Città della Pieve lancia un urlo contro Spoleto

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Gennaio 18, 2016 12:00 Updated

Città della Pieve lancia un urlo contro Spoleto

Crediumbria Città della Pieve (team)

la squadra targata Crediumbria Città della Pieve di serie C maschile

I miracoli non esistono. E nessuno li fa. Poi c’è chi ci crede, ma questa è un’altra storia. La storia della formazione della Crediumbria Città della Pieve non è un miracolo e ancora neanche un capolavoro. Ma sta assumendo i contorni della bella storia. Una squadra non costruita secondo un progetto, ma messa in piedi con quello che passava il convento, per salvare il volley locale al massimo livello dilettantistico possibile, la serie C maschile. Una squadra messa su con qualche veterano ma soprattutto con una pattuglia di ragazzi tra i 20 e i 24 anni rimasti senza squadra. Giocatori che probabilmente avrebbero smesso o si sarebbero persi. Qualcuno (Meoni, Socciarelli) aveva già smesso a dire il vero. Ecco, dopo le prime cinque partite perse malamente, nelle quali la squadra sembrava intimidita dalla categoria, incapace di esprimere un gioco, quasi rassegnata al ruolo di cenerentola, di vittima sacrificale, nel giro di un mese si è trasformata. Ha trovato coraggio. Se prima sembrava il gruppo di Cheyennes di Wounded Knee, che si misero a danzare prima del massacro, ormai consci del destino avverso e della loro impotenza davanti ai cannoni delle giacche blu, da tre partite a questa parte i ragazzi della Geo Volley sono diventati l’orda di Sioux di Toro Seduto e Cavallo Pazzo, capaci di resistere e battere sul campo quel borioso del generale Custer. Non sappiamo cosa abbia detto coach Massimo Tassi ai suoi ragazzi, non sappiamo se gli parla in lingua Sioux negli allenamenti. Di sicuro li ha trasformati. Nelle ultime due gare in casa, due vittorie. Nette e senza appello. Nel mezzo una sconfitta, ma con prestazione più che positiva a Foligno, in casa di una delle pretendenti alla promozione. E se la prima vittoria è arrivata contro Assisi, squadra alla portata e di bassa classifica, sabato i pievesi hanno battuto la Monini Spoleto arrivata in trasferta con classifica ed ambizioni del tutto diverse. Risultato tre ad uno (25-18, 16-25, 25-21, 25-23). Gara dura, combattuta punto a punto, ma alla fine vinta con merito e determinazione. Qualcuno potrà dire che gli oleari hanno forse sottovalutato la partita, che hanno cominciato tenendo alcuni titolari in panchina, ma anche i bancari hanno tenuto in panchina il giovane Edoardo Boni, top scorer e principale bocca da fuoco delle ultime gare, hanno giocato con un libero che sarebbe in realtà un palleggiatore ed hanno dovuto ancora una volta fare a meno di Nicola Scricciolo, giocatore che in questa categoria può fare la differenza. Quindi niente scuse e niente attenuanti. E hanno giocato bene tutti: Lorenzoni in regia (utile anche in fase di attacco e difesa), Guarino e Socciarelli al centro (entrambi decisivi  sia a muro che in attacco), Frizzi sempre più inamovibile, e il recuperato Giannotti sulla bande, Fuccello come opposto, Pinzuti nel ruolo di libero. Falluomini, Rosignoli e Cherubini hanno dato una mano… Ma la cosa forse più positiva è che la squadra non si è disunita, non si è persa d’animo neanche dopo il secondo set perso malamente, né dopo la rimonta ospite del quarto che sembrava portare dritto al tie-break. Una reazione e una tenuta da squadra vera. Che sa anche soffrire. All’inizio non era così. Se si guarda la classifica, per Città della Pieve il bicchiere è ancora mezzo vuoto. Ma il vino non è da buttar via. Con il tempo, come tutti i vini che non siano Tavernello, non può che migliorare. Non è un miracolo. Né, ancora, un capolavoro. Ma quando Davide batte Golia è sempre una bella storia. E adesso non sarà facile per nessuno violare il palasport di Città della Pieve. Sabato prossimo arriva la seconda in classifica Monteluce. All’andata, gara di esordio, a Perugia, fu un massacro. Stavolta i perugini dovranno stare più attenti. C’è sempre una Little Big Horn dietro l’angolo. E i Sioux di Tassi ci stanno prendendo gusto. Il risultato vero, la scommessa in parte già vinta, però, non sta nelle due belle vittorie casalinghe, sta nell’aver recuperato al movimento pallavolistico del territorio giocatori – alcuni nella maturità sportiva, altri ancora molto giovani – che possono ancora dire la loro in un campionato impegnativo e che senza questa opportunità si sarebbero dispersi. Le vittorie danno morale, aiutano. E alla fine confortano chi ha azzardato la scommessa.
(fonte Prima Pagina Chiusi)

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