Gino Sirci: «Perugia ha sprecato ma è pronta a rifarsi»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Aprile 26, 2018 10:00 Updated

Gino Sirci: «Perugia ha sprecato ma è pronta a rifarsi»

Bernardi-Sirci

Lorenzo Bernardi e Gino Sirci (foto Michele Benda)

Tutto da rifare. La Sir Safety Conad Perugia si è bloccata sul più bello ed ha consentito a Civitanova Marche di rialzare la testa quando ce l’aveva sotto il piede dei block-devils. Lo ha detto senza peli sulla lingua l’allenatore Lorenzo Bernardi che finita la partita ha richiamato tutti immediatamente negli spogliatoi: «Avevamo la partita in mano, e non ti puoi certo permettere di fare regali all’avversario in partite come questa, ancor più quando dall’altra parte c’è una squadra come la Lube. Nel quarto set abbiamo pagato troppo il servizio di Stankovic, e da lì si è complicato un po’ tutto». Un peccato di gioventù che solo una squadra non abituata a certi palcoscenici poteva commettere. Vittoria dell’esperienza per i marchigiani che invece hanno superato il momento difficile grazie al tremendo calo avversario. È questa una chiave di lettura di una partita che per i primi due set aveva visto in campo solo i perugini, capaci di annullare completamente i temibili rivali Juantorena e Sokolov. La carta dei cambi operata dai padroni di casa, più per disperazione che per scelta, ha coinciso col cambio di passo, per carità, bravissimo Stankovic in un turno di battuta, ma Kovar aveva approcciato al match nella stessa maniera di Sander: anonima. E allora per spiegare la disfatta che è avvenuta c’è da guardare solo alla concentrazione propria. Magari può apparire riduttivo, ma nella crescita del muro civitanovese c’è tutta la colpa di un calo degli ospiti che hanno smesso di essere aggressivi giocando palloni senza cattiveria. Il regista Luciano De Cecco non fa drammi: «Dobbiamo lavorare meglio questo è sicuro, dobbiamo credere nei nostri mezzi e non c’è molto da commentare. Siamo andati sul due a zero e ci siamo fatti rimontare, ma siamo stati anche sotto due a zero e siamo riusciti a rovesciare contro di loro. Abbiamo dimostrato in gara-uno e nei primi due set di gara-due che ce la possiamo fare. Sabato dobbiamo fare meglio per tornare a condurre la serie, se vogliamo vincere non abbiamo alternativa. Le piccole cose fanno la differenza, non ti regala niente nessuno, sapevamo che la serie sarebbe stata lunga e così sarà». Piangere sul latte versato non serve a nulla, lo sanno bene gli atleti più navigati, ma che l’occasione sia stata ghiotta lo pensa anche il libero Massimo Colaci che evita la diplomazia: «Non si può pensare di andare a Civitanova Marche e vincere tre a zero, loro sono stati bravi ma noi siamo stati veramente dei polli. Nel terzo set hanno giocato bene ma nel quarto ci siamo deconcentrati, bisogna pensare al gioco, si deve lasciare perdere quello che è l’ambiente e il pubblico sugli spalti, soprattutto quando si è in trasferta, bisogna giocare e mettere la palla a terra ed evitare che ce la mettano gli avversari. Sarà banale da dire ma si tratta di questo, se noi disperdiamo le nostre energie per pensare alle altre cose è giusto che poi alla fine si perda. Dobbiamo ancora imparare che ci sono dei momenti nella partita in cui serve giocare e basta, ora torneremo a Perugia e speriamo che sia un’altra storia. Sono sicuro che il nostro pubblico ci aiuterà, è una finale, bisogna sudare, saranno partite molto belle ed intense e noi ci proveremo fino alla fine». Il riferimento è per quei battibecchi che alcuni giocatori hanno fatto con gli avversari sottorete e col pubblico avversario sugli spalti, energie preziose che sono state disperse e che hanno fatto cadere l’ingenua Perugia in una sciocca trappola. Analisi lucida quella del presidente Gino Sirci: «Abbiamo sprecato un’occasione ma di queste partite se ne vedono tante. Pensavamo di averla vinta ed invece non è stato così. Loro sono cresciuti in battuta e noi siamo calati in questo fondamentale. Peccato, questo è lo sport, può capitare nell’automobilismo e nel motociclismo che sei superato all’ultimo giro, nel ciclismo che vieni beffato allo sprint dopo aver condotto una gara quasi per intero. Nella pallavolo devi arrivare per tre volte a 25, non basta arrivarci due volte. Voglio fare un elogio ai tifosi che in cinquecento sono venuti a sostenerci, ed è un peccato che non siamo riusciti a regalargli una gioia. Sabato si vedrà a che livello sarà la nostra arrabbiatura e lo spirito di rivalsa. Dobbiamo essere più aggressivi e giocare la nostra pallavolo. Dobbiamo far vedere che ci è dispiaciuto e che siamo arrabbiati, davanti al nostro pubblico dobbiamo fare bella figura». Un invito agli sportivi ad essere ancor più caldi per trasformare il Pala-Evangelisti in una bolgia infernale che possa davvero essere il settimo uomo in campo, sempre con lo stile di rispetto verso gli avversari che possono essere magari fischiati ma non offesi come invece è accaduto mercoledì. Episodi che è meglio non approfondire per mantenere questo sport pulito. Il direttore sportivo Stefano Recine ne ha viste tante e mantiene la sua tranquillità: «È una finale scudetto, come abbiamo fatto noi giocate importanti all’inizio le hanno fatte anche loro alla fine. Non ho visto cose strane, ci sono tanti giocatori di altissimo livello e l’ingresso di Kovar e Stankovic gli ha dato impulso, poi è entrato in partita Sokolov ed è stato difficile fermarlo. Potevamo fare meglio nel quarto set ma la sconfitta non incide nel morale perché sapevamo che non sarebbe stato facile vincere in trasferta a mani basse. Le partite saranno bellissime ed equilibrate, i giocatori di classe faranno la differenza, noi ne abbiamo tanti e loro tanti, staremo a vedere».

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