Per le donne di Perugia un tris di gare per riabilitarsi

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Febbraio 14, 2020 14:00 Updated

Per le donne di Perugia un tris di gare per riabilitarsi

Bartoccini Fortinfissi Perugia (abbraccio)

le ragazze della Bartoccini Fortinfissi Perugia di serie A1 femminile (foto Maurizio Lollini)

Testa bassa e lavorare, questa è l’unica ricetta possibile per la Bartoccini Fortinfissi Perugia che adesso deve rispondere all’ultima chiamata per la salvezza. Le distanza dalla zona tranquilla sono aumentate ma non è ancora tutto perduto, e sinché la matematica non condanna le magliette nere, la speranza deve esserci, per lo meno ci vogliono credere i tifosi. Nelle prossime tre partite ci sarà da dimostrare innanzitutto carattere perché non si esca dal campo avendo mollato troppo presto, errore già commesso in passato ed imperdonabile. Il campionato di serie A1 femminile mette di fronte alle ragazze del presidente Antonio Bartoccini tre rivali abbordabili, domenica in casa con Bergamo, il 23 febbraio a Brescia e mercoledì 26 febbraio in casa con Caserta. Va da sé che bisognerebbe vincerle tutte per rientrare in gioco e lottare per la permanenza nella massima categoria, ma anche vincerle tutte sarebbe un segnale di vitalità importante in una stagione avarissima di soddisfazioni. Le alternative ci sono e coach Fabio Bovari le sta sfruttando tutte, alternando in campo le atlete che secondo lui meritano di giocare. È chiaro che giunti a questo punto, oltre alla condizione atletica delle singole, sarà importante poter sfruttare anche l’esperienza. Non sarà un caso che le migliori in campo dell’ultima giornata siano state le schiacciatrici Angeloni e Bidias, entrambe trentaquattrenni, atlete a cui non trema il braccio quando serve di chiudere un attacco a terra e che trovano nelle pieghe del loro repertorio i colpi migliori quando la palla non è ottimale. L’impresa appare quanto meno difficile ma, nonostante tutto, l’atmosfera che regna all’interno della squadra è positiva. La prossima sfida contro le orobiche non è impossibile ma certamente è da ultima spiaggia, ed è chiaro che a livello mentale possono subentrare dei meccanismi tali da complicare l’approccio alla rivale. Comunque vada a finire, adesso alle giocatrici e allo staff si chiede comunque di essere professioniste e di onorare la maglia che indossano. Lottare fino alla fine è il minimo che bisogna fare nel rispetto degli ingenti investimenti compiuti dal club.

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