Aleksandar Atanasijevic: «Stiamo a casa, l’emergenza passerà»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 11, 2020 12:30 Updated

Aleksandar Atanasijevic: «Stiamo a casa, l’emergenza passerà»

Atanasijevic Aleksandar (rilfette)

Aleksandar Atanasijevic (foto Michele Benda)

La situazione è molto particolare e richiede atteggiamenti nuovi, mai tenuti prima, anche la Sir Safety Conad Perugia si adegua e dopo gli allenamenti di preparazione alla partita di champions league che non si è disputata, e non si disputerà, ferma gli allenamenti sino a domenica, unica eccezione per coloro che seguono terapie per curarsi. Tutti a casa i block-devils, riposandosi e riguardandosi, come dice Aleksandar Atanasijevic: «Giocare in Slovenia la gara di champions league sarebbe stata una cosa folle. Meglio così. Adesso non so cosa succederà. Fino a ieri abbiamo continuato ad allenarci in un palasport blindato e sanificato sia prima che dopo i nostri allenamenti». II club, proprio per la coppa continentale aveva avuto dei permessi speciali per allenarsi nella struttura di Pian di Massiano, dove a garantire la sanificazione è stato uno degli sponsor della squadra. «I medici ci hanno spiegato bene le regole da seguire, lavarci spesso le mani. Non andare in giro se non per fare il tragitto casa-palasport e viceversa o al ristorante del Barton Park, dove andiamo a pranzo in gruppi di tre o quattro al massimo. Così da rispettare le distanze. Io sono prudente ma non ho paura. Sento spesso i miei genitori in Serbia. Sono due medici, papà chirurgo, mamma medico legale. Mi dicono di stare tranquillo e seguire le indicazioni che mi vengono date. Se tutti lo facciamo l’epidemia si fermerà. Nel mio paese al momento ci sono stati solo tre casi di Coronavirus. Lo stile di vita per me non è cambiato, non ho mai fatto movida, siamo impegnati ad allenarci e giocare. La mia ragazza gioca a Novara ed è nella zona rossa da diverso tempo, le è proibito uscire da prima di noi». In questo momento in cui non giocare è pesante, ci sono anche altre assenze che il popolare Bata, o Magnum se preferite, sente, ed è quella dei Sirmaniaci. «Mi mancano. Giocare senza di loro sarebbe triste. Non vedo l’ora che tutto questo finisca. Ma intanto dobbiamo stare tutti molto attenti. Non ho fatto video-appelli personali ma ne ho condivisi diversi. Approfitto di questa intervista per dire soprattutto ai ragazzi di stare a casa. Non è il momento questo di uscire. Lo faremo, tutti, quando l’emergenza sarà passata».

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