Luciano De Cecco: «Perugia è una squadra»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Ottobre 3, 2016 13:30 Updated

Luciano De Cecco: «Perugia è una squadra»

De Cecco Luciano (esulta)

Luciano De Cecco (foto Michele Benda)

Dopo la delusione di supercoppa è pronto riscatto in campionato per la Sir Safety Conad Perugia. La vittoria piena all’esordio nella superlega maschile ha riportato fiducia e tranquillità alla squadra bianconera che punta ad essere protagonista. Sia chiaro, c’è ancora tanto lavoro da fare, ma il successo colto sul campo di Piacenza è senza dubbio un segnale di forza per il gruppo. Manca ancora un elemento del calibro di Atanasijevic e questo non può che lasciar sperare bene i block-devils. L’idolo serbo della tifoseria, vincitore della speciale classifica di miglior realizzatore anche per la passata stagione, incrementerà il tasso tecnico in attacco. Il problema, semmai, sarà come sempre in ricezione, ma la fiducia del tecnico Kovac è grande e così anche quella del regista Luciano De Cecco, ex di turno a Piacenza, che si mostra ottimista: «Tre punti importanti contro una squadra che sapevamo essere forte. Abbiamo dimostrato di essere una vera squadra anche se si parla sempre delle individualità, sono entrati diversi elementi dalla panchina e sono stati utili. Penso che stiamo bene, abbiamo molto margine di miglioramento e faremo quello che si può per crescere il più possibile». Nella tarda serata di domenica, invece, il martello spoletino Ivan Zaytsev è stato ospite della Domenica Sportiva dove ha parlato principalmente dell’esperienza alle Olimpiadi: «La sconfitta in finale contro il Brasile ci brucia ancora, perche è stata una grande occasione che non siamo riusciti a sfruttare, ma abbiamo fatto un grande percorso e siamo felici. Ho pianto quando ho abbracciato Simone Buti dopo il muro che ha chiuso la semifinale contro gli Stati Uniti, avevamo compiuto una grande impresa. Fra due anni ci sono i Mondiali che si disputeranno in Italia e speriamo di sfruttare questa possibilità. I miei genitori sono russi ma io oggi mi sento italiano, vivo con la famiglia a Roma ed ero favorevole alle Olimpiadi 2024».

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