Francesco D’Alò, un professionista ‘mondiale’

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Settembre 23, 2018 08:00 Updated

Francesco D’Alò, un professionista ‘mondiale’

D'Alò Francesco

il perugino Francesco D’Alò, componente della commissione arbitri Fivb

Il successo del campionato mondiale di pallavolo maschile che si sta svolgendo in Italia e Bulgaria è sotto gli occhi di tutti, i palazzetti sono costantemente gremiti e dove gioca la nazionale italiana c’è sempre il tutto esaurito. Fa registrare numeri importanti la squadra azzurra che ha sottolineato con i risultati di meritare tanti complimenti anche se i media gli riservano solo spazi risicati. Ma se sta funzionando tutto egregiamente è anche merito di chi lavora dietro le quinte, comitati locali, staff manageriali e l’esercito di volontari che è necessario per eventi di questa portata. Nel sistema piramidale della catena di comando c’è un professionista che coordina tutte queste persone, è il perugino Francesco D’Alò che ricopre il ruolo di direttore di competizione: «Per me è un grande onore essere parte di questa manifestazione iridata, è il terzo campionato mondiale in cui sono operativo e tutti li ho vissuti in Italia (2010, 2014 e 2018), cosa che mi rende ancor più orgoglioso. Mi occupo di fare da collegamento tra le figure tecniche, i comitati organizzatori locali e gli ufficiali Fivb». Essendo uno dei quindici componenti della commissione internazionale arbitri e regole di gioco, vanta una grande esperienza negli appuntamenti di alto livello e parla di come è strutturata la sua attività. «La giornata è lunga, ci sono tante cose da fare prima delle gare, le ispezioni ai palasport riguardano non solo il campo da gioco, ma anche gli spogliatoi, gli uffici, la sala vip, la sala hospitality, le attrezzature informatiche e video, le troupe televisive, gli hotel, i trasporti ed i piani degli allenamenti delle squadre. Ogni mattina poi si fanno riunioni e si fa il punto della situazione per valutare eventuali problematiche. Per ora direi che sta funzionando tutto alla perfezione ed il mondiale è un successo dal punto di vista delle presenze. Personalmente sono stato impegnato a Bari e Bologna, malgrado non ci sia la nazionale italiana si sono registrate affluenze significative, mai sotto i tremila spettatori neppure nei giorni feriali, con punte record di oltre seimila a Bari, oltre settemila a Firenze, oltre diecimila a Roma e Milano». Nel corso del tempo alcune cose sono cambiate sotto l’aspetto dell’organizzazione, basti pensare al mantenimento della sicurezza per eventi del genere con un particolare occhio alle selezioni a rischio più elevato come Usa, Russia e Belgio, paesi minacciati ripetutamente da attentati sulla scena internazionale, ma anche sotto il profilo dello spettacolo. «Devo dire che questa edizione ha un livello di sicurezza molto superiore alle precedenti, la bonifica dei palazzetti da parte delle forze dell’ordine è molto più accurata, ci sono sempre pattuglie che scortano gli autobus delle squadre. Sotto l’aspetto scenografico c’è una esasperazione dello spettacolo, con ripetuti stacchetti musicali e notevole coinvolgimento del pubblico. Sotto l’aspetto tecnico è stato introdotto il challenge (quello che in Italia viene chiamato video-check) con metodo computerizzato, come quello usato nel tennis. Una metodica più precisa che utilizza algoritmi dettagliati per capire se la palla è in campo o fuori ma non è priva di critiche». Tutto questo curriculum potrebbe sembrare normale, ma non è così. I prestigiosi traguardi raggiunti da Francesco D’Alò vengo conseguiti solo se si hanno doti non comuni. Complimenti da parte della redazione di Pianeta Volley.

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