Perugia in A1 femminile: emozioni a caldo
Centrare il bersaglio al secondo tentativo non è poca cosa, se poi quel bersaglio è la serie A1 femminile allora si capisce che il risultato è memorabile. La Bartoccini Gioiellerie Perugia ha sfogato la sua euforia domenica sera con una doccia collettiva, subito dopo aver vinto il derby umbro ad Orvieto, conquistando la promozione nella massima categoria delle donne. Dopo i festeggiamenti sotto la Rupe la carovana perugina è tornata nel capoluogo dove circa una sessantina di persone, dai giocatori, allo staff, dai collaboratori a qualche amico, hanno cenato insieme in un noto locale adiacente al palasport di Pian di Massiano, tanto per non perdere le buone abitudini. Le magliette nere hanno riportato una delle piazze più titolate della pallavolo nell’aristocrazia del volley che conta, un campionato tanto per dire, dove ci sono le due miglior squadre d’Europa (Novara e Conegliano Veneto faranno la finale di champions league tra un mese). Un’assenza durata otto anni che adesso potrà essere riempita dalle ragazze terribili del presidente Antonio Bartoccini che ancora non ci crede: «Non era davvero in programma questa promozione. Abbiamo alzato l’asticella ed abbiamo esagerato. È stato un campionato eccezionale, molto duro ma abbiamo dimostrato di essere i più forti restando in testa alla classifica da novembre alla fine del campionato. Gli infortuni e le defezioni non ci hanno fermato, anzi, in qualche maniera ci hanno reso più uniti. Abbiamo conquistato il risultato all’ultimo set dell’ultima partita, così è ancora più bello. Ora festeggiamo, dopo verrà la parte più difficile». Le perugine hanno prevalso sull’agguerrita concorrenza riscattando il dispiacere della mancata qualificazione alla coppa Italia e prendendosi una rivincita con gli interessi. «Sono stati tanti i messaggi ricevuti per farci i complimenti, tutti bellissimi, mi ha fatto piacere che lo abbiano fatto Sirci, Santopadre, assessori e consiglieri comunali, nonché qualche deputato che hanno seguito le nostre vicende sportive. Bisogna dire che quando vinci vedi tanta gente al tuo fianco, ma non sempre è facile. Ho già fatto una riflessione sui conti di quanto costa la serie A1, la differenza sostanziale la fanno gli stipendi più alti delle giocatrici. Noi cercheremo di migliorare la struttura e di farci trovare pronti, ma non faremo pazzie, spenderemo quello che possiamo». Il club sta pensando di organizzare per la prossima settimana sarà una festa con le giocatrici, lo staff e tutti gli sportivi, volendo celebrare un risultato storico. Una storia lunga e piena di tante stagioni soddisfacenti quella della società sportiva che era nata a Corciano e si era trasferita nel 2012 a Perugia, puntando sempre a crescere con un pizzico di ambizione ma che non era mai riuscita a vincerlo un campionato. Si è scrollato di dosso una scomoda etichetta il tecnico Fabio Bovari che ha centrato il grande obiettivo: «Sapevamo che dovevamo vincere e lo abbiamo fatto, soffrendo e lottando su ogni palla. Vittoria del gruppo che ha stretto i denti ed è riuscito a tenere la vetta della classifica con una solidità mentale encomiabile. Voglio sottolineare che il merito va equamente suddiviso con tutta la squadra, lo staff e la dirigenza. Siamo partiti con nove elementi che potevano affrontare questo campionato e poi siamo rimasti in otto, le altre erano giovani che dovevano crescere. Abbiamo mantenuto l’obiettivo ben in vista e siamo riusciti a centrare il bersaglio grosso». Dentro l’uovo di Pasqua scartato in anticipo hanno trovato la sorpresa più bella le gioielliere. Una promozione che è figlia di una campagna acquisti mirata con la scelta di atlete importanti. Su tutte l’opposta russa Irina Smirnova che ha vinto il suo terzo campionato su tre partecipazioni nella serie A2 italiana, un autentico talismano oltre che una forza della natura. Una parte di rilievo va data a Giulia Pietrelli che ha assunto i gradi di capitano e la responsabilità di guidare un gruppo che non si è disunito nemmeno nei momenti di difficoltà: «Questa squadra ha un grande cuore, lo ha sempre dimostrato. Ultimamente non stavamo giocando bene, eravamo un po’ stanche, ma abbiamo ottenuto il risultato con le nostre forze. Avevo personalmente tante motivazioni perché mi erano state sbattute tante porte in faccia e mi sono rimesso tanto in gioco, direi che mi sono presa un’autentica rivincita». Chi ci teneva forse più di ogni altra è Giulia Pascucci bandiera perugina che ci ha messo il cuore per portare in alto i colori della sua città: «È stata una settimana delle verità per me, ho detto a tutti quali erano le cose che non mi stavano bene. Onestamente il pubblico anche in questa stagione si è lamentato di quelle due partite perse in casa dove è volata qualche parolina di troppo nei nostri confronti. Adesso tutti sul carro dei vincitori, ma va bene così. Siamo andati a prenderci questa promozione ed ora ce la godiamo, da martedì festeggeremo in vacanza». Un successo che è stato ottenuto da atlete come Luisa Casillo che a Perugia aveva giocato in A1 ed ora ce l’ha riportata: «Ci ho creduto come tutte le mie compagne, dedico questa vittoria alla mia nonna che è scomparsa la scorsa settimana. Per me si tratta anche di una rivincita perché dopo l’incidente mi ero fermata un anno ed in pochi mi hanno dato fiducia. Non era semplice ricominciare ma mi sono circondata delle persone giuste, questa è la dimostrazione che quando uno ci crede ed è determinato riesce a vivere grandi emozioni». Si può trattare di riscatto sportivo anche per la libero Eleonora Bruno che aveva visto sfumare il traguardo sotto gli occhi l’anno scorso: «Nella passata stagione ho sofferto tanto per il mancato obiettivo a Cuneo, ci tengo a ringraziare tutte le mie compagne per essere riuscita a riprendermi questa soddisfazione». Così la regista Ilaria Demichelis: «Una promozione così sofferta è ancora più goduta, abbiamo rimontato e ci abbiamo creduto in un derby intenso e vibrante. È una vittoria del gruppo, di tutti quelli che ci hanno aiutato e ci hanno sostenuto malgrado nell’ultimo periodo non stavamo un gran che bene». Ha sofferto da fuori da campo la centrale Chiara Lapi: «Stando in panchina stavo malissimo, continuavo a dire vi prego vincete. Essendo scaramantiche non sapevamo nulla della maglietta celebrativa che ci è stata regalata e fatta indossare appena finita la partita. Stagione memorabile».