Roberto Russo: «Cerco un sogno con l’Italia»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Agosto 7, 2019 14:00 Updated

Roberto Russo: «Cerco un sogno con l’Italia»

Russo Roberto (palla)

Roberto Russo

Era una promessa del calcio ma poi, alla non tenera età di sedici anni, ha fatto la scelta di cambiare attività e si è dedicato alla pallavolo. Chi ha scommesso su di lui è il Club Italia che lo ha inserito nel gruppo dei cadetti nel 2014. Una crescita esponenziale quella dell’atleta siciliano di 205 cm. che l’anno scorso ha esordito in superlega e ora è uno dei centrali italiani più forti in circolazione. Originario di Palermo e cresciuto a Partinico, veste la maglia della nazionale maschile Roberto Russo che insegue la qualificazione alle Olimpiadi: «Per me è un sogno che si avvera. Il mio è stato un percorso rapido e soprattutto inaspettato, ma tutto questo rappresenta solo il primo passo, perché adesso vogliamo regalarci il biglietto per Tokyo 2020. Nella squadra si respira un bel clima, abbiamo sensazioni positive, da diverse settimane ci stiamo allenando duramente e la nostra condizione sta crescendo giorno dopo giorno. Dovremo mostrare la nostra migliore pallavolo in queste tre partite, non ci sarà possibilità di commettere passi falsi». A tenerlo sotto osservazione è la Sir Safety Conad Perugia che ha firmato con lui un contratto triennale e dalla prossima stagione inizierà a contare sulle sue doti fisiche e sulle qualità mentali. Premiato dalla Lega Pallavolo come miglior under 23 della passata stagione, l’atleta ha messo a referto 183 punti, di cui ventidue ace e cinquantuno muri, realizzando un 56,4% in attacco. «La manifestazione a cinque cerchi è un sogno. È accaduto tutto talmente velocemente che ancora non me ne rendo conto. Fino a qualche anno fa guardavo in tv gente come Juantorena e Zaytsev. Adesso ci gioco insieme». La gavetta l’ha fatta per quattro anni, quelli in cui se n’è andato di casa per seguire il progetto della federazione a Vigna di Valle, dove ha disputato due campionati di serie B e due di A2. «Agli inizi è stato faticoso ambientarsi, le giornate erano molto impegnative. Mi allenavo due volte al giorno e insieme ad altri compagni alloggiavamo in una struttura dell’aeronautica militare sul lago di Bracciano. Pur non essendo dei militari dovevamo rispettare le regole della caserma. È stato difficile ma alla fine è andata bene». Nel prossimo fine settimana la squadra del c.t. Blengini si gioca in casa l’unico posto in palio per Tokio 2020, davanti al proprio pubblico. Tutte le partite avranno inizio alle ore 21,15 e saranno trasmesse in diretta su Rai 2. Nel girone dell’Italia ci sono Camerun, Australia e Serbia, quest’ultima la squadra più temibile dove figura il prossimo compagno di squadra Aleksandar Atanasijevic.

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