Camilla Izzi: «San Giustino deve avere fame»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Febbraio 12, 2015 09:30

Camilla Izzi: «San Giustino deve avere fame»

Izzi Camilla

Camilla Izzi

Si è ritagliata a suo modo un posto nella storia del San Giustino Volley, perché nella partita inaugurale dello scorso 19 ottobre, quella interna proprio contro il Pesaro, ha firmato il primo punto biancoazzurro in serie B1 femminile. E domenica scorsa nella tana della dominatrice del girone, ha di nuovo giocato, rendendosi protagonista di una buona prestazione. Camilla Izzi, la 22enne schiacciatrice di Roma, ha dimostrato con i fatti che può dare il suo contributo alla causa altotiberina. Ma contro l’imbattuta capolista era praticamente impossibile sperare di far risultato. «Il Pesaro non si discute, ha l’organico adatto per vincere il campionato. Per ciò che riguarda noi siamo andate bene laddove per lungo tempo eravamo state carenti e viceversa, se infatti stiamo migliorando in ricezione, abbiamo sbagliato a muro e in attacco, che spesso erano stati le nostre armi vincenti. Noi attaccavamo, loro difendevano e poi riattaccavano andando a punto; la fase break è stata poi implacabile per noi, che nel turno di battuta tenevamo davvero poco la palla. Del Pesaro mi è piaciuta in particolare la palleggiatrice Di Iulio, l’avevo già incontrata la scorsa stagione, quando lei giocava a Caserta e stavolta l’ho vista sensibilmente cresciuta; è stata autrice di giocate da categoria superiore». Magari, c’è un pizzico di rimpianto nel terzo set per quel punto non assegnato a Kseniya Ihnatsiuk sul 22-21 per le padrone di casa e anche per una schiacciata di Mirka Francia valutata fuori, quando invece risulta che la palla fosse finita a terra dentro il campo. «Si può benissimo andare incontro a indecisioni arbitrali, che rivestono il loro peso quando il set è in dirittura di arrivo, però voglio essere obiettiva, non possiamo aggrapparci a un errore commesso dal direttore di gara». La prova che ha offerto l’atleta laziale è da considerare un piccolo successo sul piano personale. «Diciamo che sono stata molto contenta di poter giocare, se non altro perché non mi capitava più dalla partita contro Roma, che risale allo scorso 14 dicembre. Due mesi di attesa; sono stata favorita dall’attacco influenzale che in settimana aveva colpito Bruna Mautino e sapevo quindi di avere davanti un’opportunità che non potevo sprecare. Se andiamo a vedere i numeri, ho un 62% di positività in ricezione e un 30% di realizzazione in attacco, dati che mi rendono soddisfatta, in quanto far bene contro Pesaro non era assolutamente facile. Spero quindi di essermi meritata una maggiore considerazione e poi credo che sia importante calcare ogni volta il campo di gioco, non bisogna mai perdere l’abitudine di starvi ed è noto che, quando godi di spazi in partita, anche durante la settimana ti alleni con un altro spirito. Poi, è giusto che il posto da titolare debba spettare a chi lavora meglio». Parla dell’importanza di avere in squadra Mirka Francia e di seguire i suoi consigli. «Mirka la considero una sorta di allenatrice in campo che mi dice diverse cose, perché entrambe ricopriamo lo stesso ruolo, ma sono io che a volte le chiedo espressamente di guardarmi e di segnalarmi gli errori che commetto. Mirka è il nostro valore aggiunto». E domenica prossima arriva Orvieto. «Avremo di fronte un’altra avversaria di qualità elevata, anche se ha vissuto problemi che la rendono similare a noi nel percorso finora effettuato. Se in ricezione ci manteniamo sui livelli di Pesaro e nel contempo aggiustiamo muro e difesa, ce la possiamo fare. È importante comunque avere la necessaria fame di vittoria, in una categoria come la B1 le partite si vincono anche con questi fattori, oltre che con la forza dell’attacco, che però non ha un incidenza tale come in serie A». La Izzi racconta come sta vivendo il trasferimento dalla grande realtà di Roma al classico centro di provincia come è San Giustino. «Bene sotto ogni profilo, nell’appartamento in cui vivo assieme alle altre due compagne di squadra (Martina Barneschi ed Izabela Kus) e in questo ambiente a dimensione d’uomo. Avevo d’altronde deciso di cambiare aria e di calarmi in una realtà che mi permettesse di allentare i ritmi frenetici metropolitani. Sia chiaro, Roma mi manca, è la mia città, ma il poter uscire senza avere la preoccupazione di trovare un box nel quale parcheggiare l’auto è un qualcosa di altrettanto bello».
(fonte San Giustino Volley)

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