La Sir Conad Perugia deve avere più grinta

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Novembre 10, 2016 11:00 Updated

La Sir Conad Perugia deve avere più grinta

Buti-Atanasijevic

Siome Buti ed Aleksandar Atanasijevic (foto Michele Benda)

Ancora non ci siamo. La Sir Safety Conad Perugia stenta a produrre gioco e dopo aver perso contro le avversarie dirette (Trento, Modena e Civitanova Marche), quelle considerate di prima fascia, continua a lasciare per strada punti anche a squadre considerate inferiori. Dopo Ravenna e Vibo Valentia, anche Molfetta porta al tie-break i block-devils sottraendole un punto in classifica. Qualche scusante in più c’è dato che mercoledì si è verificato il tanto atteso passaggio alla formazione titolare. Dal primo minuto si è vista in campo la squadra al completo, anche se completo è solo un modo di dire. Sì, perché Atanasijevic di certo non ha ancora recuperato del tutto dopo l’operazione alla tibia, Zaytsev era fortemente debilitato da un virus influenzale e Birarelli non è al meglio della condizione. Con questi presupposti Kovac ha dovuto fare il gioco delle tre carte, spostando continuamente i suoi uomini. Tutto ciò ha finito per rendere ancor più precari gli equilibri della squadra bianconera che in questo momento avrebbe bisogno di insistere su di un modulo preciso. E allora ecco che sono emersi i problemi tanto temuti, problemi che tuttavia erano conosciuti già da tempo. Problemi amplificati da situazioni contingenti tutt’altro che ideali. Questo è il contesto in cui si trova adesso Perugia e questo è il punto su cui lavorare. Ma allora se già si sapeva all’inizio che non sarebbe stato facile, perché tutti questi musi lunghi al Pala-Evangelisti? Di certo tutti si aspettano risultati migliori, in primis i giocatori e la dirigenza, ma la pazienza è una virtù da tenere stretta. Nelle passate stagioni la formazione ha dato prova di poter crescere alla distanza e non aveva tutte queste complicazioni iniziali. Sarebbe sbagliato ed oltremodo controproducente mettere pressione agli atleti che sono i primi a non essere soddisfatti e che sanno benissimo di poter esprimere un rendimento più alto. Questo non è il momento di fare i conti con gli investimenti fatti, ma è il momento di dare fiducia a chi lavora con serietà, una serietà dimostrata nel tempo. Bisognerà anche fare l’abitudine ad una seconda linea che non è impeccabile, che la ricezione e la difesa fossero gli anelli deboli di questo collettivo era chiaro agli addetti ai lavori. Dunque è lecito pretendere di più, ma è anche doveroso lasciare tempo di lavorare per ottimizzare i meccanismi di squadra. Quello che serve, semmai, è avere uno spirito positivo, metterci grinta, come ha fatto Podrascanin da inizio stagione, come ha fatto Buti da quando è stato chiamato in causa, come ha fatto Atanasijevic che graffia il campo anche se alcuni colpi non gli riescono ancora. L’aggressività talvolta riesce a compensare le carenze fisiche e tecniche. I musi lunghi no.

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