Sirmaniaci, la lotta scudetto è ancora da giocare

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 3, 2016 13:00 Updated

Sirmaniaci, la lotta scudetto è ancora da giocare

Sirmaniaci (cuore)

la coreografia del cuore allestita dai Sirmaniaci tifosi della Sir Safety Conad Perugia (foto Michele Benda)

La finale dei play-off scudetto è cominciata in salita per la Sir Safety Conad Perugia ma la sconfitta patita domenica primo maggio a Modena ha messo in evidenza la parte migliore dello sport, con un’atmosfera festante e due tifoserie che hanno regalato emozioni intense al Pala-Panini. La delusione per la sconfitta non ha però demoralizzato i Sirmaniaci che sono intenzionati a vivere fino in fondo il sogno assieme alla squadra bianconera. A distanza di due anni il secondo assalto al tricolore dei block-devils è occasione per i supporter di esprimere un giudizio sul confronto e sulle differenze rispetto ad allora:
Luciana Galliani: «Il duello Perugia-Modena crea sensazioni profonde, non si domina l’adrenalina; la paura della sconfitta o la gioia per la vittoria ti martella dentro. Questa emozione la stanno vivendo anche i ragazzi, in gara-uno l’approccio è stato di timore, ma dobbiamo noi tifosi cercare di farglielo passare rendendoci forti noi in primis e riuscendo a trascinarli in un vortice di sicurezza e calore. Quindi a gara-due dovranno trovare un palazzetto festoso, caldo, trascinante ed ‘ignorante’. Ognuno di noi ha il dovere di far vivere tutto ciò ai nostri ragazzi, orgogliosi di dove siamo e speranzosi che il sogno può realizzarsi. Questi sono pensieri di una tifosa non più giovane, ma che questi ragazzi e lo staff hanno ringiovanito e non di poco, perciò dico grazie».
Roberto Besi: «La sfida con Modena è sempre affascinante perché il Pala-Panini oltre ad essere il tempio del volley italiano da sempre, suscita sensazioni difficili da descrivere. La corazzata emiliana sicuramente ha quel qualcosa in più nell’organico rispetto a Perugia e il primo round lo ha confermato. Per contro noi abbiamo un cuore grande ed un tifo incredibile per cui credo che giovedì al Pala-Evangelisti sia lotta senza quartiere e anche Modena dovrà sudare le sette camicie. Secondo me se la squadra si mette a giocare come in semifinale ha notevoli possibilità di coronare il nostro sogno».
Jacopo Bulletta: «Penso che, come ha detto il coach modenese Lorenzetti, la finale non è ancora iniziata, questa frase riassume la prestazione di Perugia, non è che abbiamo giocato male ma non siamo proprio entrati in campo i primi due set, nel terzo abbiamo fatto vedere un gioco decente sicuro non abbiamo espresso un’ottima pallavolo come con Civitanova Marche ma qualcosa si è visto. Penso che le possibilità per vincere lo scudetto ci siano e sono ancora elevate per il semplice fatto che Perugia ha fatto vedere che sa giocare una pallavolo stellare. L’occasione per me è più ghiotta rispetto a due anni fa, perché allora Macerata era nettamente più forte, invece Modena è forte come singoli ma non come squadra. Che dire ai tanti perugini che verranno giovedì, cantate, cantate e cantate perché Perugia è forte e vincerà».

Pala-Panini (panoramica)

panoramica del Pala-Panini di Modena (foto Michele Benda)

Gianni Eraclei: «Francamente pensare di andare a Modena in gara-uno e fare una grande partita era difficile, hanno una grande squadra e sono al top della condizione avendo recuperato anche Petric dal grave infortunio. Un palazzetto incredibile, atmosfera che può far tremare le gambe ai non abituati ad appuntamenti del genere, per capirci, un Birarelli non ha problemi, forse un Russell può averne risentito, sottolineo il forse. La gara è andata così, loro hanno avuto un servizio spaventosamente efficace, i nostri hanno accusato il colpo, sono andati in difficoltà di fronte a tanta potenza di fuoco e alla fortuna (perché per pescare quegli angoli devi essere anche fortunato). Un tifoso non può permettersi di essere sportivo, per un tifoso vero la propria squadra è sempre la migliore per cui le percentuali sono cinquanta a cinquanta, hanno vinto una partita, ma vale uno. Se al terzo set avessimo avuto un briciolo di fortuna e, se gli arbitri fossero stati del livello di una finale scudetto… portando Modena al quarto set, forse la gara avrebbe avuto sorte migliore. Loro erano calati visibilmente, anche al servizio. Rispetto a due anni fa abbiamo una squadra costruita per vincere. Un messaggio per i tifosi di Perugia, facciamo valere il fattore campo, i giocatori avversari devono avvertire disagio in un Pala-Evangelisti rovente».
Manuela Magi: «La sconfitta di domenica ha purtroppo messo in evidenza quelle carenze che eravamo riusciti ad eliminare durante la fase della semifinale. Questo non significa assolutamente che tutto è perduto. Al contrario, i nostri ragazzi dovranno eliminare gli errori commessi e giocare meno contratti e con più scioltezza. Sono fiduciosa che così facendo avremo ancora un’ottima chance per battere la corazzata Modena. Sicuramente non è un compito facile, come non lo era due anni fa contro Macerata. Ma questa squadra è in grado di giocarsela alla pari con chiunque e lo ha dimostrato in più di una occasione. Giovedì occorrerà anche il supporto di tutti i perugini, tifosi e non, che con il loro tifo potranno costituire un elemento trascinante per i nostri ragazzi. Abbiamo altri incontri da disputare ed ho una grande fiducia sia nelle squadra sia nel pubblico, che sicuramente si stringerà intorno ai nostri giocatori».
Tiziana Consoli: «Il secondo atto della finale si gioca al Pala-Evangelisti e noi sappiamo che questo farà la differenza. In gara-uno forse non c’è stata la cattiveria necessaria ad affrontare una squadra così forte e un palazzetto così caldo. Ma giovedì il palazzetto sarà incandescente, gremito in ogni posto e soprattutto tutto bianco. Noi sappiamo che i nostri ragazzi si aspettano un grande tifo e noi saremo lì a sostenerli, fino all’ultimo pallone. Noi ci crediamo, probabilmente più della finale di due anni fa, arrivata un po’ a sorpresa. Sappiamo che la nostra squadra ha grandi potenzialità e lo ha già dimostrato, non solo arrivando in finale, ma affrontando con carattere una stagione decisamente in salita. Uniamoci tutti ai nostri campioni, hanno bisogno di tutti noi e sappiamo che Perugia risponderà presente a questo meraviglioso spettacolo. Siamo in finale e dobbiamo dare tutto quello che abbiamo per vivere insieme ai ragazzi questo sogno».
Romeo Maggi: «A Modena siamo inciampati ma adesso basta, sono sicuro che tutta la squadra sta lavorando al meglio, io mi fido della serietà, impegno e passione dei nostri ragazzi che giovedì sera daranno tutto quello che hanno per pareggiare i conti. Modena è forte, certo, ma io so che quando Perugia gioca bene lo spettacolo è immenso, e quindi massimo rispetto e onore per noi. Giovedì noi scenderemo in campo in cinquemila, l’effetto Pala-Evangelisti si sentirà fortissimo, anche noi faremo di tutto, per spingere forte, fortissimo, ovviamente, tutti in bianco. Avanti tutta».
Tiziano Benedetti: «La finale è qualcosa di fantastico, ti carica di emozione ed adrenalina, Modena al di là di tutto è parte della storia della pallavolo Italiana e sarebbe bellissimo batterla, il miglior modo per entrare anche noi nella storia. È dura perche sono molto forti ed hanno diversi giocatori abituati alle partite importanti, ma le emozioni le paure spero che le abbiamo scaricate tutte su gara-uno dove sembravamo un po’ intimoriti e contratti ma ora si gioca in casa e con l’appoggio della città possiamo lasciarla alle spalle ed iniziare la nostra finale. Mi auguro, ma non ce n’è bisogno, che il palazzetto e tutti i perugini siano il settimo uomo in campo e dimostrino che siamo pronti come squadra, come città e come tifoseria ad entrare anche noi nella storia. L’occasione è ghiotta, non lasciamocela sfuggire».

Ngapeth (Serena)

la piccola Sirmaniaca Serena saluta Earvin Ngapeth

Iacopo Benedetti: «È sempre bello assistere ad una finale scudetto ma quando una delle due contendenti è la squadra per cui tifi diventa un qualcosa di unico e speciale. È un emozione che appartiene a te ed a tutta Perugia, i giocatori, lo staff, il presidente, i tifosi, diventano un’unica famiglia. Per quanto riguarda la serie scudetto sapevamo già che sarebbe stata una battaglia. La sconfitta di ieri ci ha tolto solo una possibilità ma prendendo in prestito le parole di Al Pacino in ‘ogni maledetta domenica’ i centimetri che ci servono sono ancora tutti li davanti a noi. Naturalmente il gioco di Modena si basa molto sul servizio quindi più riusciamo a mandare per le lunghe una partita (o la serie stessa) e più possibilità avremo di vincere. In gara-uno ha influito molto anche l’emozione e la paura di giocare partite importanti come una finale e l’esperienza di personaggi come Saatkamp, Mossa de Rezende e Ngapeth hanno fatto la differenza. Rispetto a due anni fa siamo diversi sia noi che gli avversari. Avevamo le nostre possibilità due anni fa, ne abbiamo molte anche quest’anno e l’unica cosa che chiedo è che in ogni partita ci sia una grande festa sugli spalti. Adesso sta girando sul web la foto della nostra piccola Sirmaniaca Serena assieme a Ngapeth. Ecco, l’emozione che si prova vedendo quella foto vorrei che sia la stessa sugli spalti per tutte le gare di finale».
Barbara Maghini: «Gara-uno di ieri a Modena ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Certo era alquanto difficile una vittoria schiacciante in un Pala-Panini infuocato come quello di ieri. Purtroppo le aspettative e la tensione hanno giocato un brutto scherzo alla nostra squadra, facendole perdere lucidità. Però la serie è ancora lunga e tutti noi tifosi sappiamo che i giocatori sapranno rialzare la testa e giovedì ritroveranno le forze e la giusta concentrazione. Tutti noi, e non parlo solo dei Sirmaniaci, ma tutti gli sportivi perugini, dovranno dare il massimo supporto alla squadra. Fino a che non cadrà l’ultima palla a terra non bisogna far mancare il nostro tifo stellare. La squadra già ci ha abituato a bellissime rimonte, a vittorie sulle quali nessuno avrebbe scommesso un centesimo. Anche se davanti a noi c’è la superlativa Modena, io credo nei nostri giocatori, credo nel loro attaccamento a Perugia. Perché nessuno avrebbe scommesso su di noi in finale… ma noi ci siamo».
Lorenzo Rossetti: «La prima partita non è stata la partita che mi aspettavo, so che Perugia ha questi alti e bassi ma domenica ho visto una squadra spaesata, priva di voglia di vincere e di lottare su tutti i palloni, non è l’atteggiamento che si dovrebbe assumere in una finale scudetto. È vero, loro sono molto forti e hanno un pubblico molto caloroso, ma mi sarei aspettato qualcosa in più da una squadra che nelle ultime partite ha fatto vedere davvero quanto vale. Adesso è importante pensare a gara-due e Perugia deve far vedere a tutta Italia che non è quella vista domenica e che la sfida è ancora apertissima».
Alessia Bruscia: «Due anni dopo eccoci di nuovo qua sensazioni sono sempre le stesse è un mix di felicità ed ansia io la chiamerei ‘febbre da finale’ ora come due anni fa siamo a giocare per lo scudetto chi l’avrebbe mai detto ad inizio anno o dopo gara-quattro contro Verona. Io ci credo, credo nella squadra credo nello staff e credo nella società forse è vero Modena parte favorita ma abbiamo o non abbiamo battuto la capolista del campionato… e poi sognare non costa nulla e voglio farlo in grande».

Perugia (inno)

la Perugia durante l’Inno nazionale (foto Michele Benda)

Arianna Baglioni: «È stato emozionante cantare domenica l’Inno di Mameli. Al di là del risultato è stato davvero uno spettacolo, degno di una finale play-off. L’importanza della partita ha inciso negativamente, ma la nostra squadra è in grado di dimostrare molto di più. La cosa più importante da fare in questo momento è quella di ripartire il più in fretta possibile, in vista della partita di giovedì. Biglietti sold-out dopo pochi minuti, il Pala-Evangelisti potrà davvero fare la differenza. Il compito di noi tifosi sarà quello di dare al massimo il nostro contributo, ancora più delle altre volte. Credo che, rispetto a due anni fa, i giocatori possano ora disporre di una maggiore consapevolezza dei propri mezzi, di fondamentale importanza in questa fase. È ancora tutto in gioco ed è giunto il momento di dimostrarlo».
Simona Raspa: Sicuramente la partita di domenica non è stata una delle migliori disputate durante questi play-off. Sappiamo che Modena è la squadra da battere ma essendo arrivati in finale non dobbiamo sentirci inferiori. Naturalmente la vittoria in gara-uno di Modena avvicina i gialloblu allo scudetto ma la serie è ancora aperta. Adesso abbiamo l’opportunità di riscattarci in casa in un palazzetto tutto esaurito e pronto per una sfida ‘infernale’. Il Pala-Evangelisti dovrà essere infuocato perché sappiamo che il pubblico può fare la differenza. Per questo invitiamo tutti ad indossare la maglia bianca e a portare tanta voce perché insieme possiamo scrivere la storia.

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