Una Perugia dalle risorse infinite stende Modena
Le delusioni esterne sono compensate dalle gioie casalinghe e la Sir Safety Conad Perugia neppure questa volta tradisce i suoi quattromila fedelissimi. Nonostante un cattivo approccio alla partita i block-devils trovano nelle pieghe del proprio carattere le risorse morali per terminare il lavoro a proprio favore estromettendo la Azimut Leo Shoes Modena dalla corsa al tricolore. Il passaggio alla finale dei play-off scudetto è dunque raggiunto, all’inizio della stagione questo veniva considerato l’obiettivo minimo, in realtà è stato più sofferto e sudato di quanto si potesse attendere. I meriti degli emiliani ed i demeriti degli umbri si sovrappongono, fatto sta che ancora una volta il fattore campo è stato decisivo, in barba a coloro che non lo ritengono un vantaggio. Il primo set evidenzia la grande tensione ed il punteggio rimane in bilico sino al 10-10. Qui comincia a farsi sentire il muro ospite e comincia ad agitarsi il fantasma dell’eliminazione (14-18). Le battute di Holt fanno male e manca la reazione dei locali che faticano a carburare e mancano di lucidità per organizzare un gioco fluido. La conclusione è una battuta in rete di un impalpabile Leòn. Un gioco infelice che il presidente Sirci pare infuriato e abbandona la sua abituale postazione. Il secondo parziale sostanzialmente gestito dagli emiliani, vede la ricezione faticare e la regia di De Cecco annaspare (8-14). A dare la scossa è Podrascanin che la regia si ricorda di avere a disposizione dopo un set e mezzo, i suoi muri ed i suoi attacchi avvicinano (13-16). La crisi si acuisce sui servizi di Zaytsev che scoprono il fianco ai bianconeri (17-23). Entrano Galassi ed Hoag che dai nove metri fornisce nuova linfa con tre ace (22-23). Si fa male Bednorz in ricezione e viene sostituito da Urnaut poi Zaytsev spara fuori il punto dell’aggancio (23-23). Ai vantaggi è Atanasijevic a perforare gli avversari e trovare il pareggio. Lo scampato pericolo mette le ali ai padroni di casa che nel terzo parziale vanno subito avanti (3-0). I gialloblu però non si scompongono e con un ritrovato Zaytsev recuperano ed invertono (10-11). La battaglia procede stanca con le rivali che calano molto dai nove metri e commettono molti errori (21-21). Una decisione arbitrale contraria fa scatenare le proteste perugine ed Atanasijevic si becca un cartellino giallo (21-22). Christenson trova l’ace che procura due palle-set e Mazzone riporta in vantaggio i canarini. Il quarto periodo comincia malissimo, i locali sono piantati sulle gambe e fanno cadere diversi palloni non impossibili in seconda linea (7-11). Qui arriva la seconda scossa con Leòn a fondo campo che tira granate, due ace riportano e sorpasso (12-11). Atanasijevic e Zaytsev restano i riferimenti principali ed il punteggio rimane a stretto contatto sino a che il secondo commette un errore (20-17). Ricci a muro diventa impenetrabile e porta avanti di cinque, il punto di Leòn rimanda la sentenza. Al tie-break è ancora il cubano a spingere senza sosta ma a meravigliare è anche Colaci che in difesa continua a prendere tutto (5-2). De Cecco sposta il gioco su Lanza che è in momento super ed aumenta la cadenza (11-5). Il punto della vittoria è di Leòn e fa esplodere la gioia. Mercoledì c’è Civitanova Marche per il primo match di finale, è un’altra storia, ma è lo stesso sogno tricolore.
SIR SAFETY CONAD PERUGIA – AZIMUT LEO SHOES MODENA = 3-2
(19-25, 27-25, 23-25, 25-20, 15-8)
PERUGIA: Leòn 22, Atanasijevic 21, Lanza 10, Podrascanin 9, Ricci 9, De Cecco 3, Colaci (L1), Hoag 3, Galassi, Seif, Piccinelli. N.E. – Berger, Hoogendoorn, Della Lunga (L2). All. Lorenzo Bernardi e Carmine Fontana.
MODENA: Zaytsev 21, Holt 12, Tillie 10, Bednorz 10, Mazzone 10, Christenson 4, Rossini (L1), Urnaut 6, Kaliberda 3, Pierotti, Pinali, Keemink. N.E. – Anzani, Benvenuti (L2). All. Julio Velasco e Luca Cantagalli.
Note – Spettatori 3’953.
Durata dei set: 24’, 33’, 32’, 31’, 15’.
Arbitri – Daniele Rapisarda (UD) e Sandro La Micela (TN).
SIR CONAD (b.s. 19, v. 7, muri 8, errori 9).
AZIMUT LEO (b.s. 23, v. 8, muri 8, errori 9).