Lorenzo Bernardi: «Perugia riparte da qui»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 1, 2017 12:00 Updated

Lorenzo Bernardi: «Perugia riparte da qui»

Sir Sicoma Colussi Perugia (seconda)

foto di rito dopo la cerimonia di premiazione della champions league per la Sir Sicoma Colussi Perugia (foto Marika Torcivia)

Si chiude la stagione di Perugia, le grandi emozioni vissute a Roma lasciano il posto alle analisi a mente fredda di una stagione nella quale c’è stato un crescendo ma non un trofeo. Quello a cui Perugia + andata più vicina è la supercoppa italiana, sfilata di mano quando sembrava già in tasca. Sarà un azzardo dire che se fosse finita in bacheca i bianconeri si sarebbero tolti un bel fardello di quella pressione che hanno avuto addosso, e la stagione sarebbe potuta essere diversa, ma tant’è. La mancanza di risultati con le big è sfociata nell’esonero del tecnico Kovac. L’uscita a sorpresa dalla coppa Italia ha acuito le tensioni e l’eliminazione in semifinale scudetto ha fatto piovere altre critiche. L’unica competizione in cui davvero non ci può essere rammarico è la champions league, lottata forse poco in finale ma per merito di una rivale di categoria superiore. A togliersi qualche sassolino dalle scarpe era stato il coach Lorenzo Bernardi che dopo la vittoria in semifinale aveva risposto al presidente: «Io le partite non sbaglio mai a prepararle, c’è tanta gente che parla ma poi quello che conta è quello che succede in campo». Il riferimento era per i commenti maligni letti in settimana. Anche il presidente Gino Sirci ha capito che battere i russi è un’impresa fuori portata: «Dobbiamo rodarci, loro sono abituati a vincere. Vuol dire che dovremmo migliorarci moltissimo per stare al loro livello. Un po` di rammarico c’è, ma siamo anche soddisfatti di essere arrivati fin qui coni nostri tifosi che sono rimasti sugli spalti ad applaudire. La pallavolo è questa festa». Lo schiacciatore Ivan Zaytsev, uno dei migliori in campo nella finale ha sottolineato: «Abbiamo fatto emozionare gli italiani, il nostro movimento è in salute. Non è bastato, ma l’etichetta di eterni secondi contro Kazan mi sa che ce l’hanno in tanti». La sua scelta di tornare schiacciatore ha scatenato molte polemiche nei mesi scorsi e, malgrado il contratto in essere, potrebbe decidere diversamente. «Ho ancora due anni di contratto, non credo che il presidente Sirci mi lascerebbe andare, dovrebbe verificarsi una congiunzione astrale penso impossibile». Parole che non negano la possibilità di una sua separazione e che sono rinforzate dalle affermazioni recenti. «Mi manca un po` il ruolo di opposto, anche se nelle ultime gare sono andato in crescendo». Il capitano della squadra Emanuele Birarelli, che non ha giocato a causa di un infortunio, è stato piuttosto laconico: «Penso che si sia visto che erano ovviamente troppo forti per noi. Questo è stato il responso del campo in questa finale». L’accumulo della tensione per una settimana di durissimo lavoro ha fatto versare qualche lacrima a coach Lorenzo Bernardi che ha commentato alla sua maniera l’evento. «La squadra ha continuato a provarci fino alla fine, fino a che Leon ha tirato fuori quei fenomenali servizi. Era difficile, siamo arrivati vicini alla conquista del secondo set ma loro in qualsiasi momento hanno giocatori che possono fare una differenza importante. Giocatori come Mikhailov, Leon e Anderson il campionato italiano non li ha. In certi momenti ti fanno sentire impotente». Dopo l’analisi del fine settimana romano l’allenatore bianconero guarda avanti: «Mi sembra che durante il corso della mia gestione la squadra sia cresciuta come mentalità. Dobbiamo ripartire dalla semifinale scudetto per progredire e non ripetere gli stessi errori».

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