Stefano Recine: «A Perugia un gruppo stupendo»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 8, 2018 11:00 Updated

Stefano Recine: «A Perugia un gruppo stupendo»

Recine Stefano (festeggia)

il direttore sportivo Stefano Recine festeggia la vittoria della Sir Safety Conad Perugia (foto Michele Benda)

C’è anche un talismano alla Sir Safety Conad Perugia che vince tutto. L’uomo con più titoli in bacheca del gruppo bianconero non è un giocatore, bensì un dirigente. Quello di domenica è il suo quinto scudetto, con vittorie colte in tre città differenti (Modena 2002, Macerata 2006, 2012 e 2014 e Perugia 2018). Oltre a ciò, le squadre che ha costruito hanno vinto anche quattro volte la coppa Italia, quattro la supercoppa italiana, cinque i successi in coppa Cev e due nella coppa delle coppe, una affermazione in champions league ed una nel mondiale per club. Un palmares da fare invidia ai migliori della disciplina e di certo non è solo fortuna quella del direttore sportivo Stefano Recine che può ben dire di averci visto lungo: «Abbiamo scritto la storia della disciplina. Molti mi hanno chiesto se avevo rivincite da prendere, io sono una persona serena, ho vissuto cinquemila giorni bellissimi e quarantotto ore brutte, mi tengo i momenti positivi. A Perugia ho trovato un pubblico incredibile ed una società che mi ha voluto subito bene. Abbiamo battuto una squadra fortissima, in gara-cinque ho cominciato a pensare che saremmo riusciti nell’impresa dopo il primo set che abbiamo vinto pur non giocando al massimo. Sono felicissimo per i Sirmaniaci, per il presidente Sirci che mi ha voluto con lui, per Bernardi che è un tecnico straordinario e per tutti i ragazzi che hanno fatto un anno pazzesco». Evita di parlare delle scelte del mercato che verrà ma non perde l’occasione di fare una battuta, da buon romagnolo quale è, il popolare Cisco. «Questa squadra la possiamo solo peggiorare. Ovviamente scherzo, ma non fatemi pensare a questo ora, dobbiamo chiudere ancora la stagione. È una vittoria di tutto lo staff, anche di quella gente che solitamente non si vede e lavora molto dietro le quinte. Intanto godiamocela, poi penseremo alla final four di Kazan dove andremo con uno spirito ben diverso. È stato un anno duro ma anche molto bello perché sono tutti ragazzi bravissimi. Il nostro è un gruppo eccezionale, e non mi riferisco solo alla caratura tecnica degli atleti, dietro c’è tutto un discorso di testa e di chimica che deve essere ottimizzata curando bene ogni aspetto per far rendere ognuno al massimo. Adesso è chiaro a tutti quanto sia stato importante vincere la stagione regolare, giocare al Pala-Evangelisti è durissimo per tutti».

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