L’amaro sfogo di Leonardo Puliti per la rinuncia di Terni

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 31, 2018 09:00 Updated

L’amaro sfogo di Leonardo Puliti per la rinuncia di Terni

Puliti Leonardo (stizza)

Leonardo Puliti con i compagni di squadra della Clt Terni di serie B maschile (foto Roberto Pierangeli)

“This is the end, my only friend, the end
Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
I’ll never look into your eyes, again”
(The End – The Doors 1967)

“Questa è la fine, mio unico amico, la fine, dei nostri elaborati piani e di ogni cosa che resiste, la fine, e io non guarderò più nei tuoi occhi”. Queste sono le parole con le quali Jim Morrison, con un linguaggio fortemente simbolico abbinato a tematiche tipicamente decadentiste, prova a spiegare il difficile concetto dell’addio. Così come Jim 50 anni fa, noi della pallavolo del Clt Terni ci siamo svegliati oggi pensando alle implicazioni e alle conseguenze devastanti inerenti alla fine e all’addio. La fine a cui mi riferisco è ovviamente quella dell’avventura della pallavolo maschile targata Terni nella serie B nazionale. Un’avventura durata due anni, nei quali una società e un gruppo di ragazzi hanno lavorato, lottato, sudato e sofferto insieme per mantenere la categoria nazionale nella loro città, nel silenzio assordante di un palazzetto ai limiti dell’agibilità e davanti ad un pubblico composto dai soli addetti ai lavori, familiari e qualche curioso o simpatizzante della disciplina. La fine di un progetto, che non è stato capito, e non lo sarà mai da chi occupa le posizioni apicali del circolo. Dove alcuni vedevano costi inutili, problematiche inesistenti, noi vedevamo opportunità, stimoli e competizione. Per noi la nostra, oltre ad una passione, era una missione. Volevamo fare della polisportiva Clt e di Terni una meravigliosa realtà di serie B, dove la città ormai orfana della pari categoria calcistica potesse ritrovare nel nostro sport quegli stimoli e quella voglia di tifare per il proprio orgoglio in altri contesti. La partecipazione alla terza categoria nazionale (le altre due sono rispettivamente serie A2 e superlega nella pallavolo italiana) dovrebbe rappresentare un vanto, una vetrina per la società e la città stessa, un’opportunità per il sociale, per rivalutare il territorio. Senza tralasciare il motivo più importante e fondamentale per cui si fa questa attività e cioè per chi si lavora. Mi riferisco ovviamente alle nuove generazioni di pallavolisti, onere e onore di una società che ha il compito e deve essere in grado di costruire una squadra che permetta alle giovani promesse dei propri settori giovanili, prima di tutto ambire alla prima squadra, e poi poter confrontarsi in un campionato performante fin da subito, per un giorno fare magari il grande salto nella serie A; come è toccato a me qualche anno fa ormai, quando ancora al Clt, con altre gestioni, si poteva parlare di alto livello (di fatto, la funzione sociale che deve animare lo sport passa proprio attraverso il compromesso tra la creazione di opportunità per giovani e la possibilità di inserirli ai livelli più alti in categorie formative, e non solamente dando la possibilità di ‘giocare’ svincolati da un percorso di crescita. Purtroppo la realtà con cui ci siamo confrontati è stata invece di altro genere. Il pressappochismo disarmante con cui è stata diretta l’attività dall’alto in determinati momenti, la più totale indifferenza di uffici e presidente (mai presente a nessuna partita in casa nell’ultima stagione), la bocciatura diretta di ogni iniziativa proveniente dal gruppo di giocatori per cercare di migliorare le condizioni, hanno sicuramente contribuito ad aumentare quel clima di indifferenza verso la squadra e la pallavolo. In tutto questo per ben due anni, un gruppo di ragazzi e un pugno di tecnici e dirigenti responsabili della sezione pallavolo, è riuscito a crescere e a mantenere la categoria, con lavoro e spirito di sacrificio, tra momenti belli e brutti, difficoltà, infortuni, e tutto questo in un campionato dove anche squadre più esperte e ben strutturate fanno fatica. Sono perfettamente consapevole di quanto sia difficile gestire una squadra in questa categoria, il motivo di questa lettera aperta è comunque volto a far conoscere questa realtà e quello che sono stati questi due anni. La decisione di rinunciare alla serie B è stata presa con eccessiva leggerezza, da chi non ha mai vissuto lo sport ad alto livello e i sacrifici che questo comporta, e si fa guidare da criteri di scelta e di gestione che sono puramente imprenditoriali ma che di sportivo hanno veramente poco. L’addio è il tema centrale di questa lettera, pur non volendo risultare eccessivamente drammatico, ma di fatto stiamo parlando proprio di questo. La rinuncia alla serie B comporta inevitabilmente la fine della pallavolo maschile, non solo per la città di Terni, ma per tutta la provincia, visto che la Clt era l’unica realtà pallavolistica di rilievo. Ancora più grave il fatto che questa decisione sia maturata quando, nonostante il budget ancora più ridimensionato (se possibile) rispetto allo scorso anno, erano stati trovati dei giocatori di livello che avrebbero garantito comunque buoni risultati. Non posso entrare sicuramente nel merito delle decisioni, io sono solo un giocatore, ma credo che sia giusto riflettere sulle conseguenze di questa scelta per la pallavolo, la città di Terni e il Clt stesso. Ho trascorso questi due ultimi anni della mia carriera sportiva per contribuire a costruire qualcosa di bello e duraturo con orgoglio e piacere, rinunciando a ingaggi più vantaggiosi e squadre sicuramente più blasonate, tutto questo per aiutare una piccola realtà della mia città a crescere e ad affermarsi negli anni. Di questo non mi pento e spero solo che questa lettera serva a sensibilizzare l’opinione pubblica, le coscienze e che raggiunga magari anche chi sia intenzionato ad investire nel nostro sport. Questo è il momento, perché non possiamo permettere che la pallavolo esca definitivamente dalla nostra città e che l’addio di cui parlava Jim Morrison diventi una triste realtà.
(lettera firmata Leonardo Puliti)

Commenti

comments

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 31, 2018 09:00 Updated