Filippo Fuganti, amare riflessioni di un’atleta

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Aprile 15, 2019 11:00 Updated

Filippo Fuganti, amare riflessioni di un’atleta

Fuganti Pedoni Filippo (rete)

Filippo Fuganti Pedoni

Con un lungo post sul suo profilo facebook il giocatore Filippo Fuganti Pedoni sfoga la sua amarezza per i fatti accaduti ieri su un campo di serie B maschile durante la partita tra Lucera e Perugia che devono essere oggetto di seria riflessione: «Non mi sono bastate cinque ore di pullman per farmi passare lo schifo. Dopo oltre venti anni di campionati di categoria, stasera ho vissuto probabilmente la pagina peggiore di tutta la mia carriera sportiva. E ne ho vissute tante di cose strane e poco pulite. Ed ho giocato per anni nei campi caldi del sud. “Fenomeno tu stasera te ne torni a casa con le ossa rotte”… “Figlio di puttana hai fatto nu casin”… “Ti spezziamo le gambe”… “Gli altri regalano le partite anche voi ce la dovete regalare”… “Pezzo di merda tu sei amico di Pino Tauro e per questo ci stai facendo un dispetto”… “Ki te muort”… Ora, se queste frasi venissero dal pubblico, in un contesto di tifo, sarei amareggiato, ma farebbe parte del gioco. Una parte certo sgradevole di esso, ma comunque tollerabile. Ma quando queste parole vengono dette da presidente, dirigente o staff di una squadra di serie B, durante e dopo la gara, nei corridoi e nel campo, persino di fronte agli arbitri, non si può far finta di niente. Ed è il caso di fermarsi a riflettere sulla bassezza del livello raggiunto in un campionato nazionale in certi luoghi. Tutto questo perché ho e abbiamo giocato una partita di pallavolo, giocandola come moralità e soprattutto classifica ci imponevano di fare, per raggiungere il nostro obiettivo. Perché abbiamo protestato quando evidentemente era necessario, di fronte ad un arbitraggio inqualificabile, che andrebbe indagato approfonditamente. Ma che ovviamente nessuno si prenderà la responsabilità di valutare o sanzionare. Nonostante gli errori assurdi, le scelte incomprensibili, addirittura gli insulti rivolti ai giocatori e il punteggio clamorosamente sbagliato sul referto. Cose tranquillamente verificabili nei filmati. Robe mai viste in tanti anni di pallavolo. Io e la mia squadra abbiamo semplicemente svolto il nostro dovere, con rispetto per tutti, avversari e pubblico di oggi compresi. Lo sport non è questo. Subire insulti e minacce perché si sta compiendo il proprio dovere. Onorando il campionato, la maglia, lo stipendio e soprattutto tentando di raggiungere ancora l’obiettivo prefissato. Non c’è niente dei valori dello sport nell’essere infine ‘costretti’ a non combattere a piene armi una partita per la paura delle possibili conseguenze. Partita che sarebbe stata invece giocata bene, da chi era in campo. Giocatori avversari che sono anche amici e che ad onor del vero non hanno avuto nessun comportamento sopra le righe. Così come anche il pubblico di Lucera. Credo che tutti, anche loro, siano rimasti increduli di fronte a ciò che è accaduto ripetutamente in campo. Incredibile! Si commenta da solo il fatto strano per cui lo spogliatoio locale aveva regolarmente le docce calde mentre noi ci siamo dovuti lavare con acqua gelata prima di affrontare il viaggio di ritorno. Ma tutto sommato mi viene da pensare che poteva anche andarci peggio. Capisco la tensione emotiva per una partita delicata, ma non posso accettare niente di ciò che è successo domenica sera. Scrivere questo post non cambierà di certo nulla, ma è un mio sfogo personale per la rabbia e perché penso sia giusto che in tanti sappiano quello che è stato oggi…. in serie B. E mi dispiace molto per ciò che i miei giovani compagni di squadra hanno dovuto vedere, sentire e vivere. Che se ne debbano tornare a casa con quel senso di amarezza e schifo per la triste consapevolezza che anche nella pallavolo, e in serie B, possono accadere cose così. E che soprattutto rimarranno impunite. Sono orgoglioso della mia squadra che a salvezza raggiunta e con i ragazzi entrati dalla panchina ha comunque portato a casa anche la vittoria… nonostante tutto. Io mi prendo una ingiusta squalifica per un cartellino immeritato, ma ho la coscienza pulita e la testa sempre alta». La testata giornalistica sportiva Pianeta Volley esprime solidarietà ad un’atleta di cui conosce l’elevata cifra morale e la straordinaria correttezza.

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