Alessio Botteghi porta Trestina sul tetto d’Italia

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 13, 2017 16:00 Updated

Alessio Botteghi porta Trestina sul tetto d’Italia

Botteghi Alessio (coppa)

Alessio Botteghi con la coppa

Qualche persona, pur non essendo un giocatore, ha la pallavolo nel dna, capita a chi proviene da zone dove la disciplina delle schiacciate è una filosofia di vita, come nell’Alta Valle del Tevere. Ma per scrivere storie vincenti serve che molti tasselli dello stesso puzzle vengano incastrati alla perfezione. Quella che porta la data di giovedì 11 maggio 2017 vale la pena di essere raccontata perché a contribuire ad un successo a lungo cercato è stato Alessio Botteghi, fisioterapista originario di Trestina che ha cucito sul petto il tricolore della pallavolo femminile: «È stata una stagione incredibile, tanti gli infortuni delle atlete e grande il lavoro svolto per cercare di rimettere in pista coloro che, volta per volta, avevano acciacchi. Proprio per questo la soddisfazione è massima». La sua esperienza nel volley è iniziata proprio a Novara, nel lontano 2005, lavorando nel settore giovanile e pare una fiaba col lieto fine quella che si è compiuta pochi giorni fa. «Avevo conosciuto l’ambiente novarese esordendo nel 2007 con la prima squadra di serie A1 femminile. Poi le strade si erano separate ed avevo accettato la proposta con la nazionale della Turchia, in seguito ero rientrato in Umbria per seguire Città di Castello in A2 ed in superlega ma quando tutto finì non pensai di lasciare questo mondo, anche se nel frattempo era nata una collaborazione con la nazionale di basket. Nell’estate del 2015 stavo valutando un progetto nel settore maschile quando ricevetti una chiamata da Novara che valutai stimolante, ero uscito dalla porta di servizio e sono rientrato dalla porta principale». Due stagioni molto travagliate nelle quali c’è anche lo zampino del fisio sul percorso che ha portato allo scudetto. «Il lavoro da fare ce n’è stato parecchio e per questo motivo la soddisfazione è davvero grande. Quattro sconfitte consecutive ad inizio stagione in una piazza ambiziosa aveva messo tutti con le spalle al muro ma da lì sono state incamerate dieci vittorie consecutive. Siamo andati avanti tra alti e bassi con il terzo posto alle fine del girone di ritorno che presentava qualche rammarico. Ai play-off l’inizio è stato in salita con sconfitta ed infortunio a capitan Piccinini, siamo comunque riusciti ad andare avanti e quando abbiamo recuperato lei in finale abbiamo esordito con un’altra sconfitta ed infortunio a Barun (la mvp del campionato). Insomma di fortuna non ne avevamo avuta molta, ma siamo stati capaci di reagire e di tornare in campo al completo rovesciando per l’ennesima volta la serie. I ringraziamenti ricevuti dalle giocatrici più esperte che sono state rimesse in pista dopo periodi negativi sono quanto di più gratificante possa aver ricevuto come professionista». Una stagione in rincorsa nella quale è stata sconfitta anche la malasorte che attanagliava il club piemontese, arrivato più volte vicino a realizzare il suo sogno ma senza mai realizzarlo. Per il trentaseienne umbro l’ultimo pensiero è per chi ha creduto in lui e che merita i ringraziamenti più grandi. «Dedico la vittoria alla società sportiva, ed a tre persone in particolare, la presidente Suor Giovanna Saporiti, il patron Fabio Leonardo e general manager Enrico Marchioni. Devo anche ringraziare infinitamente mia moglie Valentina che ha sopportato con pazienza tutti i sacrifici fatti in famiglia. Devo dire che ho ricevuto tante telefonate inaspettate dalla pallavolo tifernate ed umbra, telefonate che mi hanno fatto estremamente piacere». Le favole nello sport esistono e ora anche Alessio può gridare “Campioni d’Italia”.

Botteghi-Morelli

Alessio Botteghi e Valentina Morelli (foto Maurizio Lollini)

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