Pala-Evangelisti, ora servono decisioni concrete

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Agosto 9, 2016 13:30 Updated

Pala-Evangelisti, ora servono decisioni concrete

Pala-Evangelisti (esterno)

veduta esterna del palasport Evangelisti di Pian di Massiano a Perugia

Il dibattito che è scoppiato attorno agli impianti sportivi comunali di Perugia, in particolare per il Pala-Evangelisti, cassa di risonanza più forte poiché sede della Sir Safety Conad Perugia, squadra di pallavolo partecipante alla superlega maschile, ha assunto proporzioni inimmaginabili. Il club bianconero ha sollevato una vecchia questione che risale ad una decina di anni fa, quando a Pian di Massiano erano presenti altre formazioni di pallavolo (Perugia Volley e Sirio Perugia), anche loro lamentatesi della mancata ristrutturazione di una struttura che già mostrava allora i segni del tempo. La vicenda è tornata a galla prepotentemente nello scorso mese di maggio per la richiesta di una quarta tribuna, la curva nord che era stata smantellata pochi anni dopo la costruzione del palasport, con la scomparsa della serie A2 di pallacanestro, per consentire di montare palchi ed ospitare concerti musicali. Nel contempo lo spazio creatosi dove c’era la gradinata è stato sfruttato per allestire un secondo campo di pallavolo dove le squadre giovanili si allenano regolarmente. Un appello che ha trovato le resistenze della School Volley Perugia che in quegli spazi svolge giornalmente attività sportiva. La Regione Umbria ed il Comune di Perugia hanno ascoltato le lamentele e si sono prodigate per risolvere le problematiche stanziando dei fondi straordinari per apportare alcune migliorie. Tutto ciò non è bastato a tranquillizzare la squadra del presidente Gino Sirci che avrebbe voluto ospitare le finali della supercoppa italiana e la concomitante presenza di un concerto nelle stesse date ha scatenato l’inferno. Ora tutto questa polemica si è trasferita nei mass media e nel web, contando i pareri più disparati, favorevoli e contrari forniscono le loro motivazioni dando ragione a l’una o all’altra parte. Ma su una cosa pare che la maggioranza degli interventi converga, la società di gestione Kronogest non pare all’altezza del compito. Anche gli utenti del Santa Giuliana hanno dato il via alle proteste per uno stadio che, sempre a causa dei concerti estivi e per la prolungata assenza di una necessaria ristrutturazione, appare in condizioni pessime. Il punto focale della questione è che il bando pubblico dell’appalto di gestione è stato vinto da Kronogest in maniera poco chiara. Una società senza esperienza e costituita poche settimane prima della scadenza del bando (leggi). Tra l’altro i requisiti richiesti nello stesso bando sono alquanto opinabili, ad esempio la necessità di avere una società di gestione iscritta al Coni fa sorridere, tutti possono affiliarsi ad una federazione e la Kronogest pare averlo con la Fips (pesistica) ma poi nessuno sa se abbia tesserati e non si capisce dove svolga questa attività. Altro aspetto controverso è quello di avere una società sportiva che non ha scopi di lucro ma che necessita di sistemi imprenditoriali per gestire degli impianti sportivi. A tutto ciò deve essere aggiunto che i collaboratori che lavorano alle dipendenze della Kronogest hanno intentato una protesta per la mancata percezione degli stipendi. Indipendentemente da come la si pensi sulla questione tribuna, pare evidente che nessuno è contento, la cosa migliore che può fare l’amministrazione comunale è prendere atto che bisogna rescindere il contratto prima che sia troppo tardi.

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