Perugia recupera le energie in vista della seconda sfida

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 2, 2016 12:00 Updated

Perugia recupera le energie in vista della seconda sfida

Kovac Slobodan (sbalordito)

una protesta pacata di Slobodan Kovac (foto Michele Benda)

La prima gara della finale scudetto è andata in archivio e la Sir Safety Conad Perugia si lecca le ferite. Netto il dominio di Modena, non tanto nelle statistiche quanto nel risultato finale. La differenza l’ha fatta il fondamentale del servizio, micidiali le coltellate portate dagli emiliani ai fianchi dei block-devils che hanno cominciato a perdere molto sangue nel parziale d’apertura, malgrado ciò Kovac ha cercato di rivitalizzare i suoi, De Cecco ha tamponato le ferite come ha potuto ed Atanasijevic ha usato il defibrillatore. L’azione combinata dei tre ha prodotto qualche risultato concreto ed il farmaco iniettato nelle vene degli umbri ha cominciato a fare il suo effetto nel terzo set. La cinica lucidità degli emiliani si è rivelata però decisiva e, pur combattendo con orgoglio, gli umbri hanno dovuto ricoverarsi. Poco male. Si sapeva che sarebbe stato un combattimento pericoloso quello contro i corrieri gialloblu e l’aver riportato qualche lesione era preventivabile. Dopo essersi sottoposta ad un intervento delicato, ora bisogna coprire le cicatrici, specie quelle della ricezione, l’equipe medica bianconera dovrà trovare la terapia per circoscrivere al minimo la convalescenza. L’obiettivo è rimettere in piedi il collettivo e prepararlo ad una nuova battaglia. Il tutto in quattro giorni. Se è vero che la miglior difesa è l’attacco, allora bisognerà stavolta aggredire con maggior convinzione l’avversario emiliano. Sarà proprio il servizio la prima arma che verrà usata per fiaccare i talentuosi avversari che non sono proprio invulnerabili come si è visto nelle prime fasi del primo round. L’esordio con sconfitta nella finale scudetto ha riservato sorprese amare, vedi l’apporto in attacco di Russell, il giovane statunitense non è avvezzo a gare di questo livello e sicuramente ne ha risentito a livello emotivo, solo così si spiega il suo basso rendimento (un misero 29%). Anche il muro dei centrali non è stato di aiuto alla causa umbra, nei tre set disputati Birarelli e Buti hanno raccolto un solo muro in due, davvero poca cosa. Della ricezione è stato già detto, ma è anche inutile sottolinearlo perché bisogna rendere merito ai modenesi di aver registrato una prova strepitosa al servizio (quattordici gli ace) e contro una congiunzione negativa di tale portata la seconda linea non ha troppe colpe. La ricetta per curare il malato è sempre la stessa, continuare a crederci perché la endorfine prodotte possono essere il più potente dei rimedi, in grado di influenzare positivamente la prestazione dei perugini. Bisogna dosare le energie in questo epilogo della stagione, lo sa bene il tecnico Slobodan Kovac che deve stare attento a non sovraccaricare i suoi ragazzi e dice: «Forse c’è stata un po’ di paura di giocare questa finale e probabilmente volevamo anche strafare. L’avversario non ha mai battuto bene come in questa occasione, hanno forzato tanto e gli è andata bene. Penso altresì che gli arbitri devono avere più pazienza per gestire i momenti delicati perché in alcune decisioni sono stati frettolosi e ci hanno penalizzato come nel secondo set dove hanno tirato fuori un cartellino rosso a mio parere ingiusto». Le ferite ci sono, questo è certo, ma il medico Kovac è il miglior specialista sulla piazza e saprà lenire il dolore dei suoi uomini.

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