Botta e risposta tra Zaytsev e Berruto

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Ottobre 7, 2016 11:30 Updated

Botta e risposta tra Zaytsev e Berruto

Zaytsev Ivan (Sport Week)

Ivan Zaytsev su Sport Week

Sabato scorso è uscita su Sport Week l’intervista all’opposto azzurro Ivan Zaytsev con alcuni passaggi che hanno fatto arrabbiare l’ex c.t. della nazionale italiana di pallavolo maschile Mauro Berruto: «Ho vinto la medaglia di bronzo a Londra 2012 con lui in panchina ma mi faceva passare per quello egoista, che si faceva solo i cavoli suoi. Diceva di essere l’uomo squadra, era vero il contrario, in World League a Firenze nel 2014 ero arrivato al limite della sopportazione di dinamiche che si erano create in squadra per colpa sua». Il popolare ‘Zar’ racconta come avvenne la famosa esclusione dello stesso alle finali di World League di Rio del 2015 e il rimpatrio forzato di lui, Travica, Randazzo e Sabbi. Un caso che precedette di qualche giorno la fine del rapporto fra Berruto e la squadra azzurra. «D’altronde eravamo reduci da un Mondiale disastroso (chiuso al tredicesimo posto) e la squadra non girava, Berruto si sentiva in discussione perché gli bruciavano le chiappe e non gli è parso vero di poter dire: “Guardate che gruppo di coglioni sto allenando…”. E in effetti lo siamo stati, dandogli la possibilità di fari. Poi la cosa gli si è rivoltata contro ed è finita con l’argento olimpico un anno dopo». Parole che non sono piaciute a Mauro Berruto, tecnico torinese oggi amministratore delegato della scuola Holden, che ha replicato così: «Una cosa spiacevole e sorprendente. Non so perché dopo più di un anno io sia ancora nei pensieri di quell’atleta. Siamo due tesserati, quindi auspico che la procura federale intervenga. E poi vedrò come tutelarmi. Dico solo che a Rio (al momento della cacciata dei quattro giocatori) non eravamo soli. C’erano altri dieci compagni di squadra, dei dirigenti e nello staff c’era il mio assistente diventato poi commissario tecnico al mio posto. Noto con piacere che ha cambiato idea su tante cose. Sono convinto che allora come oggi fosse la scelta migliore per il progetto azzurro quello di provare a spostare Zaytsev da opposto a schiacciatore. E noto che oggi si è convinto anche il giocatore. Sull’inserimento in nazionale di Osmany Juantorena aggiungo che se si vanno a riprendere le cronache del periodo si leggeranno dichiarazioni di Zaytsev diverse da quelle lette in questo anno olimpico. Mi fa piacere che la sua opinione sia cambiata».

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