaggia tira vento a favore: 12-8 e 20-10 per le ternane. Battute più spiritose, attacchi che fanno presa e meno distrazioni; niente che somigli a prima. Finalmente qualcuno ritrova il sorriso e, pensandoci bene, si può fare anche qualche volteggio senza il timore di cadere. Se venisse sommato sarebbe 40 ma nel volley l’esito non può fare il paio. La Cm Studio ha tolto, in tempo, le ragnatele. Le regole restano sempre le stesse e, con qualche aggiustamento, si può anche dire che i fatti superano, di gran lunga, le parole.
CM STUDIO TERNI – MONINI GRANFRUTTATO SPOLETO = 3-0
(28-26, 29-27, 25-15)
TERNI: Bordoni 12, Pettini 12, Eresia 9, Lucidi 3, Ascani 1, Rossi, Dionisi (L), Varazi 13, Carlino 3, Compagnucci 1, Di Patrizi, Lucchi. All. Lucia Corazza.
(fonte Bosico Terni)

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