Ivan Zaytsev c’è, ora Perugia lo dice

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Giugno 2, 2016 19:00 Updated

Ivan Zaytsev c’è, ora Perugia lo dice

Zaytsev Ivan (palla)

Ivan Zaytsev bacia la palla

Nel 2004 a sedici anni ha fatto il suo esordio in serie A1 al Pala-Evangelisti. Ruolo palleggiatore. “È il figlio di Slava”, sussurrano i più all’interno del palazzetto di Pian di Massiano. “Diventerà uno forte”, la buttano là gli esperti di pallavolo un po’ più attempati che lo hanno visto nascere a Spoleto il 2 ottobre 1988 e che lo hanno visto crescere nel settore giovanile dell’allora Perugia Volley. Dopo dodici anni, dopo tanti cambi di città e di ruolo, dopo tanti titoli e medaglie prestigiose nella personale bacheca di casa (compreso uno di campione italiano di beach volley), dopo essere diventato l’icona della pallavolo italiana, dopo l’esperienza all’estero nella ‘sua’ Russia, il cerchio si chiude. Con il ritorno in Umbria, a Perugia. È da oggi un giocatore della Sir Safety Conad Perugia, vestirà il bianconero per contribuire con i suoi nuovi compagni a fare grande Perugia! Il figlio di Viacheslav Zaytsev, sublime e fenomenale palleggiatore sovietico a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta, si aggiunge alla lista degli idoli dei Sirmaniaci che sognano ad occhi aperti! È arrivata la tanto attesa fumata bianca sull’approdo dello Zar con i block-devils. Rumors che si rincorrevano da un po’ e che oggi sfociano nell’agognata ufficializzazione. Viene come schiacciatore ricevitore, convinto dal progetto della società e carico a pallettoni per una nuova grande sfida della sua carriera. Il ritorno in zona-quattro per formare, con i confermati Atanasijevic e Russell, una batteria di attaccanti di palla alta di altissimo livello pronta ad essere innescata da De Cecco. Ci sarebbe da dire tante cose, da elencare i tanti premi individuali, ma più di tutto valgono le parole di Ivan Zaytsev: «Sono felicissimo di tornare in Italia, di tornare in Umbria, di tornare in quel palazzetto. Non sono un tipo che crede nel destino, ma ho esordito in serie A1 al Pala-Evangelisti, ho vinto lo scudetto là ed ora torno a giocarci. Avevo bisogno di sentire interesse, di un presidente caldo, di una società motivante, del calore della gente. E l’entusiasmo che si è creato a Perugia è bellissimo. Per questo sono davvero molto motivato per dare il 100% di me stesso nel mio vecchio e nuovo ruolo di schiacciatore ricevitore». Eccolo subito il nocciolo della questione. Il cambio di ruolo. Anche in questo caso, più di mille teorie tecnico-tattico-fisico-psichiche, conta il suo pensiero. «Direi che i termini ‘motivazione’ e ‘sfida’ sono ideali per descrivere il mio stato d’animo. Come opposto in questi anni ho trovato certezze e sicurezze, ma credo che lo stimolo di tornare a giocare in posto-quattro mi possa aiutare a fare un ulteriore salto di qualità ed a fare quello che mi piace di più, mettermi al servizio della squadra per farla rendere al meglio. Perché così intendo il ruolo di schiacciatore. Ce la metterò tutta per far correre il meno possibile De Cecco. Credo inoltre che questo cambio di ruolo mi trovi in un momento mentale molto positivo, non vedo proprio l’ora ed ho già iniziato in nazionale a lavorare come martello. Una cosa voglio dire, per me è fondamentale fare le cose fatte per bene. Il cambio operato con logica e con una preparazione adeguata mi trova strapositivo e pronto a spaccarmi le braccia per dare gioia concreta al pubblico di Perugia che se lo merita e che è spettacolare». Ha avuto modo di parlare con il tecnico Kovac e di fissare degli obiettivi. «Ho parlato a lungo e ne ho avuto un’impressione ottima. Abbiamo parlato di cose giuste, della programmazione del lavoro da fare. E di tanto altro. Il nostro primo obiettivo dovrà essere lavorare per trovare gli equilibri di squadra che è la cosa più importante. Poi passo dopo passo, a partire dai preliminari di champions league e dalla supercoppa italiana. Per tutto il resto se ne parlerà più avanti».

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