Chiara Arcangeli lascia la pallavolo giocata

Chiara Arcangeli

Ai giorni d’oggi le dichiarazioni di termine dell’attività sono affidate ai profili social. È così anche per Chiara Arcangeli, libero perugino vincitutto che ieri ha scritto: «Volontà e determinazione sono le stesse da trent’anni. Le stesse dalla mia prima ginocchiera. Le stesse che mi hanno portato così tante volte a cercare il meglio di me stessa e a dare sempre qualcosa in più per vincere. La consapevolezza è cresciuta ed è diventata un’arma fondamentale per affrontare le sfide non solo nel campo ma anche nella vita. Tutto questo è stato condito da una sola parola: divertimento. Sedici anni da quando ho iniziato la prima avventura in serie A1 ed è giunto il momento di scrivere i titoli di coda almeno per quanto riguarda il volley giocato. Quindi grazie… grazie alle ragazze per aver condiviso con me la bellezza e la gioia di questo gioco, grazie ai tecnici, agli staff, grazie al club che mi ha cresciuto e a quelli che mi hanno ospitato. Grazie alla silenziosa, non troppo, compagine arbitrale. Grazie alle persone competenti dalle quali si ha sempre la possibilità di imparare e a coloro che mi hanno supportato in questi anni». Nata a Perugia, il 14 febbraio 1983 ed alta 167 cm., ha mosso i primi passi sotto la guida di papà Patrizio, suo primo allenatore. È cresciuta e maturata nel clan Pallavolo Sirio, unico club in cui ha giocato sino al fallimento dello stesso e per questo ribattezzata ‘Cuore Biancorosso’. Ha fatto tutta la trafila dalle squadre giovanili, sino alla serie A1. Con il club ha vinto una coppa di Lega, tre volte la coppa Italia, tre volte il campionato italiano, due volte la coppa di Francia, due volte il campionato francese, due volte la coppa Cev, tre volte la challenge cup, e due volte la champions league. Vanta una cinquantina di presenze nella nazionale azzurra. Ha scelto di accompagnare la notizia con cui ha reso ufficiale la sua scelta con una foto esultante in maglia Sirio Perugia, quella del 2006 quando a Cannes conquistò per la prima volta il tetto d’Europa.

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