La Cm Studio Terni va al Castello ma non partecipa al ballo

Andrea Sacco
By Andrea Sacco Febbraio 1, 2015 17:45

La Cm Studio Terni va al Castello ma non partecipa al ballo

Corazza Lucia (smorfia)

Lucia Corazza

In un sabato bianco, con la neve che diventa il vestito di tetti e strade, con la vittoria di appena pochi giorni fa, con un nuovo presidente nazionale, molte cose cambiano ma lo sostanza resta la stessa: giocare per partecipare e, possibilmente, strenuamente, vincere. Con umiltà, se possibile, e convinzione sempre. Dove poi, chi sta al passo (con o senza ciaspole) sta e chi non ama la neve cambia paesaggio e altitudine, ora, più che mai, il giro di boa prende inizio e mare. A consultazioni terminate la prima decisione veste la realtà: al primo piano della Gherardi Cartoedit Castello, la Cm Studio Terni, dopo un inizio vagamente positivo fatto di qualche punto flash, molla la presa mai presa e cede subito il passo. Il ballo è lento, non vede la pista, i visi spenti e la reattività inesistente. Le note infatti parlano chiaro: la Bosico resta a 20 e le altre vanno avanti. Non c’è musica neanche al secondo piano e il Castello balla da solo. Più che restare attoniti a guardare come la vita può cambiare da un sabato all’altro, mera constatazione, non c’è altro da fare. L’orchestra si è fermata e se si prova a capirne il motivo, prima, resta difficile e poi è tutto chiaro: è andata via la luce ed è buio puro con una bolletta da pagare di 25 a 16.  Niente che funzioni al terzo piano, l’ultimo di questa festa che ha ben poco per definirsi tale. Rotola via la palla quando va troppo in aria e prende direzioni improbabili; cade a terra quando vede il vuoto e lo fa troppo spesso senza scatto di reni per rimediare. L’unico vero movimento è quello dei cambi frequenti utili anche per capire quanto ci vuole a riprendere ciò che di bello c’era. Tempo fa. Se le cose non vanno viene spontaneo dormire e non pensare, far scorrere il tempo anche con il niente assoluto. Chissà perché accade che, ad un certo punto, le cose si mettono non troppo bene. Qualcuno ha detto che anche questo è utile e può insegnare; altri pensano che sia esagerazione; altri ci ridono e in pochi sanno che è pur sempre un gioco ma va, anche per questo, giocato bene. Il refren noto intona che quando “il gioco si fa duro è da giocare”. Mah! Sempre belle parole e brutti numeri da dimenticare: 25 a 17 e il tetto del Castello ha retto bene la pioggia e la situazione. La Cm Studio Terni, invece, si è recata al castello ma ha rinunciato a credere e a ballare.  Con gli abiti in lavatrice, dentro l’oblò che li fa roteare, ognuno dovrebbe scoprire quale detersivo potrebbe farli tornare al loro colore originale.
GHERARDI CARTOEDIT CITTÀ DI CASTELLO – CM STUDIO TERNI = 3-0
(25-20, 25-16, 25-17)
CITTÀ DI CASTELLO: Giorgi 14,  Tarducci 12,  Betti 12, Ponti 8, Mancini 7, Vagnuzzi 3,Gambino, Alivernini, Nardi, Goti, Cesari (L1), Cavargini (L2).  All. Andrea Madau Diaz
TERNI: Bordoni 9, Eresia 4, Pettini 2, Ascani 2, Lucidi 1, Rossi, Dionisi (L1), Varazi 10, Carlino 3, Di Patrizi, Lucchi. All. Lucia Corazza
Arbitri: Robert Martlaub e Armando Cammarano
(fonte Bosico Terni)

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Andrea Sacco
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