Geriatria Volley diventa a numero chiuso

solo alcuni dei numerosi membri di Geriatria Volley che continuano a crederci

Che l’avanzare dell’età porti ad una sana incoscienza (ma forse sarebbe meglio definirla demenza senile) è risaputo, ma l’allegra combriccola autoproclamatasi Geriatria Volley, con pieno diritto dei suoi membri, ne fornisce una prova autorevole convocando il primo raduno della stagione a metà settembre. Gli allenamenti riprenderanno nella nuova stagione e l’aria frizzante di fine estate ha portato una ventata di euforia nei tanti adepti che si annunciano numerosi come non mai. Alle convocazioni del mago Coletti (il nonno in attività), hanno risposto un numero spropositato di veterani, tanto che le adesioni al più ambito circolo di dopolavoristi della pallavolo sono state chiuse in anticipo. Superate clamorosamente le dodici conferme, adesso c’è la curiosità di capire se i mitici bluff-umani saranno davvero presenti o marcheranno visita. L’unica cosa certa è che dopo le esperienze degli anni scorsi, dopo le sconfitte con squadre di pari categoria (over 40), dopo le figuracce contro squadre miste (con donne in campo), adesso a nessuno passa per la mente di iscriversi a campionati di alcun genere. La formazione che vanta più allenatori che giocatori, ma anche più dirigenti che allenatori, affronterà con rinnovata pazzia i pericoli derivanti dal fare attività senza adeguata preparazione atletica. Le vecchie e vetuste glorie hanno individuato la giornata di lunedì per svolgere i loro inguardabili esercizi e per consumare le loro forze residue, dando sfogo a lunghe settimane represse in famiglia. In memoria dell’indimenticato ideatore Claudio Giri la banda di nostalgici sportivi continua dunque senza certificato medico e con crescente imprudenza a sfidare l’infarto, avversario in agguato e con brutte intenzioni… grat grat.

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