Gino Sirci: «Perugia ora gioca tranquilla»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 16, 2016 14:00 Updated

Gino Sirci: «Perugia ora gioca tranquilla»

Sirci-Bertoli

Giono Sirci e Franco Bertoli (foto Michele Benda)

Pausa prolungata di campionato per la Sir Safety Conad Perugia che deve attendere mercoledì 23 marzo per tornare a sfidare Verona in gara-tre dei quarti di finale scudetto. Una interruzione lunghissima e non abituale in questo periodo della stagione, magari servirà ai block-devils per preparasi meglio al prossimo impegno ma fornisce anche l’occasione per gustarsi le due vittorie raccolte in questo inizio di post season. Il più contento è il presidente Gino Sirci che come sempre sottolinea il valore aggiunto del pubblico: «I tifosi che hanno gremito il palazzetto hanno dato ai giocatori una carica incredibile. Un tifo caloroso e continuo per tutta la durata della partita, che ha trascinato e galvanizzato i ragazzi. I tifosi sono stati eccezionali. È stata una performance di grande livello. Abbiamo battuto e murato bene, abbiamo fatto tutte quelle cose che servono per vincere le partite. Sono molto soddisfatto ma la serie non è ancora chiusa». La curiosità del momento è indirizzata verso l’ultimo ingaggio dello staff tecnico bianconero, una novità per i bianconeri quella del motivatore Franco Bertoli, ex campione della nazionale italiana, con 219 presenze in azzurro, e vincitore di sette scudetti tra il 1979 ed il 1989, nonché docente all’università di Modena e Reggio Emilia. «Lo avevo già conosciuto per questioni aziendali, la coincidenza è che ha il figlio che gioca a Spoleto e la compagna che vive a Gubbio, ci ho parlato e i suoi discorsi mi hanno convinto, gli argomenti di cui è esperto possono servire a far migliorare un team. Alla fine della stagione tutto può essere utile per incidere nel rendimento dei giocatori, la squadra aveva attraversato un momento difficile e ho pensato che dargli un supporto sarebbe stato interessante. Ad alto livello conta anche l’aspetto psicologico, nel tennis hanno tutti il mental coach, nel nuoto lo stesso, anche alcuni giocatori nel calcio si pagano un motivatore personale, forse nella pallavolo siamo un po’ indietro su questo argomento. Il suo lavoro consiste in colloqui individuali e di gruppo, parlare con lui è piacevole e poi è uno che ha una esperienza diretta di altissimo livello. Ha fatto il suo ingresso nello staff della squadra dopo Modena, non è possibile quantificare i meriti, quello che si è visto è che la squadra ha più tranquillità e più autocontrollo. Negli ultimi venti giorni la squadra sta anche meglio fisicamente ed è chiaro che il bel gioco che si è visto nelle ultime partite sia anche merito di questo». Sembra lontano dunque il momento di crisi dei perugini, giorni in cui più di uno aveva pensato di tesserare Vujevic per farlo tornare in campo, giorni in cui era cominciata a circolare la voce di uno spogliatoio spaccato. «C’era malcontento, quando non si vince è normale. Kovac si è trovato a gestire una squadra in corsa, una squadra molto diversa da quella che aveva diretto due anni prima e che pensava sarebbe stato più facile plasmare, in questa situazione è logico che affiori del nervosismo. Dentro una squadra non ci devono essere prime donne ma bisogna lottare tutti assieme e remare dalla stessa parte». Come detto l’euforia per le prestazioni in crescendo è condivisa anche dai giocatori, l’opposto serbo Alexandar Atanasijevic si mostra come al solito ottimista: «Siamo stati continui per tutta la durata della sfida non ci siamo fatti prendere dal panico neanche quando eravamo sotto di quattro punti nel secondo set. In quel momento abbiamo tenuto duro rimontando colpo su colpo. Questa è la vera Perugia, una squadra che quando è concentrata non deve temere nessun avversario. Se continuiamo a giocare in questo modo sono convinto che abbiamo le carte in regole per chiudere la serie velocemente, già a partire da gara-tre. Sappiamo che non sarà facile ma ci proveremo». Anche lo schiacciatore statunitense Aaron Russell esprime la sua soddisfazione: «Eravamo coscienti del fatto che Verona sarebbe venuta al Pala-Evangelisti per dare tutto quello che aveva. Loro hanno giocato forte ma noi siamo stati più bravi di loro. Sapevamo che avevamo la grande opportunità di portarci sul due a zero nella serie ed avvicinarci al passaggio del turno. Non potevamo lasciarci scappare una simile occasione. Abbiamo espresso una grande pallavolo».

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